Coronavirus: sette fattori da tenere d’occhio nel mercato obbligazionario

Andrea_Iannelli
Andrea Iannelli, Investment Director Fixed Income di Fidelity International.

Contributo a cura di Andrea Iannelli, Investment director Fixed Income di Fidelity International. Contenuto sponsorizzato.

Se a fine febbraio è stato registrato il peggiore drawdown sul mercato del credito dal quarto trimestre 2018, il mese di marzo e’ stato anche peggiore, con record in negativo in tutte le aree del mercato e livelli che non si vedevano dal 2008. La volatilità rimane elevata, mentre gli investitori fanno i conti con l'impatto che Covid-19 avrà sull'economia globale. Naturalmente è lecito supporre che questo periodo, una volta terminato, sarà identificato come "Coronavirus crash”.

Il virus è stato e continua ad essere il driver principale di questa crisi ma hanno contribuito anche altri catalizzatori, quali la politica statunitense, le valutazioni eccessive nel mercato azionario e del credito e, come presto scopriremo, i grandi volumi di vendita sistematica della volatilità.

La direzione in cui i mercati andranno da ora in poi dipenderà dalla diffusione del virus e dalla tregua che potrà dare l'azione forte già messa in campo dalle banche centrali e dai governi. A questo proposito, ancora una volta le banche centrali sono arrivate in soccorso, con la FED in particolare che ha sorpreso i mercati e ha tagliato i tassi di interesse di 50 punti base la settimana scorsa. È la prima volta che un taglio dei tassi avviene tra una riunione e l’altra dall'ottobre 2008, a conferma della portata dell'impatto che ci si aspetta dal virus. La BCE ha seguito la Fed, con un incremento del programma di acquisti, e con misure volte a supportare il sistema bancario, e di conseguenza la liquidita’ a disposizione delle aziende che si trovano a fare i conti con un economia in stallo.

In questo contesto, a questo punto, vorremmo mettere in guardia contro i ribassi estremi. Da un lato, i mercati sono già fortemente orientati verso il prezzo in un'elevata probabilità di recessione e verso un'azione politica da parte delle banche centrali, con un taglio di ulteriori 75 punti base da parte della FED entro la fine dell'anno. Tuttavia, ci sono troppe incognite da affrontare, ed e’ bene che gli investitori che vogliono aggiungere rischio in portafoglio a livelli che sono senza dubbio piu’ interessanti oggi rispetto a qualche settimana fa lo facciano in maniera cauta e graduale.

Sette temi da tenere d’occhio

A nostro avviso, ci sono sette temi che gli investitori devono considerare nel valutare se l'epidemia di Covid-19 sarà un fenomeno di breve periodo o se avrà effetti di lungo termine. I primi tre suggeriscono che i mercati potrebbero riprendersi prima del previsto:

  1. Se da un lato questo fenomeno provocherà ulteriori shock della domanda e dell'offerta, dall'altro l'economia mondiale si riprenderà, e potrebbe farlo in tempi relativamente brevi una volta che le cose saranno tornate alla normalità.
  2. Il sell-off ha reso alcuni mercati più interessanti, e la necessità strutturale di prodotti di risparmio in quasi tutti i mercati sviluppati è ancora presente.
  3. Per il momento non vi è carenza di risorse, con le banche centrali che forniscono liquidità illimitata e i tassi degli immobili e dei mercati finanziari fissati dal sistema bancario rimangono praticamente invariati.

Altri quattro fattori, d’altrocanto, suggeriscono che potremmo essere ancora agli inizi del processo di correzione

  1. A febbraio, la maggior parte delle allocazioni era probabilmente su titoli azionari piuttosto che sulle obbligazioni o sul rischio di lungo termine.
  2. Analogamente, la maggior parte (ma non tutti) degli investitori fixed income erano lunghi rischio al fine di raccogliere rendimenti anche solo positivi già a fine gennaio.
  3. La liquidazione o la copertura dell'esposizione ai prodotti a leva trascinati nel sell-off è ancora in corso. Queste mosse possono essere significative e di per sé inosservabili.
  4. La leva finanziaria è quasi sempre inversamente correlata ai livelli di rendimento, e l'ammontare delle vendite per sbloccare le posizioni in essere è impossibile da conoscere prima o durante questo periodo.

Nessuno dei sette elementi di cui sopra include i tradizionali driver di mercato come le iniziative della banca centrale, le risposte di politica fiscale, i tassi di default aziendali, l'impatto del PIL o le scelte politiche, che aggiungono un’altra dimensione ad una situazione gia’ non facile da leggere.

Effetti sugli investimenti  

Abbiamo iniziato il 2020 con un approccio molto cauto rispetto al mercato, alla luce di valutazioni relativamente care e non in linea con in fondamentali. Lo scossone delle ultime settimane, per quanto piu grande e negativo anche delle piu buie attese, ha confermato quanto sia tuttora necessaria la cautela, con mercati che si muovono alla merce’ di headlines, annunci e tweets. Non bisogna poi dimenticare la dimensione umana dell’epidemia che prima in Asia, e poi piu’ recentemente in Italia, sta impattando investitori, persone e famiglie, in maniera estremamente “personale” ed emotiva.

Tornando ai mercati, i Treasuries statunitensi si sono dimostrati ancora una volta la migliore "polizza assicurativa" per gli investitori, con gli investitori che considerano la FED l'unica banca centrale dei mercati sviluppati che abbia spazio per sostenere l'economia americana e globale. Resta da vedere pero’ se, con famiglie che sono bloccate in casa e negozi chiusi, le banche centrali siano effettivamente il “vaccino” di cui ha bisogno l’economia. La reazione delle ultime sedute segnala una voglia, una necessita’ di un supporto fiscale piu’ che monetario, che aiuti e sostenga l’economia globale e la traghetti per tutto il tempo necessario a far si che il contagio poco alla volta svanisca.

Dati i giusti tempi ed il giusto supporto dalle autorita’, sia monetario che fiscale, i mercati e le economie si riprenderanno. Hanno pero’ bisogno di tempo, che solo uno sforzo congiunto potra’ dare. Data l'entità dei movimenti del mercato nelle ultime settimane, lavoreremo per sfruttare tutte opportunita’ che si creeranno nelle prossime settimane, ma lo faremo in maniera prudente per bilanciare rischio e rendimento e proteggere i portafogli da ulteriori sorprese, con ancora tanta incertezza su come si evolvera’ la situazione.

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