Il rally del value può continuare?

Richard Halle. Foto concessa (M&G)
Richard Halle. Foto concessa (M&G)

Contributo a cura di Richard Halle, gestore di M&G (Lux) European Strategic Value Fund. Contenuto sponsorizzato da M&G.

Lo stile di investimento value è stato uno dei punti di forza del mercato quest’anno, che ha attraversato diverse turbolenze. Sebbene l'incertezza sull'aumento dei tassi di interesse e sulle prospettive economiche resti elevata, riteniamo che le prospettive a lungo termine sul value rimangano interessanti.

Gli investitori value infatti sono stati risparmiati dal peggio della volatilità che ha investito quest’anno i mercati finanziari. Mentre i titoli obbligazionari e azionari sono scivolati bruscamente nel 2022 per via delle preoccupazioni relative all'inflazione record dell’eurozona, all'aumento dei tassi di interesse e alla prospettiva di una recessione, i titoli value hanno rappresentato un asset relativamente sicuro.

La domanda da porsi adesso è la seguente: questo rally del value può continuare? Come possono i gestori attivi far fronte a questo mondo sempre più incerto e generare alfa?

Si prega di notare che le performance passate non sono indicative dei risultati futuri.

Il valore e il reddito degli asset del fondo potrebbe diminuire così come aumentare, determinando movimenti al rialzo o al ribasso del valore dell’investimento. Non vi è alcuna garanzia che l’obiettivo del fondo verrà realizzato ed è possibile che non si riesca a recuperare l’importo iniziale investito.

C'è ancora molta strada da fare

Sebbene la rotazione del value di quest'anno possa sembrare estrema, non ci sembra eccessiva se consideriamo il decennio scorso. In effetti, si potrebbe supporre che quest'anno il value abbia semplicemente recuperato rispetto alla sottoperformance del periodo pandemico, quando la dispersione delle valutazioni tra i titoli costosi e quelli economici del mercato aveva raggiunto livelli mai toccati.

A nostro avviso, l’eccessiva fiducia nell'investire in titoli growth e titoli equiparabili alle obbligazioni ha fatto sì che molti investitori fossero colti di sorpresa dalla loro esposizione ai fattori, anche con un portafoglio apparentemente bilanciato.

Il duro impatto sugli investitori mette indubbiamente in discussione la percezione che siano fattori quali crescita e qualità a ogni costo a determinare i risultati. A coloro che ancora sostengono che la rotazione verso il value e la sua sovraperformance saranno di breve durata, suggeriamo di guardare alla recente performance dei FAANG (Facebook, ora chiamato Meta Platforms), Apple, Amazon.com, Netflix e Google (la cui società madre è Alphabet), i "beniamini del mercato" dell'ultimo decennio. Dopo un decennio di difficoltà per il value, questo cambiamento di percezione potrebbe essere un fattore molto importante per il comportamento degli investitori nei prossimi dieci anni. Forse stiamo assistendo a un’anteprima del nuovo mondo: ogni tentativo di rally della crescita quest'anno è stato di breve durata, e le speranze di coloro che ancora si aggrappano ai loro portafogli growth sono state deluse senza troppi convenevoli.

Un gradito cambiamento

Il nostro ottimismo nel potenziale dell’investimento value risiede nel fatto che, a nostro parere, le potenti tendenze di lunga durata che in passato hanno rappresentato un ostacolo al valore non solo stanno svanendo, ma stanno anche quasi sicuramente registrando un’inversione di tendenza.

L’ultimo decennio è stato caratterizzato da una globalizzazione in ascesa, da tassi di interesse in continuo calo, dal dominio delle banche centrali, dalla creazione di credito su larga scala, da una vasta stampa di moneta e dalla deflazione. Crediamo che questi fattori abbiano indubbiamente favorito un'estrema dispersione delle valutazioni tra titoli economici e costosi e, osiamo dire, un eccesso speculativo.

Tuttavia, è sempre più evidente che nei prossimi dieci anni le cose saranno profondamente diverse. E, se le cose cambieranno, crediamo che i titoli che si comporteranno bene e quelli che si comporteranno male saranno molto diversi. Riteniamo che questo punto sia molto trascurato nel valutare la performance potenziale dei titoli value. I titoli value e i titoli growth sono generalmente considerati come due categorie distinte, ma fisse. In realtà le cose non stanno così.

Quando i regimi cambiano, titoli che un tempo erano value diventano i nuovi "beniamini" dei titoli growth. Al contrario, alcuni titoli growth sono diventati i nuovi titoli value, si pensi ai titoli delle telecomunicazioni prima e dopo la bolla TMT, o ai titoli bancari prima e dopo la crisi finanziaria.

Riteniamo che questo passaggio si ripeterà anche in questo caso. Se avessimo ragione, e le società dovessero passare a “panieri” diversi da questi spread di valutazione iniziali, la potenziale sovraperformance del value sarebbe, a nostro avviso, memorabile.

