Cina: ‘Too big to ignore’

CONTRIBUTO a cura di Irmak Surenkokportfolio specialist di T. Rowe Price. Contenuto sponsorizzato da T.Rowe Price.

Negli ultimi 10 anni la Cina ha affrontato cambiamenti senza precedenti, con un modello economico in evoluzione, un’imprenditorialità innovativa, sviluppi sul fronte industriale e un passaggio geopolitico da Paese manifatturiero guidato dalle esportazioni a un’economia più domestica e guidata dai consumi interni. Lo sviluppo cinese è riconosciuto come uno dei cambiamenti più importanti dell’economia globale. Nonostante ciò, la potenza economica cinese è molto sottorappresentata negli indici globali, con molti investitori non a conoscenza del numero totale di opportunità che il Paese ha da offrire.

La Cina è sottorappresentata negli indici globali

Sebbene il peso della Cina sul Pil globale sia quasi raddoppiato negli ultimi 10 anni, passando dal 9% del 2010 al 17,8% del 2020, la sua espansione non si è riflessa negli indici azionari mondiali. L’esposizione della Cina nell’Indice MSCI AC World è passata dal 2% a poco più del 4% nello stesso periodo.

Figura 1: la Cina continua a essere sottorappresentata nei benchmark globali

Fonte: dati finanziari e analisi di FactSet. Copyright 2021 FactSet. All Rights Reserved. MSCI, al 30 luglio 2021. Il totale della Cina rappresenta tutte le azioni quotate. Doppio elenco ADR/GDR escluso per evitare il doppio conteggio.

La rapida espansione del mercato cinese

La sottorappresentazione negli indici globali non rende giustizia al fatto che la Cina è diventata uno dei mercati azionari più dinamici al mondo, offrendo oltre 5.000 aziende investibili quotate onshore e offshore. Naturalmente, la capitalizzazione del suo mercato azionario è aumentata di 25 volte dal 2002, e quello cinese rappresenta oggi il secondo maggiore mercato azionario a livello globale per capitalizzazione di mercato.

Figura 2: numero di titoli azionari comuni, 2000-2020

Fonte: dati finanziari e analisi di FactSet. Copyright 2021 FactSet. All Rights Reserved.

Uno sguardo più da vicino alla storia di crescita della Cina mostra una rappresentazione ancora più scioccante dell’espansione del mercato. Secondo i dati di Bloomberg, le IPO nella regione dell’Asia ex-Japan hanno superato di gran lunga quelle degli altri mercati emergenti, con una relazione di quasi 1 a 10 tra il 2015 e il 2020. Le IPO in Cina nello specifico rappresentano circa un terzo dei nuovi titoli quotati della regione nel complesso, toccando un totale di 1.442.

Inoltre, il numero di IPO in Cina ha superato quello degli Stati Uniti. Negli ultimi 10 anni il numero di titoli azionari investibili nelle aziende cinesi è cresciuto del 46%, mentre negli USA è rimasto invariato.

Un mercato di innovazioni e disruption

È di cruciale importanza il fatto che la crescita dei titoli azionari quotati in Cina ha riguardato una serie di settori innovativi. I segmenti in cui l’azionario cinese dominava 10 anni fa, come energia e telecomunicazioni, sono diventati oggi relativamente meno importanti, con il mercato che è sempre più guidato da settori growth come tecnologia, automazione industriale, healthcare e altri settori di consumo. L’innovazione e la disruption non sono appannaggio soltanto degli USA, e ciò rappresenta un’ampia fonte di opportunità per gli investitori che mirano ad avere esposizione su questi trend.

La spesa in ricerca e sviluppo continua a supportare la crescita. Gli investimenti in ricerca e sviluppo rappresentano la linfa vitale di molte organizzazioni del settore privato e contribuiscono a portare nuovi prodotti e servizi sui mercati. Si tratta di un fattore importante anche per le economie nazionali e per la crescita del Pil. Secondo i dati dell’Ufficio nazionale di statistica della Cina, la spesa in ricerca e sviluppo ha visto un’impennata al 10,3% (2.440 miliardi di yuan cinesi – 378 miliardi di dollari) nel 2020. Ciò rappresenta il 2,4% del Pil cinese, un nuovo record, ed è una delle priorità della strategia della circolazione duale cinese, che mira a una maggiore crescita a valore aggiunto domestica, preservando al contempo la competitività globale cinese.

Figura 3: spesa in ricerca e sviluppo come % rispetto al Pil nazionale, al 31 dicembre 2019

Fonte: OSCE, Ufficio nazionale di statistica della Cina. Ultimi dati disponibili.

Il più grande mercato dell’e-commerce al mondo

Oggi la Cina rappresenta il più grande mercato dell’e-commerce al mondo, con il 57% delle transazioni globali di vendite online (fonte: UBS, FMI, marzo 2021). Secondo uno studio di Dezan Shira & Associates, si stima che il mercato dell’e-commerce cinese sarà più grande di quello di USA, Regno Unito, Giappone, Germania e Francia insieme entro la fine del 2021. Con oltre 710 milioni di acquirenti digitali, nel 2019 le transazioni retail online della Cina hanno raggiunto 1.930 miliardi di dollari e si prevede toccheranno i 4.090 miliardi entro il 2023.

Queste attraenti dinamiche macroeconomiche e di mercato sono destinate a continuare. L’economia cinese ha visto una ripresa a V dopo lo shock indotto dalla pandemia di Coronavirus nel primo trimestre del 2020. Un contenimento efficiente del virus ha permesso alla produzione di rimbalzare, seguita da una ripresa nel settore dei servizi. Intanto, le autorità cinesi continuano a supportare l’innovazione e il ribilanciamento verso i consumi interni, come elementi chiave della strategia economica futura del Paese.

Tuttavia, adottare un’esposizione alla Cina attraverso un semplice allineamento con gli indici globali pone il rischio di perdersi molto del potenziale che questo ampio motore di crescita globale rappresenta. Anche se molti degli investitori potrebbero avere famigliarità con alcune delle grandi aziende cinesi che hanno catturato l’attenzione dei media in settori come tecnologia e comunicazione, coloro che vogliono scavare più a fondo nei mercati cinesi hanno la possibilità di scoprire i titoli meno noti, destinati a essere i vincitori di domani, con il potenziale di crescere esponenzialmente nel tempo e generare un reale valore se detenuti per un lungo periodo. Investire nello status quo non è un’opzione considerabile in questo set di opportunità in continua evoluzione.

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