Dal 28 maggio gli USA riducono il ciclo di regolamento titoli da T+2 a T+1. Tuttavia, l’Europa resta nel T+2: ciò che viene negoziato alla data di registrazione-1 avrà una data di regolamento prevista di data di registrazione+1 e quindi tutto ciò che viene negoziato in questa data sarà oggetto di “market claims”.
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CONTRIBUTO a cura di Paola Deantoni, public affairs officer di Societe Generale Securities Services.
Per decisione della SEC (Securities and Exchange Commission) degli Stati Uniti, dal 28 maggio 2024 il ciclo di regolamento standard negli USA per la maggior parte delle transazioni in titoli è stato ridotto a un giorno lavorativo dopo la data di negoziazione (T+1). Data la loro prossimità, Canada e Messico hanno deciso di seguire la mossa americana, estendendo gli impatti a tutti gli investitori che negoziano titoli statunitensi, canadesi e messicani.
Questa decisione della SEC ha l’obiettivo di abbreviare il ciclo di regolamento standard per la maggior parte delle transazioni in titoli da due giorni lavorativi dopo la data di negoziazione (T+2) a uno (T+1), abbreviare il ciclo di regolamento standard separato per le offerte di impegno irrevocabile con prezzo dopo le 16:30 da quattro giorni lavorativi dopo la data di negoziazione (T+4) a T+2, migliorare l'elaborazione delle negoziazioni istituzionali attraverso nuovi requisiti per i broker dealer e i consulenti d'investimento registrati relativi alle “affirmation” in giornata, facilitare il trattamento diretto attraverso nuovi requisiti applicabili ai compensatori e che sono central matching service providers (CMSP).
L’impatto delle nuove regole
Gli strumenti impattati dalle nuove regole sono tanti e tra questi: Azioni, Obbligazioni societarie, Obbligazioni municipali, Titoli garantiti da attività, strumenti del mercato monetario, fondi comuni d'investimento, altri strumenti finanziari come i certificati di deposito americani (ADR), gli exchange traded fund (ETF) e i fondi comuni di investimento
Con il T+1 già operativo nel mercato statunitense e in discussione in Europa, al Corporate Event Joint working group (gruppo di lavoro europeo che si occupa di standardizzare i processi inerenti agli eventi societari - CEJWG) è stato chiesto un parere sugli impatti che avrà e anche di verificare eventuali impatti sugli "standard di mercato per i processi".
I titoli multi-quotati, con lo stesso ISIN, avranno un impatto su quei mercati che hanno un regolamento T+1 e su quelli che hanno cicli di regolamento T+2. Nei mercati che si spostano a T+1 per gli eventi di distribuzione, la data di stacco coinciderà con la data di registrazione.
Per i mercati che rimangono su T+2 c'è la possibilità di effettuare gli scambi su più mercati, con il "diritto" che viene colpito in due posizioni nonostante la posizione sia azzerata.
La consapevolezza degli impatti è cresciuta in tutta Europa e si è formato un gruppo di lavoro temporaneo T+1 composto da membri di varie associazioni quali Federation of European Securites Exchanges (FESE), Association of Financial Market in Europe (AFME), European Central Securities Depositories Association (ECSDA), Corporate Event Joint Working Group (CEJWG), European Issuers, European Association of Ccp Clearing Houses (EACH), e anche rappresentanti di organizzazioni che non sono membri diretti di queste associazioni ma interessati all’argomento.
Tre scenari
Ai fini dell’analisi dell’impatto sul processo degli eventi societari si possono considerare tre scenari riassunti in tabella:
Model 1: Emittente nordamericano quotato in una Borsa in Nord America e quotato in una Borsa europea
Model 2: Emittente europeo quotato in una Borsa in Nord America e quotato in una Borsa europea
Model 3: Emittente nordamericano negoziato in una sede di negoziazione europea ma non quotato in una borsa europea.
In estrema sintesi, con il passaggio a T+1:
- La data di stacco è fissata dalla Borsa/dalle sedi di negoziazione e non dai CSD-Central Securites Depositories.
- La data di determinazione dei saldi aventi diritto a partecipare all’evento societario (record date) è fissata dall'Emittente e dalla Borsa/sedi di negoziazione e i CSD non sono autorizzati a modificare
- È improbabile che l'Europa abbia un approccio armonizzato, almeno non dal 28 maggio 2024 con il seguente approccio annunciato.
- Titoli quotati presso gruppo Euronext: negoziazione T+2 e data di stacco in linea con il ciclo di regolamento T+2 (ciò significa che le sedi di negoziazione annunceranno date di stacco diverse rispetto agli Stati Uniti)
- Titoli quotati presso gruppo Deutsche Boerse: trading T+2 e data di stacco = verso gli Stati Uniti (questo significa che tutte le negoziazioni eseguite alla data di stacco saranno influenzate da richieste di mercato)
Dall'analisi effettuata dai gruppi di lavoro sopra citati è emerso chiaramente che gli Emittenti che pubblicano attivamente le differenze nelle date chiave delle loro diverse quotazioni, contribuiranno di fatto a definire il corretto assetto del CSD europeo e della catena di partecipazione. Tuttavia, ci si può aspettare che non tutti gli emittenti lo faranno in modo proattivo.
Cosa avviene in Europa
La stessa data di stacco e la stessa data di registrazione in tutte le sedi di negoziazione dell'UE e degli Stati Uniti non è possibile, in quanto le sedi di negoziazione sostengono di non avere tempo sufficiente per le implementazioni necessarie a passare a T+1. Conseguentemente il ciclo di regolamento in Europa rimane T+2 anche per i titoli US. Ciò significa che tutto ciò che viene negoziato alla data di registrazione-1 avrà una data di regolamento prevista di data di registrazione+1 e quindi tutto ciò che viene negoziato in questa data sarà influenzato dai “market claims” che consentono le rettifiche atte ad annullare l’effetto del disallineamento al momento del regolamento, mentre l'ultima data di negoziazione CUM viene regolata alla data del dividendo EX.
Sebbene il gruppo concordi sul fatto che il Modello 3 esposto in tabella sia l'opzione migliore in linea con gli standard, tutti concordano sul fatto che i CSD si trovano in una posizione difficile a causa dei seguenti motivi:
- devono necessariamente disporre di dati statici corretti per identificare correttamente il luogo ISIN di quotazione.
- devono comprendere il ruolo del CSD “issuer” rispetto al CSD “investor” o, in alcuni casi, di entrambi (questo è fondamentale per lo scenario 2 perché, in base ai suoi Terms and Condition, la società di compensazione DTCC si considera il CSD emittente nella quasi totalità dei casi)
- devono conoscere la fonte corretta delle informazioni, soprattutto quando c'è un agente europeo coinvolto per l'ISIN nordamericano negoziato in Europa.
Il gruppo di lavoro ha esaminato se i CSD dovessero o meno creare due eventi nel loro sistema differenziando in base al luogo in cui detenevano un particolare codice ISIN valutando gli impatti sul processo stesso, come la creazione di “market claims” e la corretta riconduzione delle transazioni all’evento societario. Su questo punto non si è raggiunto un accordo unanime tra i partecipanti , ma si è riconosciuto che si tratta di una delle numerose sfide che i CSD dovranno affrontare.