Investire in healthcare? Meglio focalizzarsi su mercati emergenti e biotech

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Nonostante la fase di debolezza in borsa, il settore Healthcare continua a mostrare solidi fondamentali: l'invecchiamento della popolazione nei Paesi sviluppati, l'aumento del reddito disponibile nelle economie emergenti ed un forte livello di innovazione continueranno ad alimentarne la crescita nel medio periodo.
Il 2015 è stato un anno di transizione per diverse aziende del settore Healthcare nei mercati emergenti ma i driver di crescita a lungo termine rimangono intatti. Nella maggior parte dei Paesi emergenti la spesa sanitaria è ancora inferiore al 5% del PIL (rispetto al 10% dei Paesi sviluppati) e quindi presenta ampi margini di crescita. Una crescita alimentata dal costante incremento della spesa in assistenza sanitaria da parte della classe media e dal supporto dei governi, che continuano a investire in infrastrutture. I titoli  su cui puntre sono cliniche e ospedali, produttori di farmaci generici 'di marca' e società specializzate nella fornitura di prodotti e servizi ospedalieri e di attrezzature mediche. 

Anche i fondamentali che hanno sostenuto la sovra-performance del biotech negli ultimi 5 anni non sono cambiati: per le biotech large cap ci si attende una crescita del 10-25%, anche grazie all’espandersi della gamma dei farmaci in via di approvazione. Il 2015 è stato un anno record in termini di lancio di nuovi prodotti, con 45 farmaci approvati. L'innovazione è particolarmente forte nella ricerca sul cancro e nella terapia genica nonché nelle cure di malattie notoriamente difficili da trattare, come il morbo di Alzheimer. Il recente crollo delle valutazioni dei titoli biotech offre dunque un’interessante opportunità di acquisto. Le valutazioni fondamentali hanno recentemente raggiunto il minimo degli ultimi 5 anni, con un rapporto prezzo/vendite a 5.5x. Ancora più marcata è stata la discesa dei titoli delle piccole e medie aziende biotech: oggi scambiano a 2 volte il rapporto EV/cassa e si stanno avvicinando a valutazioni viste solo nel 2002 e nel 2008.

Suggeriamo di focalizzare l’attenzione su aziende biotech con terapie clinicamente certificate e specializzate in farmaci in grado di salvare o cambiare la vita del paziente, che beneficiano di notevoli opportunità commerciali e sono in grado di raggiungere in tempi brevi le tappe fondamentali di sviluppo e di creazione di valore per gli azionisti. In particolare, a mostrare risultati positivi sono i farmaci sviluppati in segmenti di mercato caratterizzati da una forte domanda di cure mediche, che godono di un contesto normativo favorevole, di buone prospettive di sviluppo e di processi di approvazione più rapidi. Farmaci che “cambiano la vita” del malato, come quelli anti-tumorali o per le malattie rare, come quelle genetiche, sono infatti meno esposti a pressioni sui prezzi.
In Sectoral adottiamo una strategia di stock-picking selettivo e riteniamo che ci siano grandi opportunità di performance nel settore biotech di piccola e media capitalizzazione.