Idee di investimento per il 2023

Alessandro Rollo. Immagine concessa (Van Eck)
Immagine concessa (Van Eck)

Contributo a cura di Alessandro Rollo, Product manager di VanEck. Contenuto sponsorizzato.

Il 2022 è stato un anno decisamente turbolento. Un mix di fattori senza precedenti, che vanno da un'inflazione ai massimi da 40 anni fino a un conflitto in Europa, ha determinato rendimenti fortemente negativi per quasi tutte le asset class. Le principali banche centrali di tutto il mondo, guidate dalla FED, sono state infatti costrette ad alzare rapidamente i tassi per domare le pressioni inflazionistiche, il che ha causato un forte riprezzamento degli asset di rischio. In questo contesto, per la prima volta nella storia, azioni e obbligazioni hanno mostrato una forte correlazione, non lasciando alcun rifugio agli investitori. Il reddito fisso, soprattutto il segmento a più lunga scadenza, ha registrato perdite significative. Solo le materie prime e il dollaro sono usciti vincitori. Tuttavia, le prospettive per il 2023 sembrano essere diverse. Presentiamo qui alcune interessanti idee di investimento.

L'oro riuscirà finalmente a brillare?

Il principale ostacolo per l'oro nel corso del 2022 è stato il dollaro, eccezionalmente forte, che è salito alle stelle per buona parte dell'anno. Ciò è stato dovuto principalmente al ciclo di inasprimento portato avanti dalla Federal Reserve. La valuta ha infatti assunto temporaneamente il ruolo di bene rifugio, con gli investitori allettati dai rendimenti più elevati e dalle tensioni geopolitiche mondiali. Ora che i tassi sono aumentati considerevolmente, una pausa nel ciclo di inasprimento della Fed sarebbe probabilmente un forte catalizzatore per l'oro. Esistono inoltre molti rischi nel sistema finanziario e nel panorama globale che potrebbero sostenere l'aumento dei prezzi dell'oro: un'inflazione persistente ed elevata, un indebolimento dell'economia, difficoltà nel servizio del debito ed eventi "black swan" come la crisi degli LDI nel Regno Unito. Naturalmente, ad esempio nel caso di una Fed più rialzista e di un allentamento delle tensioni, il prezzo dell'oro potrebbe scendere o rimanere intorno al livello attuale.

Un modo interessante per beneficiare del potenziale rialzo dei prezzi dell'oro è quello di esporsi alle società attive nell'estrazione e nella raffinazione del metallo prezioso. Il loro prezzo è infatti tradizionalmente fortemente correlato a quello dell'oro e offrono anche l'opportunità di ricevere dividendi. Naturalmente, ciò significa anche che quando l'oro subisce un calo di prezzo, queste società tendono a subire flessioni. Esistono ETF che offrono accesso a un portafoglio diversificato di minatori d'oro, suddivisi tra società più mature e affermate e società junior, maggiormente focalizzate sull'esplorazione di nuovi siti.

Alla ricerca di dividendi

In una fase come quella attuale i dividendi possono assumere un ruolo significativo e migliorare il rendimento di un portafoglio. C'è anche un aspetto molto attuale che spesso viene trascurato: i dividendi sono tradizionalmente una moderata protezione contro l'inflazione. Quando i prezzi aumentano ed erodono il potere d'acquisto dei consumatori, le aziende tendono di conseguenza ad aumentare i prezzi di vendita dei loro beni e servizi. Questo a sua volta migliora normalmente gli utili nominali, con le distribuzioni di dividendi che tendono ad aumentare. Esistono tuttavia molti modi diversi per selezionare i titoli che pagano dividendi. Un approccio più elaborato, ad esempio attraverso un ETF sui dividendi, potrebbe dare i suoi frutti. Invece di analizzare il rendimento da dividendo delle società, si possono considerare le distribuzioni in termini monetari. Questo può essere combinato con uno screening dei payout ratio, ovvero la percentuale di reddito che viene distribuita, e della costanza dei pagamenti dei dividendi. Un modo comune nel settore finanziario per verificare se i dividendi sono sostenibili nel lungo periodo è che il payout ratio non sia troppo alto, il che dimostrerebbe anche una mancanza di reinvestimento all'interno dell'azienda. L'insieme di queste caratteristiche può contribuire a evitare le cosiddette "trappole dei dividendi". Naturalmente non c'è alcuna garanzia che i titoli che hanno pagato dividendi in passato continueranno a farlo anche in futuro.

I semiconduttori giocheranno un ruolo significativo

Essendo per loro natura molto ciclici, i semiconduttori hanno sofferto nel corso del 2022, tra aumenti dei tassi d'interesse e timori di un rallentamento dell'attività economica. I timori e il concretizzarsi di una recessione potrebbero infatti ostacolare la loro domanda. Tuttavia, la logica di investimento a lungo termine nei semiconduttori rimane intatta. I semiconduttori sono infatti il cuore dei chip e dei transistor per microprocessori e hanno avuto un impatto enorme sulle nostre società. Possiedono un'enorme potenza di calcolo e letteralmente tutto ciò che è computerizzato o utilizza onde radio dipende dai semiconduttori. Dal settore automobilistico, alla robotica, all'IoT, alla sanità e alle comunicazioni, queste sono solo alcune delle loro applicazioni. Sulla scia delle recenti tensioni geopolitiche, sono diventati una questione di sicurezza nazionale per la maggior parte delle economie del mondo. Il Presidente degli Stati Uniti Biden ha recentemente firmato la legge CHIPS da 55 miliardi di dollari, che incentiva le aziende a rimpatriare la produzione di semiconduttori. Anche l'Europa si sta muovendo nella stessa direzione.

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