Commento a cura di Richard Flax, chief investment officer di Moneyfarm.
Commento a cura di Richard Flax, chief investment officer di Moneyfarm.
Gli ETF hanno sicuramente originato moltissime innovazioni in grado di rivoluzionare la possibilità di accesso agli investimenti per migliaia di persone. Ad esempio, fino a qualche anno fa per molti era complesso avere accesso al mercato obbligazionario non governativo, ancora di più se si voleva ottenere un’esposizione maggiormente diversificata al comparto. Grazie agli ETF il mercato del debito è diventato più accessibile e trasparente. Tra le conseguenze principali di questa “rivoluzione”, la semplicità con cui si può creare un portafoglio multi-asset.
Negli ultimi anni, poi, abbiamo visto l’industria degli ETF evolversi in moltissime direzioni, tanto che oggi attraverso questi fondi si aprono per il gestore possibilità che pochi altri strumenti permettono a determinati livelli di costo e di liquidità. L’innovazione non riguarda solo le case prodotto, ma si estende sempre di più anche a livello della distribuzione, che contribuisce all’abbassamento di costo e all’accessibilità degli investimenti, sviluppando modelli sempre più innovativi. Ciò che è certo è che adesso anche i player tradizionali cominciano a percepire questa necessità di innovare l’offerta, un contributo fondamentale in questo senso è sicuramente venuto dagli ETF.
L’innovazione, d’altronde, è sempre stata indissolubilmente legata alla storia degli ETF. Non potrebbe essere diverso per uno strumento che in una trentina di anni ha cambiato il mercato degli investimenti.
L’innovazione, però, non è sempre sinonimo di sicurezza ed in questo senso la figura dell’intermediario diventa sempre più centrale. Come consulenti, secondo noi di Moneyfarm è importantissimo infatti prestare attenzione al tema della liquidità del sottostante, in linea con il profilo rischio-rendimento e di obiettivo temporale del cliente. E’ fondamentale valutare sempre il livello di liquidità adatto al cliente. Alcuni prodotti che vanno a coprire nicchie di mercato molto specifiche, pur offrendo grande flessibilità di gestione, non sempre garantiscono livelli di liquidità adeguati al profilo della base clienti.
Per quanto riguarda il profilo dei clienti, i millennials sono una parte significativa della base clienti di Moneyfarm ma probabilmente meno di quanto noi stessi ci aspettassimo. D’altronde bisogna rompere un po’ il pregiudizio che coloro che oggi hanno tra i 40 e i 50 anni siano totalmente estranei alle logiche digitali: è esattamente il contrario. Si pensi che Aziende come Amazon hanno oltre 20 anni di attività. Le persone, anche coloro che si avvicinano alla soglia dei 50 anni, sono abituate a questo livello di servizio e lo pretendono anche per i propri investimenti.