Green Bonds, un investimento per finanziare la transizione energetica

de Fay Alban notizia

Contributo a cura di Alban de Faÿ, Credit Manager e Head of SRI Processes for Bond management di Amundi. Contenuto sponsorizzato.

Sempre più investitori sono interessati alle obbligazioni verdi, come è evidente dai flussi in fondi Green Bond. Da inizio anno questa asset class ha raccolto quasi 4 miliardi di euro[1] raggiungendo i 15,7 miliardi di euro, in linea con l'aumento dell'emissione di titoli.

Un mercato in rapida crescita

Sebbene ammontasse solo a 170 miliardi di dollari nel 2017, il mercato dei green bond oggi sfiora i 900 miliardi di dollari[2]. L'aumento delle emissioni si accompagna a una diversificazione degli emittenti in questo mercato: governi, banche, grandi aziende e autorità locali. Tutti questi soggetti utilizzano green bond per finanziare progetti che hanno un impatto positivo e misurabile sull'ambiente e sul clima.

I green bond sono obbligazioni che aiutano a finanziare la transizione energetica e a contrastare il riscaldamento globale. Limitandosi ai progetti ambientali, offrono agli investitori trasparenza per quanto riguarda l'utilizzo dei fondi raccolti. Possono includere:

  • Energie rinnovabili, come pannelli solari e turbine eoliche.
  • Edifici ad alta efficienza energetica, nuovi edifici ad alta sostenibilità ambientale o edifici ristrutturati.
  • Trasporti puliti, come treni o veicoli elettrici.
  • Qualsiasi progetto che migliori l'efficienza energetica.

Trasparenza e integrità del mercato garantita

Di fronte all'aumento delle obbligazioni verdi, l'ICMA (International Capital Market Association) ha proposto delle linee guida denominate Green Bond Principles (GBP), con l’obiettivo di armonizzare gli standard e la trasparenza. Sulla base dei GBP, gli emittenti devono esporre in modo dettagliato quali tipi di progetti vogliono finanziare e i criteri per selezionarli, ma anche come vengono utilizzate le somme raccolte se non è stato raggiunto l’ammontare massimo stabilito. Gli emittenti si impegnano a pubblicare una relazione annuale su come hanno allocato le risorse tra i vari progetti finanziati. Oggi il rispetto dei Green Bond Principles è un prerequisito perché l'emissione di un bond sia considerata green.

Dare senso agli investimenti

Investire in un’emissione verde non deve limitarsi all'analisi delle emissioni evitate. Si richiede sempre la valutazione dei criteri di finanziamento. Gli investitori devono anche assicurarsi che il progetto sia coerente con la strategia globale della società, per evitare di finanziare attraverso un green bond un emittente che può nascondere qualcosa di poco chiaro. Se il rispetto dei Green Bond Principles (GBP) rappresenta il primo livello di fiducia che permette di capire come vengono utilizzati gli importi investiti, si tratta poi di chiarire come un determinato progetto si inserisca nell'approccio generale dell'azienda rispetto alle questioni ambientali.

Come selezionare il fondo attraverso il quale investire?

La scelta del giusto veicolo di investimento deve basarsi sull'obiettivo di rendimento e sul profilo di rischio dell’investitore, nonché sull'impatto ambientale dei progetti finanziati tramite i green bond. Oltre al potenziale di rendimento del fondo, occorre porre domande sulla visibilità e l’impatto ambientale degli asset in cui il fondo è investito.

Il fondo è provvisto di un'etichetta? I rating e le etichette indipendenti sono strumenti di comunicazione che consentono di confrontare i fondi e valutare sia le performance finanziarie che quelle ambientali.

Gli asset sono conformi ai principi GBP? Anche se le etichette contribuiscono a dare visibilità ai fondi che investono nel tema green, non possono sostituire l'analisi specifica di ogni strumento finanziario, del progetto ambientale e del suo emittente.

La società di gestione è riconosciuta sul mercato per questa competenza? Ogni anno Amundi risponde al Codice Europeo per la Trasparenza e partecipa attivamente a gruppi di lavoro guidati da organismi di mercato finalizzati a promuovere la finanza responsabile, lo sviluppo sostenibile e la corporate governance. Dal 2017 ad Amundi è stato assegnato il punteggio A+ dal PRI (Principles for Responsible Investment), che riflette la qualità dell'analisi ambientale, sociale e di governance (ESG) di Amundi e la sua capacità di incorporare i criteri ESG nelle diverse strategie di gestione.


[1] Fondi aperti domiciliati in Europa. Fonte: Amundi, dati di fine ottobre 2020.

[2] Dati al 30/10/2020. Fonte: Climate Bonds Initiative https://www.climatebonds.net/cbi/partners.


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