Corporate Debt Index, studiare il livello di indebitamento globale per trarre opportunità

Tom Ross, Corporate Credit Portfolio Manager, Janus Henderson Investors
Tom Ross, Corporate Credit Portfolio Manager, Janus Henderson Investors

Contributo a cura di Tom Ross, Corporate Credit portfolio manager di Janus Henderson Investors. Contenuto sponsorizzato.

Già prima della pandemia da Covid-19 i bilanci aziendali mostravano alti livelli di indebitamento, con il record di 8,3 trilioni di dollari nel 2019 (debiti meno la liquidità), vale a dire un aumento dell'8,1% rispetto all'anno precedente. L'indebitamento netto complessivo è cresciuto di 625 miliardi di dollari, il più grande aumento degli ultimi cinque anni.

Le aziende quest'anno si sono affrettate ad emettere nuovi obbligazioni e debito bancario per assicurarsi di avere abbastanza risorse in caso di ulteriori lockdown in tutto il mondo. Le Banche centrali e i Governi hanno fornito un sostegno senza precedenti per garantire liquidità e non peggiorare la crisi. Tuttavia non tutti i nuovi prestiti saranno spesi, ovvero l'effetto netto sui bilanci sarà inferiore degli importi accordati. Alcune aziende avranno anche usufruito del sostegno governativo d'emergenza durante la crisi, quando finanziarsi era diventato molto costoso per quel periodo.

Con condizioni di mercato più tranquille, grazie al supporto delle Banche centrali e una graduale riapertura delle economie, le aziende ora vogliono ridurre la loro dipendenza dallo Stato, quindi ci aspettiamo ancora un aumento delle emissioni di obbligazioni. Molte aziende emetteranno poi nuove azioni anche quando le condizioni di mercato saranno tali da garantire che le loro finanze non diventino troppo dipendenti dal debito.

Per gli investitori in obbligazioni, il 2020 presenta opportunità interessanti. Finché le aziende avranno abbastanza denaro per colmare il gap derivante dal lockdown, i rendimenti dei corporate bond rimarranno particolarmente attrattivi. Come in tutte le cose, ci sono aziende che fanno meglio di altre. In qualità di investitori di bond a noi interessa più la capacità dell'azienda di ripagare i propri debiti. La cosa più importante sono i segnali che indicano che l’azienda sta rafforzando la sua posizione in caso di miglioramento delle condizioni, per esempio utilizzando flussi di cassa in eccesso per estinguere i debiti anziché spenderli, o anche emettere nuove azioni per riequilibrare il finanziamento attraverso un mix tra capitale proprio e indebitamento. Questo spinge i prezzi delle obbligazioni verso l'alto, generando plusvalenze per gli investitori.

Il vantaggio dei gestori attivi è quello di poter scegliere le aziende con le migliori dinamiche di debito, prediligendo le imprese dove c'è un quadro di miglioramento. Inoltre, i nuovi bond sono emessi di continuo dato che il vecchio debito è in scadenza o arrivano nuovi progetti su cui investire. In alcuni casi sono inoltre previste condizioni migliori per gli investitori che partecipano ad un fund raising rispetto a quelli che acquistano obbligazioni sul mercato come avviene per i fondi passivi. Inoltre con questi strumenti non si può acquistare un’obbligazione appena emessa finché non viene aggiunta nell'indice di riferimento. I gestori attivi possono quindi precederli. Se si considerano tutte le nuove emissioni sul mercato di questo anno, questi fattori giocano a nostro vantaggio. Acquisizioni, buyback e i dividendi, spesso prima di una recessione economica vengono finanziati dal debito. Anche questa volta è stato certamente così.

Mentre la recessione globale prende piede, i profitti e il flussi di cassa saranno nettamente più bassi. Il fabbisogno di prestiti sarà più elevato quest'anno, anche se le aziende all’interno del nostro studio quest’anno ridurranno i loro dividendi da 140 miliardi di dollari a 300 miliardi, taglieranno le operazioni di riacquisto di azioni, e ridurranno le spese di capitale. Molto dipenderà dalla misura con cui verranno spesi i nuovi prestiti o detenute come riserve di liquidità, e su come molte società emetteranno nuove azioni per rafforzare i loro bilanci. È chiaro pertanto che il 2020 vedrà un netto aumento di debiti forse fino a 1 trilione di dollari in più rispetto al 2019.

Debito corporate netto globale

Captura_de_pantalla_2020-07-28_a_las_13Metodologia

Il Corporate Debt Index è uno studio di Janus Henderson Investors sulle tendenze a lungo termine dell’indebitamento globale, le opportunità di investimento e i rischi. Sono stati analizzati i dati di bilancio di un campione di aziende inserite nell’indice per fare un quadro del loro livello di debito complessivo negli ultimi sei anni. Separatamente viene valutato poi il mercato obbligazionario per comprendere il ruolo che questo ha all’interno della struttura di finanziamento di ciascuna società. Ci sono 900 aziende nell'indice, sono state escluse le aziende del settore finanziario e real estate e tutte rientrano anche nel Janus Henderson Global Dividend Index (costituito da 1200 società).

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