Investire nell’innovazione: impatto della crisi del Coronavirus sui mercati azionari

Moberg Matthew
Matthew J. Moberg, CPA, Senior Vice President, Portfolio Manager, Franklin Equity Group

Contributo a cura di Matthew J. Moberg, CPA, Senior Vice President, Portfolio Manager, Franklin Equity Group, Franklin Templeton. Contenuto sponsorizzato.

La nostra è una visione dell'economia a lungo termine e riteniamo di essere nel mezzo della quarta rivoluzione industriale. Quando confrontiamo i cambiamenti nell'economia che si stanno verificando a causa di COVID-19 ed il lungo arco temporale che è intercoso perché avvenissero quelli nell’innovazione, dalla nostra prospettiva a lungo termine, pensiamo che in molti casi il COVID-19 o fungerà da acceleratore, o risulterà irrilevante. Con il mercato che in questo momento mostra segnali di ripresa, intravediamo almeno due vantaggi per gli investitori. Il primo è quello di investire nell’innovazione sul lungo arco temporale, soprattutto quando è in fase di accelerazione, perché dovrebbe essere un buon momento per essere un investitore a lungo termine. Il secondo vantaggio per cui siamo positivi, questo da una prospettiva un po’ più a breve termine, è che il virus in molti casi ha accelerato le tempistiche per l'adozione di molte nuove innovazioni.

Guardando più nello specifico possiamo distinguere diversi temi in termini di innovazione. Il più direttamente legato al COVID-19 sono i vaccini ed i test caratterizzati dalla necessità di una grande quantità di finanziamenti richiedendo un numero importante di test genetici. L’innovazione vede la sua accelerazione anche nell’ambito delle comunicazioni video ed audio ed in quello dell’e-commerce e tutto questo sta effettivamente portando ad un livello che va oltre le nostre iniziali aspettative dovute a normali evoluzioni nel mercato. In questo contesto diventa difficile per gli investitori valutarne i prezzi a causa del cosidetto effetto ancoraggio. Molte di queste società, infatti, potrebbero valere più di quanto non valessero prima della crisi.

Per quanto riguarda le aziende nel campo dei generi alimentari che hanno da sempre lavorato in modo redditizio ed hanno cercato di convincere i clienti a rifornirsi da loro per molti anni e che preventivavano, ad esempio, di crescere di una percentuale del 20% e poi invece, a causa del virus, hanno registrato un’accelerazione ad un tasso del 50 o anche dell'80%, c’è da considerare che potrebbero effettivamente valere di più a causa della crisi nonostante i dati economici mediocri. Partendo da questo presupposto, il valore di un'azienda potrebbe effettivamente essere superiore rispetto ai suoi massimi del mese di febbraio. D’altro canto quella stessa azienda potrebbe ancora essere sottovalutata qualora si verificasse un cambiamento permanente o semi-permanente nel comportamento dei consumatori. Questo è pertanto soltanto un esempio molto semplice di alcune delle cose che si stanno verificando sul mercato che in realtà ci rendono ottimisti e che ci fanno capire come sia ancora possibile trovare buone opportunità.

Investire nell'innovazione influenza il modo in cui guardiamo ai settori. Un punto da cui abbiamo cercato di trarre vantaggio nel corso degli anni è il fatto che ci siano delle classificazioni notevolmente errate e ciò accade spesso nelle aree nuove. Alcuni esempi storici includono il settore health care per gli animali, in cui gli animali da compagnia rientrano sia nel settore health care che in quello dei consumi non essenziali. La crescita del settore health care per gli animali da compagnia ha registrato un trend favorevole per molti anni, in particolare in Occidente e presumibilmente dovrebbe continuare. Alcuni, tuttavia, l’hanno fatto rientrare nel settore dei consumi non essenziali, mentre altri hanno sostenuto che si tratti di settore health care. Certamente, questo è stato vero quando l'industria si stava sviluppando. Dal nostro punto di vista, proviamo a trarne vantaggio.

Un altro esempio sono i motori di ricerca su internet o i social network. Questi sono, a nostro avviso, classificabili come settore dei media poiché oltre il 90% del loro fatturato deriva dalla pubblicità a pagamento. Molti invece considerano che appartengano al settore delle aziende tecnologiche. Dal nostro punto di vista, non è rilevante. In entrambi questi esempi, infatti, il denaro proviene o dai consumatori di beni non essenziali o dalla pubblicità. Prendiamo così in considerazione queste attività in modo olistico e ci rendiamo conto che a volte le agenzie di rating possono iniziare con classificazioni errate, fatto che cerchiamo di utilizzare a nostro vantaggio.

La sede di Franklin Templeton negli Stati Uniti si trova vicino alla Silicon Valley e questo rappresenta un valore aggiunto in quanto proprio la Silicon Valley, grazie ad una mentalità aperta nei confronti del cambiamento e della sua accettazione, si può considerare la culla di quelle innovazioni disruptive che sapute cogliere portano all’innovazione. Forse proprio perché conosciamo e siamo circondati da una rete di persone profondamente immersa in questa cultura che ha fatto crescere tante attività meravigliose siamo stati veramente all'avanguardia in molti dei cambiamenti che sono avvenuti nella nostra economia.

Quali sono i rischi principali? 

I Fondi possono avere titoli di diverse tipologie o essere esposti a differenti settori, circostanze di mercato o paesi. Possono altresì investire in diverse asset class, quali azioni, obbligazioni, quote/unità di fondi di investimento collettivo, strumenti di mercato monetario, e strumenti finanziari derivati. Questi investimenti comportano rischi differenti che possono fare sì che il valore delle azioni nei fondi e qualunque rendimento dei fondi scenda o salga. Gli investitori possono non recuperare l’intera somma investita e non vi è garanzia che un fondo raggiungerà il suo obiettivo. La performance del fondo potrebbe essere influenzata da rischi inclusi fluttuazioni valutarie e dei tassi di cambio, sistemi politici, economici, legali e normativi meno stabili, specialmente nei mercati emergenti, l’affidabilità creditizia di un emittente, la capacità di vendere le posizioni di un fondo o dove una piccola variazione nel valore dell’asset sottostante può avere un impatto maggiore sul valore di uno strumento finanziario derivato. I Fondi possono anche essere esposti a rischi operativi. Prima di effettuare qualsiasi investimento, Vi invitiamo a leggere la sezione del prospetto relativa al rischio e, dove disponibile, il Documento Informativo Chiave per gli Investitori. Tutti questi documenti sono disponibili sul nostro sito web www.FTIdocuments.com.  

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