Banche Centrali e gestori alternativi

Alessandra_Manuli
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Le differenti politiche monetarie intraprese dalle principali Banche Centrali stanno sempre più influenzando la direzione dei mercati finanziari. Nei prossimi mesi, i gestori alternativi ne dovranno tener conto per cogliere le opportunità di generare alpha che deriveranno da questo scenario.
 
In Europa, dopo le misure annunciate da Draghi il 4 settembre, la consapevolezza di una BCE garante della liquidità e impegnata a sostenere la crescita economica contribuirà a mantenere un livello contenuto di volatilità. Sui mercati azionari europei, potrebbero essere quindi favorite le strategie long/short. Opportunità possono crearsi nel settore finanziario, soprattutto con riferimento a banche ad elevata capitalizzazione che non dovrebbero essere interessate da aumenti di capitale a seguito dell’AQR. I settori ciclici potranno invece beneficiare di un probabile indebolimento dell'Euro. Sui mercati del credito i gestori con strategia event driven e credit long/short potranno trarre vantaggio, come già avvenuto da inizio anno, di un contesto ricco di ristrutturazioni e ricapitalizzazioni dei bilanci bancari e, in un secondo momento, dell'inizio di una nuova fase di consolidamento nel settore. Inoltre, il programma di acquisto diretto di ABS da parte della BCE potrebbe fare da stimolo alla ripresa del mercato delle cartolarizzazioni, il cui ammontare a fine 2013 era pari a 1.400 miliardi di Euro, vale a dire un quinto del mercato ABS in US.
 
Negli Stati Uniti, il contesto di politica monetaria è diametralmente opposto a quello dell’Eurozona: con la fine del tapering, si potrebbe verificare un rafforzamento del dollaro. Nel contempo, la pubblicazione di dati discretamente buoni a livello macro potrebbe causare un graduale e moderato rialzo della curva dei tassi di interesse. In questo scenario, può rivelarsi premiante un posizionamento ribassista sulle società esportatrici americane che più risentiranno del rafforzamento del dollaro, soprattutto le società del settore tecnologico. L'aspettativa di aumento dei tassi di interesse che potrebbe stimolare un'accelerazione dell‘M&A potrà rivelarsi favorevole per i gestori event driven. In ambito obbligazionario, saranno favorite posizioni ribassiste sugli investment grade, che storicamente hanno rappresentato l'area dei mercati del credito più vulnerabile a politiche monetarie restrittive e già ora hanno rendimenti prossimi ai minimi storici.
 
Sui mercati valutari, la sempre maggiore divergenza fra la tendenza della politica monetaria europea (al margine più espansiva) e la politica monetaria americana (al margine più restrittiva) creerà opportunità di investimento anche sulle curve dei tassi e sulle valute, di cui potranno beneficiare i fondi macro.