Rubrica di opinione a cura di Yves Longchamp, head of Research, ETHENEA Independent Investors.
Mentre la situazione economica in Grecia non sembra trovare ancora una soluzione accettabile, nel resto dell'Eurozona i dati confermano un’espansione generalizzata dell’attività. Se osserviamo i paesi principali (Germania, Francia, Italia e Spagna), che rappresentano circa il 75% del Pil della regione, notiamo che gli indicatori anticipatori segnalano una sensibile crescita. Ciò non toglie che esistano alcune differenze. La Spagna infatti sta crescendo rapidamente in base a quasi tutti gli indicatori, l’Italia evidenzia una certa accelerazione, la Francia mantiene la velocità di crociera mentre la Germania perde un po’ di slancio.
In Europa la ripresa dei consumi sarebbe confermata dagli ultimi dati sulle vendite al dettaglio, ma la fiducia dei consumatori non è più migliorata. L’origine di questa stasi va probabilmente ricercata nella debole creazione di posti di lavoro (circa tre volte più lenta rispetto agli Stati Uniti nonostante l’analoga dimensione della forza lavoro) e nell’incertezza politica legata alla saga greca. L’attività di investimento rimane quindi moderata. Il ciclo del credito in divenire resta modesto e non c’è stato alcun ulteriore allentamento degli standard creditizi bancari. Tuttavia, gli indicatori della domanda di credito sono molto incoraggianti per tutte le tipologie (prestiti alle imprese, credito al consumo e mutui ipotecari), mentre i tassi d’interesse sui nuovi crediti sono scesi ulteriormente. Sulla base di questi indicatori, la ripresa degli investimenti è solo una questione di tempo.
Riassumendo manteniamo un giudizio positivo sull’Eurozona alla luce della lenta ripresa dell’attività, ma continuiamo a monitorare attentamente il rallentamento asiatico e gli sviluppi in Grecia con tutte le loro potenziali implicazioni negative.