Soluzioni indicizzate che possono aiutare ad individuare nuovi trend e cogliere opportunità. Contributo a cura di Andrea Favero, head of Asset Managers BlackRock Italia. Contenuto sponsorizzato.
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Contributo a cura di Andrea Favero, head of Asset Managers BlackRock Italia. Contenuto sponsorizzato.
Dire con certezza quanto durerà questa crisi, quale sarà l'impatto economico, e quali accorgimenti prendere per navigare questi mercati con maggiore sicurezza non è un’impresa semplice. Proprio per la natura di questa emergenza ci troviamo tutti in acque inesplorate, tuttavia anche questa crisi passerà, come altre nel corso della storia. Ecco perché la cosa più importante è non farsi prendere dal panico quando i mercati crollano, e contenere l'esuberanza quando aumentano.
Forse potrebbe aver senso praticare un pò di "distanziamento sociale" dal proprio portafoglio, sintonizzando gli alti e bassi quotidiani del mercato. Le oscillazioni dei mercati possono infatti colpire anche gli operatori più esperti, mentre per gli investitori il focus dovrebbe restare sugli obiettivi di lungo termine. Piuttosto che un market timing esasperato, è infatti un'asset allocation diversificata che aiuta maggiormente a raggiungere gli obiettivi a lungo termine. Dopo tutto, è straordinariamente difficile cronometrare il mercato, cercare di vendere ai massimi e comprare ai minimi.
Per quanto possa risultare controverso gestire l’emotività durante uno shock di mercato, se si dispone di un portafoglio ben diversificato e resiliente è importante tener ben presente la rotta che stiamo seguendo, infatti storicamente, l'indice S&P 500 ha restituito una media del 22% nei sei mesi successivi a un selloff che risale al 1962, e del 46% due anni dopo (Fonte: Bloomberg, al 16 marzo 2020). Tuttavia, ogni investitore è diverso. Gli obiettivi, l’appetito per il rischio e lo stato del portafoglio di un investitore sono importanti. In una prospettiva a lungo termine, gli investitori dovrebbero continuare a monitorare la loro asset allocation e considerare la possibilità di riequilibrare i pesi strategici o di sfruttare le opportunità offerte dalle attuali turbolenze.
Ci si potrebbe domandare se un investitore possa riequilibrare le esposizioni e sfruttare opportunità a seconda della propria tolleranza al rischio. Direi proprio di sì, dopo tutto, un portafoglio tradizionale 60/40 (composto per il 60% da azioni e per il 40% da obbligazioni) spesso utilizzato come allocazione rappresentativa per gli investimenti a lungo termine, sarebbe ora un portafoglio 51/49. Ciò potrebbe significare che il portafoglio dell’investitore non è allineato al rischio che è disposto ad assumersi per raggiungere i suoi obiettivi. L'ultima volta che i mercati hanno sperimentato questo tipo di volatilità (durante cioè la crisi finanziaria del 2008/2009) un investitore che avesse allora deciso di ribilanciare il proprio portafoglio, portandolo ai pesi di asset allocation originali ogni volta che lo stesso si fosse scostato di oltre il 5% dal suo target 60/40, avrebbe superato dell'1,77% un investitore con un portafoglio non periodicamente ribilanciato1. Ma soprattutto è importante ricordare che gli investitori che sono rimasti investiti durante la crisi finanziaria del 2008/2009 hanno registrato risultati migliori di quelli che hanno mancato il successivo rimbalzo.
Certamente è possibile irrobustire e rendere maggiormente resiliente un portafoglio. E mi sento di aggiungere che, a maggior ragione in contesti dinamici, alcune soluzioni indicizzate possono concretamente aiutare ad individuare nuovi trend e cogliere opportunità. Vediamo come:
#1 Mantenere la parte core: La parte core del portafoglio è il fondamento, che tipicamente consiste in una miscela di azioni e obbligazioni adeguate agli obiettivi dell'investitore e alla sua propensione al rischio. I recenti ribassi di mercato hanno offerto agli investitori con un orizzonte di lungo termine buone opportunità per un portafoglio azionario ampiamente diversificato attraverso l'esposizione all’equity statunitense e altre esposizioni core. Come osservato in precedenza, ciò permette di adeguare il proprio portafoglio per tornare ad un'asset allocation strategica target, molto probabilmente aumentando il rischio legato alla componente azionaria, e riducendo il reddito fisso.
#2 Esposizioni di qualità: È probabile che stiamo entrando in una recessione, anche se nessuno sa quale possa essere la sua durata o la sua gravità. Ha senso quindi concentrarsi su aziende di qualità con forti flussi di cassa, guadagni stabili e bassi livelli di indebitamento. Questi sono i tipi di società che storicamente hanno fornito una certa resilienza ai portafogli.
#3 Minimizzare la volatilità: Dato lo sconvolgimento senza precedenti che abbiamo visto sui mercati, alcuni investitori vogliono cercare di mitigare la volatilità mantenendo l'esposizione ai titoli. Negli ultimi anni gli investitori hanno adottato strategie volte a ridurre il rischio complessivo del mercato azionario, le cosiddette strategie di minimum volatility. In effetti, questi sono stati tra gli ETF in più rapida crescita nel 2019.
#4 Abbracciare strategie ESG: Riteniamo che le società con rating ESG elevato possano ottenere risultati migliori in un ambiente post-Coronavirus e aggiungere resilienza al portafoglio. Queste aziende tendono ad avere attributi di qualità: bilanci solidi, business stabili e una forte corporate governance.
#5 Pensare al futuro: Gli investitori a lungo termine dovrebbero considerare anche i cambiamenti strutturali che stanno trasformando la nostra economia e la società. Ad esempio, i cloud data e le reti che permettono oggi lo smart working o i progressi medici nella genomica e immunologia, nell’assistenza sanitaria. Questi sono trend non solo attraenti in questo periodo, ma investire oggi in queste strategie con un’ottica di lungo termine permette di entrare a valutazioni interessanti. Inoltre il fatto di aver registrato un minor ribasso rispetto ad altri settori, dimostra il potenziale di queste tendenze.
Direi dunque che è fondamentale la scelta del giusto veicolo finanziario. Anche in questi tempi tumultuosi, gli ETF iShares hanno dimostrato di essere un elemento importante per la costruzione dei portafogli degli investitori, fornendo trasparenza, efficienza e qualità.
Grafico
Movimenti mensili del peso equity in un portafoglio bilanciato 60/40 dal 2006 al 2020
Le performance passate non sono un indicatore affidabile di risultati presenti o futuri. Non è possible investire direttamente in un indice. Fonte: BlackRock Investment Institute, con dati da Refinitiv Datastream, a marzo 2020.Note: Il grafico mostra lo scostamento ad un mese rolling dal benchmark pesato sull’azionario in un ipotetico portafoglio 60/40 (60% azionario e 40% obbligazionario. Abbiamo usato il MSCI World Index e Bloomberg Barclays Global Aggregate Bond Index per rappresentare le due classi di attivi.
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1 Fonte: MPI Stylus, al 20 Marzo 2020. Il portafoglio modello 60/40 sopra menzionato è composto da 60% MSCI All Country World Index, 40% Bloomberg Barclays U.S. Aggregate Index da 10/31/2007-12/31/2009. Le performance passate non sono garanzia di risultati futuri.