Cogliere i vantaggi del fenomeno value

Indubbiamente, nulla può essere dato per scontato di questi tempi. Viviamo in un mondo sempre più incerto. Sebbene gli ostacoli all'investimento value si siano in parte attenuati, oggi è più importante che mai scegliere l'investimento giusto al prezzo giusto.

Il nostro approccio agli investimenti rigoroso e bottom-up riconosce che non tutti i titoli value sono uguali. Nel valutare i potenziali investimenti, esaminiamo con attenzione la salute finanziaria, la strategia aziendale e il management delle società per cercare di evitare i titoli con problemi significativi che ne rendono improbabile la ripresa - le cosiddette trappole del valore.

Il nostro processo consolidato nell’investire in titoli scontati e trascurati, ma che a nostro parere presentano fondamentali solidi, ha permesso a M&G (Lux) European Strategic Value Fund di cogliere quest’anno i vantaggi di questo settore.

Da inizio anno, a fine ottobre, il fondo ha nettamente sovraperformato il suo indice di riferimento, l’indice MSCI Europe Net Return. Negli ultimi cinque anni, un periodo in cui lo stile value è stato largamente sfavorito, i rendimenti del fondo sono stati inferiori a quelli del suo benchmark.

Tuttavia, è incoraggiante notare che il fondo si è classificato nel decile superiore del suo gruppo di pari delle strategie value europee quest'anno, nonché su periodi di 1, 3 e 5 anni e dal suo lancio come OEIC domiciliato nel Regno Unito nel febbraio 2008. Riteniamo che questa solida performance dimostri la forza del nostro approccio distintivo a questa tipologia di investimenti.

Gestione dell’incertezza

In prospettiva, l'attuale contesto sembra creare alcune interessanti opportunità per gli investitori selettivi. A fronte della crescente instabilità politica, degli shock energetici e dell'inflazione, alcune società saranno in grado di far fronte alle turbolenze molto meglio di altre. Per questo motivo riteniamo che il nostro approccio di selezione di società con bilanci solidi e modelli aziendali sostenibili sarà fondamentale per produrre risultati per i nostri investitori.

Riteniamo che la dicotomia di vincitori e vinti ci offrirà interessanti opportunità per generare rendimenti attivi da un mercato in continua evoluzione. Attualmente stiamo osservando numerose opportunità di acquisizione di società che crediamo essere solide e che sono state scontate dal mercato apparentemente a causa di un eccessivo pessimismo o semplicemente di un'avversione al rischio. Pur essendo consapevoli della natura schizofrenica del mercato nel breve periodo, riteniamo che questo ci offra l'opportunità di costruire un portafoglio diversificato con molti titoli il cui potenziale a lungo termine viene, a nostro avviso, trascurato.

Per saperne di più

M&G (Lux) European Strategic Value Fund | Performance in euro (%)

Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri.

*Il benchmark del fondo è l'indice MSCI Europe Net Return. Il benchmark è un indice comparativo rispetto al quale viene misurata la performance del fondo. Si tratta di un Indice Net Return che include i dividendi dopo la deduzione delle ritenute fiscali ed è stato scelto come riferimento di questo fondo in quanto ne riflette in modo ottimale la politica d'investimento. Il benchmark viene utilizzato esclusivamente per misurare la performance del fondo e non comporta vincoli per la costruzione del portafoglio. Il fondo è gestito attivamente. Il gestore decide in piena libertà quali investimenti acquistare, detenere e vendere per il fondo. La composizione del fondo può discostarsi in misura significativa da quella del benchmark. I risultati ottenuti prima del 20 settembre 2018 sono quelli del fondo OEIC equivalente autorizzato nel Regno Unito, confluito in questo fondo in data 7 dicembre 2018. Le spese e le aliquote fiscali potrebbero essere diverse. Dal lancio si riferisce alla dalla di lancio dell’OEIC equivalente. Prima del 1° gennaio 2012 il benchmark era l’Indice FTSE World Europe. Tra il 1° gennaio 2012 e il 19 settembre 2018 l’indice era il MSCI Europe, in termini di Performance Lorda, ed è divenuto in seguito il MSCI Europe Net Return. Gli indici Net Return includono i dividendi dopo la deduzione delle ritenute fiscali.
Il fondo punta a generare, attraverso una combinazione di reddito e crescita di capitale, un rendimento maggiore rispetto a quello del mercato azionario europeo, in qualsiasi orizzonte di investimento di cinque anni (misurato dall'indice MSCI Europe Net Return). Almeno l’80% del fondo è investito in azioni di società di qualunque settore e dimensione, che hanno sede, o svolgono la maggior parte della propria attività, in Europa. ll fondo adotta una strategia “value”, investendo in società convenienti e poco apprezzate, la cui quotazione azionaria non riflette, secondo il gestore degli investimenti, il valore sottostante dell’azienda. I titoli vengono selezionati sulla base dei loro meriti individuali, tramite una combinazione di screening incentrato sul valore e analisi qualitativa.
Fonte: Morningstar Inc, 31 ottobre 2022, Morningstar Wider Universe, classe di azioni A in euro, reddito reinvestito, sulla base del prezzo di offerta. La performance del benchmark è indicata in EUR.

Fonti e note

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