Gli innovatori sono la prossima generazione di titoli difensivi?

Contributo a cura di Andy Budden, Investment Director di Capital Group. Contenuto sponsorizzato.

Ci troviamo in un momento storico molto particolare, che alcuni potrebbero definire quarta rivoluzione industriale o digital disruption, caratterizzato da aziende che stanno facendo leva su internet e sulla tecnologia per rivoluzionare completamente i loro settori. Forse in modo controintuitivo, molte di queste aziende non solo offrono una sorprendente crescita secolare, ma possiedono anche forti caratteristiche difensive, un settore che chiamiamo si "nuovi difensivi".

Pensiamo a questi nuovi difensivi su due livelli: nuove tecnologie e nuovi modelli di business. Il primo livello, la nuova tecnologia, comprende aziende che stanno trasformando le loro industrie attraverso l'uso innovativo della tecnologia e di internet. Queste aziende hanno una prospettiva di crescita molto forte per i prossimi cinque o dieci anni e hanno il potenziale per prosperare anche in una fase di recessione, rendendole quindi società difensive.

Il secondo livello è quello che chiamiamo nuovi modelli di business. Si tratta di imprese esistenti che hanno una crescita costante, ma che sono anche alle prese con la ciclicità o la volatilità. Queste aziende innovano attraverso i loro modelli di business, eliminando parte di quella ciclicità e diventando investimenti più stabili, anche durante le flessioni di mercato.

Un esempio di nuova tecnologia è rappresentato dagli abilitatori di connettività, aziende che stanno facilitando la crescita esponenziale dell'uso di internet (dispositivi, componenti, semiconduttori e data center), un altro quello che chiamiamo utility per le prossime generazioni: per definizione, le utility forniscono servizi essenziali e la domanda è generalmente costante attraverso diverse condizioni economiche. Storicamente, esse includono gas, acqua ed elettricità, ma oggi stiamo assistendo all'emergere di una nuova generazione di utility sotto forma di intrattenimento digitale. Vediamo che i millennial integrano internet nella loro vita quotidiana, trascorrendo gran parte delle loro giornate sui telefoni cellulari, con dinamiche che rispecchiano la stessa domanda anelastica delle utility tradizionali.

Il secondo livello, i nuovi modelli di business, è rappresentato dalle aziende che intervengono su un business esistente e lo rendono più robusto cambiando il modo in cui genera i ricavi, rendendolo più prevedibile e meno ciclico. Uno spazio in cui stiamo vedendo uno sviluppo di questo tipo è il software. Il software ha subito una enorme trasformazione del business negli ultimi cinque anni. Invece di pagare un costo una tantum per un prodotto che sarebbe durato fino alla sua sostituzione, la soluzione è stata quella di passare a un modello di business basato sulla sottoscrizione di un abbonamento, che è una buona soluzione sia per il cliente che per l'azienda di software. Dal punto di vista del cliente, l'abbonamento è strutturato in modo da avere un costo iniziale di adozione più basso e una migliore visibilità dei costi, con un maggiore accesso a software all'avanguardia. Per la società di software, c'è una ridotta ciclicità, una migliore visibilità dei ricavi e una migliore crescita, in quanto il cliente tende a pagare di più nel tempo.

Siamo in un periodo unico in cui la tecnologia e internet stanno generando una crescita secolare molto forte per diversi anni in particolari settori industriali e la persistenza di tale crescita ha il potenziale per aiutare a superare le flessioni. Pertanto, oltre ad offrire crescita, questi titoli possono potenzialmente offrire caratteristiche difensive più di quanto ci si aspetterebbe da investimenti tipicamente growth.

La chiave per identificare ciò che è interessante è definire gli obiettivi dei portafogli e utilizzare una profonda ricerca di base per identificare le aziende che generano rendimenti e sono meglio allineate con gli obiettivi del portafoglio. In questo contesto, l'investimento selettivo società per società è da preferire all'investimento settoriale.