Ischia, la magia di un’isola a poche miglia dalla città

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Partendo da Napoli via mare in direzione sud-ovest, il primo impatto visivo che si ha dell’isola di Ischia è il Castello Aragonese, suggestiva fortezza realizzata a metà del 1400 e collegata alla “terraferma” da un ponte lungo oltre 200 metri. Una volta sbarcati al porto principale si percepisce subito che Ischia è la terza isola italiana per popolazione, dopo Sicilia e Sardegna (ovviamente con numeri non paragonabili), ricca di fascino, tra mare, cultura e benessere. 

Mare, perché l’isola è punteggiata di meravigliose spiagge; personalmente quella che preferisco è la Baia di San Montano, caratterizzata da sabbia fine e acqua limpida dai riflessi verdi. Cultura perché, oltre al già citato Castello Aragonese, merita sicuramente una visita il museo archeologico di Pithecusae (dal nome latino), dove è conservata la celebre Coppa di Nestore, reperto unico al mondo che rappresenta il primo e più antico esempio di scrittura greca. Benessere, infine, perché Ischia è celebre anche per le sue terme, ed è punteggiata da numerosi parchi e giardini termali, luoghi magici in cui il relax è assicurato. 

Un angolo di Ischia che mi ha colpito particolarmente è Borgo Sant’Angelo, un antico villaggio di pescatori schiacciato tra collina e mare nei cui vicoli è facile perdersi per poi dirigersi verso Punta Sant’Angelo e la Madonnella, la parte alta del borgo. La vista dal promontorio è bellissima, così come lo è dal mare: un giorno infatti abbiamo deciso di affittare una barca e di compiere un giro intorno all’isola, scoprendo calette precluse via terra. Ci siamo spinti fino a Procida, altra perla del basso Tirreno, sbarcando a Marina di Corricella, villaggio di pescatori incantato e rimasto indenne dai contraccolpi causati dallo scorrere del tempo.

Avrei voluto evitare di menzionare lo straordinario lato gastronomico del viaggio, tema ormai sempre più inflazionato, ma non posso proprio esimermi dal parlarne, anche solo per sommi capi: per quanto da bravo siciliano sia un amante del pesce, una vera sorpresa è stato il coniglio all’ischitana, prelibatezza che da sola vale il prezzo del viaggio, soprattutto se seguita a fine pasto da una delizia (nomen omen) al limone.

L’unico aspetto negativo di un viaggio a Ischia è l’improvvisa comparsa del giorno della partenza, ma si tratta di un duro colpo attutito dalla consapevolezza che, data la vicinanza geografica, si potrà presto tornare a percorrere i magici vicoli e sentieri dell’isola.