Opinione a cura di Alessandro Allegri, AD di Ambrosetti AM SIM.
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L’attualità finanziaria delle ultime settimane non ha goduto di particolari novità eppure l’intonazione dei mercati ha decisamente cambiato rotta. Dopo la repentina crescita dell’avversione al rischio registrata nella fase estiva si è arrivati velocemente a generare un tale eccesso di sentiment negativo, in particolare sull’azionario, da scatenare la classica reazione di rimbalzo, in positivo, da parte dei mercati. Di primo acchitto questa risulta la facile chiave di lettura dei rialzi corposi registrati nel mese di ottobre; in realtà i mercati stanno dimostrando la capacità di ricreare delle condizioni di fondo decisamente più costruttive ed allineate con le attese di inizio anno. Il supporto accomodante delle politiche monetarie gioca, in tal senso, un ruolo chiave ed in questo contesto i dati macro, in parte contrastanti, assumono un ruolo comunque secondario.
Sono molteplici gli elementi relativi alle aspettative economiche la cui interpretazione non è unidirezionalmente letta dal mercato e che generano qualche incertezza in più in un quadro tuttavia decisamente più positivo di quanto non apparisse qualche mese addietro. Ottobre dunque ha riproposto uno scenario in cui sono le tematiche azionarie a guidare i risultati in termini di performance (+7.78% MSCI World LC), riprendendo il ruolo di unica alternativa ad alto potenziale in uno scenario dominato da tassi di interesse a zero rendimento. Il movimento rialzista è stato corale coinvolgendo indiscriminatamente tutti le principali borse e premiando in particolare i temi maggiormente penalizzati nel trimestre precedente, segno, questo, di una generale ricostruzione delle posizioni dismesse in fretta e furia qualche mese prima.
Bene quindi i mercati Euro (+10.24% Eurostoxx50) con Germania e Francia sovraperformanti ed ad essi allineato il risultato della borsa giapponese (+10.40%). Gli Stati Uniti confermano la positività (+8.30% S&P500) mentre sono minori, seppur significativi, i progressi sugli emergenti (+7%). A livello di singoli comparti merceologici i temi tecnologici risultano i best performer affiancati da Energy e Basic Material a guidare la crescita. In questi ultimi due casi i rialzi sono certamente più condizionati da obblighi di riposizionamento azionario e prezzi a sconto che non da un sostegno effettivo di recupero di valore da parte dei beni sottostanti. Il petrolio, infatti, è rimasto ancorato a suoi prezzi (+1.04% nel mese) cosi come in generale le materie prime (Crb +0.95%). Un po’ meglio l’oro a 2.43%.
Il contesto di generale miglioramento coinvolge anche le componenti obbligazionarie che consegnano nel mese di ottobre risultati ampiamente positivi con tassi al ribasso, in particolare, su tutta la curva delle scadenze euro. Gli effetti dell’atteggiamento espansivo della BCE si registrano soprattutto sui paesi periferici euro (Bond Italia a +1.71%) e spread BTP-Bund che continua il trend di contrazione attestandosi sotto i 100 punti base. Fanno bene in generale le emissioni governative; solo negli Stati Uniti si è registrato un risultato in contrazione (-0.44%). Importanti i progressi sulle tematiche Corporate, sia Euro (+1.37%) che Usa (+0.70%) con performance in generale proporzionali alla rischiosità del sottostante; gli High Yield crescono dunque in maniera significativa (+2.6%) con un netto recupero anche da parte del debito dei paesi emergenti (+3.10%). Sebbene dunque si stia affrontando un contesto di mercato in cui le chiavi di lettura risultano molteplici e le incertezze permangono, riteniamo preponderante una visione ed un sentiment positivi, elementi costruttivi a sostegno del quadro azionario anche per il mese entrante.