Cinque ragioni per considerare la Cina

Nicholas Yeo
Nicholas Yeo, abrdn

Commento a cura di Nicolas Yeo, director and head of Equities (China/Hong Kong), Aberdeen Standard Investments. Contenuto sponsorizzato.

La sovraperformance del mercato azionario cinese evidenzia il motivo per cui, nel mezzo della pandemia e della guerra dei prezzi del petrolio, si dovrebbe considerare la Cina un porto relativamente sicuro. Ecco cinque buone ragioni.

1. In salute, più in fretta

La Cina è diventata esperta nel gestire crisi: è riuscita a contenere l'epidemia di COVID-19 in una sola provincia (Hubei), risparmiando ampie fette di popolazione in città come Shanghai, Pechino, Guangzhou e Shenzhen. La risposta della leadership cinese è stata rapida, decisa ed efficace, e pertanto la Cina si trova ora in condizioni migliori rispetto al resto del mondo. Inoltre, la People's Bank of China ha dato priorità alla gestione tempestiva della liquidità piuttosto che a un importante taglio dei tassi. Questo spiega la relativa sovraperformance dell'indice MSCI China A Onshore, che al 23 marzo 2020 ha reso il -13,35%, rispetto al -30,43% dell'S&P500 e al -35,05% dell'MSCI Europe. Infine, il settore energetico rappresenta solo l'1,5% dell'MSCI China A Onshore dunque il mercato delle A-share è meno legato all'andamento del prezzo del petrolio.

2. Ritorno al lavoro

Lentamente i cinesi stanno tornando alla normalità, mentre altre nazioni sono ancora nel pieno della chiusura delle attività. La Cina ha un vantaggio competitivo di diverse settimane. Già a fine marzo le autorità hanno gradualmente revocato la serrata dell’Hubei. Con la ripresa della produzione nelle fabbriche e il ritorno al lavoro, in Cina si registra un aumento delle tariffe nella logistica del trasporto merci, che indica una movimentazione delle merci nell'economia, nonché dei consumi, e sottolinea come la rapidità della risposta dei leader cinesi abbia permesso alla nazione di rimettersi in piedi con una certa rapidità.

Indice dell'attività nella logistica del trasporto merci

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Fonte: Aberdeen Standard Investments.

3. Stimoli

Le autorità monetarie cinesi hanno risposto rapidamente dopo il Capodanno lunare con un'iniezione di liquidità nel sistema bancario che ha contribuito a sostenere i volumi di mercato e la partecipazione degli investitori retail. Si prevedono ulteriori misure fiscali e amministrative per sostenere la ripresa, tra cui tagli ed esenzioni fiscali, nonché prestiti a basso costo. Finora la risposta della PBoC è risultata, tuttavia, meno aggressiva rispetto ad altre banche centrali globali, che hanno agito per stabilizzare i mercati, ma che sono a corto di strumenti monetari convenzionali. La Cina, per contro, non ha ancora utilizzato tutte le sue riserve fiscali e monetarie, pertanto presenta una maggiore potenza di fuoco.

4. Autosufficienza

Negli ultimi anni, la Cina è passata da un modello di crescita economica basata sulla produzione industriale e le esportazioni, a un modello basato sui consumi interni e i servizi. Proprio i consumi interni rappresentano oggi più del 50% della crescita del PIL della Cina, la cui economia è alimentata dall'urbanizzazione, da una popolazione sempre più abbiente e da un enorme mercato domestico. È qui che gli investitori possono prevedere una crescita strutturale continua.

5. Consumi premium

L'aumento della ricchezza e del tenore di vita sta determinando nel paese una forte crescita di beni e servizi di maggior valore. In tale contesto è fondamentale individuare le aziende in grado di attingere a questi crescenti redditi disponibili. Ci sono circa 380 milioni di millennials in Cina che guadagnano e spendono molto più di quanto abbiano mai fatto i loro genitori. Questo maggiore potere d'acquisto fa crescere la domanda di prodotti premium, dagli elettrodomestici alle auto, fino agli alcolici di alta gamma.

In conclusione…

La nostra tesi di investimento a lungo termine rimane immutata: la Cina rappresenta oggi la seconda potenza economica mondiale e a nostro avviso, gli investitori devono concentrarsi soprattutto sulle prospettive dei consumatori cinesi, che avranno un forte impatto sulle aziende domestiche nella fascia premium.

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