Il futuro dell’azionario europeo

Ben Ritchie Notizia
Ben Ritchie, Head of European Equities, ASI (immagine concessa)

Contributo a cura di Ben Ritchie, head of European Equities di Aberdeen Standard Investments. Contenuti sponsorizzati.

È la stagione degli outlook: se guardiamo al passato vediamo come gli aspetti macro-economici che sembravano importanti un tempo, ora non lo siano più. I tentativi di prevedere l'andamento dei mercati sembrano destinati a fallire, ma vale comunque la pena provarci. Quindi esaminiamo insieme il panorama degli investimenti azionari europei.

Abbiamo diviso le prospettive per il panorama dell'azionario europeo a breve (i prossimi mesi), medio (fino alla fine del 2021) e lungo termine (2022 e oltre).Vediamole in dettaglio 

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Breve termine

Nel breve termine non abbiamo una visione radicalmente diversa dalla maggior parte degli strategist, ovvero prevediamo un contesto difficile dato il perdurare/intensificarsi delle misure di lockdown in tutte le nazioni europee. Fortunatamente, a nostro parere le aziende e i consumatori si adatteranno alla situazione meglio di quanto non abbiano fatto in primavera, data l'esperienza accumulata. Al contempo riteniamo che il sostegno fiscale dei governi rimarrà presente e le banche centrali dovrebbero mantenere una politica monetaria estremamente accomodante. Da ultimo, ma non certo per importanza, siamo convinti che la distribuzione dei vaccini compenserà la maggior parte dei fattori negativi. Questo ottimismo dovrebbe permettere agli investitori di guardare oltre la probabile recessione a W dell'Europa. 

Medio termine

Nel 2021 le prospettive a medio termine appaiono più rosee. Sempre più persone verranno vaccinate con conseguente allentamento delle restrizioni. Ci aspettiamo quindi un notevole rimbalzo nelle previsioni di crescita economica e degli utili aziendali, persino in alcuni dei settori più colpiti. Anche questa previsione è ampiamente condivisa, tanto che gli investitori scontano già parte di tale previsione, che riguarda anche molti dei titoli meno apprezzati nel 2020.

Lungo termine

E cosa succederà nel 2022? Qui le variabili temporali rendono più difficile prevedere la forma e la forza di una ripresa duratura. Ciò che è certo è che lo scenario in cui si muoveranno le società fuori dalla crisi sarà diverso. Il lockdown ha modificato in modo permanente i modelli di consumo e di comportamento, pertanto l'adozione di nuove tecnologie rimarrà probabilmente un tema dominante, e tale cambiamento continuerà a determinare i vincitori e i vinti.

Dal punto vista macroeconomico, potremmo entrare in un nuovo ciclo economico. Le future azioni delle banche centrali e la maggiore velocità di circolazione della moneta potrebbero quindi decretare il ritorno dell'inflazione. Oppure l'impatto del Covid-19 potrebbe tradursi in un disastro naturale piuttosto che in una recessione. In tale scenario l'economia rimarrebbe in una fase finale del ciclo caratterizzata da un maggiore dinamismo, piuttosto che entrare in un nuovo ciclo con anni di ripresa all'orizzonte, situazione in cui sarebbero fondamentali modelli di business e bilanci solidi.

A fronte di queste valutazioni, il nostro scenario di lungo periodo prevede un contesto di bassa crescita, bassi tassi di interesse e probabile bassa inflazione, anche se è aumenta il rischio di un'inflazione più elevata. Non cambia la gamma dei probabili risultati, quindi, ma la probabilità che emergano diversi scenari.

Cosa implica tutto ciò per gli investitori?

Dati tutti questi elementi, continuiamo a prediligere portafogli ben diversificati. Gli investitori devono cercare di prosperare in una serie di contesti, ovvero partecipare a qualsiasi potenziale rialzo, proteggendosi al contempo da eventuali ribassi. In altre parole, riteniamo sbagliato posizionarsi per un risultato piuttosto che per un altro. In tale contesto gli investitori devono optare per società con un forte potere di determinazione dei prezzi nonché per quelle che offrono maggiori opzioni in un mondo caratterizzato da una maggiore inflazione.

Nel complesso, riteniamo che le prospettive a lungo termine relative delle azioni europee siano più interessanti di quanto non lo siano state nell'ultimo decennio.

La regione è favorita da tre tendenze principali:

- l'Europa è leader nel capitalismo responsabile.

- le società europee vantano un capitale intellettuale tra i più forti al mondo, e sono in grado di impiegarlo a livello globale, in particolare nei mercati emergenti in rapida crescita.

- molte società europee rimangono ben posizionate per trarre vantaggio dalla continua digitalizzazione dell'industria.

L'insieme di questi fattori fa sì che l'Europa possa dispiegare le vele per trarre vantaggio dal vento favorevole piuttosto che rimanere in balia delle raffiche che hanno determinato i rendimenti azionari nello scorso decennio.

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