Contributo a cura di Mike Brooks, head of Diversified Multi-Asset di Aberdeen Standard Investments. Contenuto sponsorizzato.
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Contributo a cura di Mike Brooks, head of Diversified Multi-Asset di Aberdeen Standard Investments. Contenuto sponsorizzato.
È piuttosto recente l’ingresso di questo settore fra le asset class investibili e risale a quando nel 2006 è stata lanciata l’HICL Infrastructure Company, il primo fondo infrastrutturale quotato nel Regno Unito. Tradizionalmente infatti è il settore pubblico, nella figura dei governi nazionali e locali, a essere responsabile della creazione di edifici e servizi, oltre che delle relative attività di manutenzione. Tuttavia i mutamenti demografici hanno contribuito a rendere queste infrastrutture sempre più importanti nell'agenda dei governi di tutto il mondo che, di fronte alla limitatezza delle risorse pubbliche, sono spinti a cercare sinergie con società private specializzate nelle infrastrutture sociali che contribuiscono al miglioramento dei servizi pubblici mediante efficienze operative e permettono di trasferire il rischio al settore privato.
Background
I partenariati pubblico-privato (PPP) e le iniziative di finanza privata (PFI) utilizzano il capitale privato per lo sviluppo di infrastrutture sociali fondamentali nel Regno Unito. L’uso di questi strumenti, lanciati agli inizi degli anni ’90, si è intensificato nel 1997 quando, con l'elezione di un nuovo governo laburista, sono diventati sempre più popolari in quanto mezzo di finanziamento preferenziale per i grandi progetti infrastrutturali. Negli ultimi vent’anni, oltre 700 progetti sono stati resi possibili grazie a circa 60 miliardi di sterline di capitali privati. Molti altri paesi, con i medesimi problemi di bilancio e debito pubblico, hanno adottato lo stesso tipo di modello. I mercati sviluppati ed emergenti hanno contribuito a una forte crescita del mercato PPP/PFI nel suo complesso.
Ad attrarre gli investitori è il fatto che i progetti infrastrutturali sociali siano per la maggior parte basati sulla disponibilità. Il proprietario di un asset infrastrutturale riceve regolarmente i pagamenti a fronte del fatto che tale asset sia operativo e disponibile per l’utilizzo. Dato che i pagamenti arrivano da un ente pubblico, spesso un governo, il rischio relativo al prezzo o alla domanda è limitato. Le concessioni sono in genere decennali, con pagamenti indicizzati all'inflazione.Tali rendimenti e flussi finanziari a lungo termine supportati da garanzie statali, decisamente più interessanti rispetto a quelli dei titoli di Stato, hanno attratto ingenti capitali verso questa asset class.
Come funziona il settore
Per offrire accesso a ciascun progetto infrastrutturale si parte in genere dalla costituzione di una società veicolo, o special-purpose vehicle (SPV), che funge da 'bankruptcy remote company', ossia una società finanziariamente e legalmente distinta a basso rischio di fallimento rispetto alla controllante. I progetti sono finanziati da un mix di capitale azionario e obbligazionario di lungo periodo. I creditori preferiscono la sicurezza offerta dai flussi di ricavi stabili, affidabili e di lungo periodo derivanti da tali progetti.
Gli investitori azionari lavorano allo sviluppo e ai progetti operativi con i partner che si occupano di facility management e costruzioni. La società di costruzioni e l’operatore sono responsabili della qualità del progetto e della sua gestione quotidiana. Per gli investitori azionari, il rischio di controparte rappresenta quindi un fattore importante. Gli investitori azionari sono responsabili degli eventuali costi sostenuti dal cliente qualora l’asset infrastrutturale non fosse disponibile per l’utilizzo. A fronte di questo rischio, in genere ottengono un rendimento del 7% circa dai progetti operativi.
Per accedere all’asset class, ricorriamo a società di investimento quotate e di tipo chiuso che dispongono del capitale azionario per i progetti infrastrutturali. Tali asset di lunga durata ben si addicono a questi veicoli di 'capitale permanente'. Negoziando sui mercati quotati, queste società offrono agli investitori accesso a un’ampia gamma di progetti infrastrutturali strategici distribuiti tra Regno Unito, Europa, Nord America e Australia.
Vantaggi della diversificazione
I contratti associati agli asset delle infrastrutture sociali tendono per natura a essere di lungo periodo. Generano flussi finanziari prevedibili sulla base della disponibilità di asset piuttosto che dell’utilizzo e sono garantiti da enti normativi o governi. In molti casi, i ricavi derivanti da ciascun contratto sono indicizzati all'inflazione. Per questo motivo riteniamo che le infrastrutture sociali offrano agli investitori tutti i vantaggi della diversificazione.
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