La sovranità strategica europea deve essere un'opportunità di investimento

Pierre Blanchet, Amundi
Pierre Blanchet. Foto ceduta (Amundi)

CONTRIBUTO a cura di Pierre Blanchet, head of Investment Intelligence di Amundi. Contenuto sponsorizzato.

Il concetto di sovranità strategica va ben oltre le questioni della sicurezza e della difesa. Presuppone anche una relativa autosufficienza e la capacità di imporre i propri standard e di creare leader globali negli ecosistemi di domani. Questo obiettivo politico deve fondarsi sulla realtà economica e richiederà innanzitutto un nuovo impulso agli investimenti in Europa.

La questione della sovranità strategica europea è stata riportata al centro del dibattito pubblico dalla crisi della sanità pubblica. Si tratta di un concetto difficile da comprendere perché abbraccia diverse realtà e va ben oltre le questioni della sicurezza e della difesa. La sovranità strategica è intesa come la capacità di ampliare la gamma di possibilità pur restando coerente con i propri obiettivi, e l'Unione Europea è ancora lontana dal raggiungere questo risultato.

Ridurre le forti dipendenze esterne

L'improvviso arresto delle importazioni durante i lockdown ci ha ricordato che la sovranità è, in primo luogo, una questione legata alla garanzia della fornitura di beni essenziali. Esistono quasi 140 prodotti per i quali l'Europa dipende quasi completamente da fornitori non europei. Questo elenco comprende materie prime e combustibili fossili, che difficilmente possono essere sostituiti, nonché componenti elettronici e medicinali.

La dipendenza dal petrolio sarà ridotta dalla transizione energetica, ma la transizione comporterà altrettanta dipendenza dai metalli, dalle terre rare e dalle celle fotovoltaiche1. Attualmente la Cina rappresenta più della metà delle importazioni in termini di valore dei prodotti per i quali la dipendenza esterna dell’Unione Europea è molto elevata. Ma l'Unione Europea è anche strettamente dipendente dall'India per i componenti farmaceutici ed è quasi completamente dipendente da Taiwan per i semiconduttori avanzati.

Essere in grado di stabilire le regole del gioco

Il secondo aspetto della sovranità strategica è l'autonomia degli standard. Se, in tempo di pace, la guerra è di natura commerciale, allora gli standard e i regolamenti sono le sue armi. Fissare e imporre questi standard è un marchio di sovranità. Tra l'altro, abbiamo visto che la maggior parte dei conflitti tra Cina e Stati Uniti riguardano gli standard, con gli Stati Uniti che accusano la Cina di non applicare le regole stabilite su larga scala negli ultimi 30 anni, mentre la Cina afferma il suo legittimo diritto di imporre i propri standard.

L'Unione Europea, la cui capacità di attuare norme è talvolta controversa, è almeno in grado di imporre i propri standard, come ha dimostrato con il GDPR2. Le garanzie comuni sulle merci importate da paesi al di fuori dell’Unione Europea3 o la direttiva UE sui diritti dei consumatori4 sono esempi passati di norme che il resto del mondo deve seguire. Il tentativo riuscito dell’Europa di riformare il sistema fiscale internazionale con un’imposta minima globale, che includa le entrate digitali, è un esempio più recente e fortemente vincolante5.

La tassonomia verde che l'UE sta mettendo a punto riveste una grande importanza strategica nel contesto della transizione energetica. L'Europa si assicurerà l’autonomia se riuscirà ad imporre le proprie regole, che indirizzeranno gli investimenti, per un valore dai 200 ai 300 miliardi di euro, necessari ogni anno per garantire questa transizione sul continente.

Far nascere (o rinascere) i leader globali

Una terza via alla sovranità strategica consiste nella creazione o rafforzamento dei leader europei in segmenti che assicureranno la sovranità di domani. Questo non coinvolge solo dei settori, ma intere catene del valore ed ecosistemi che porteranno allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Alcuni esempi sono l'intelligenza artificiale, la cybersecurity, le piattaforme di e-commerce, il cloud, l'internet delle cose, la mobilità verde, l'idrogeno, lo spazio e le apparecchiature medicali all’avanguardia. Questi segmenti offrono ritorni sul capitale investito superiori alla media europea degli ultimi dieci anni, ma per svilupparli sarà necessaria una maggiore integrazione finanziaria in Europa6.

Per diventare una realtà politica, la sovranità strategica europea deve essere un'opportunità di investimento. Ciò richiederà a sua volta che i ritorni sugli investimenti siano interessanti e almeno pari a quelli offerti dalle altre grandi regioni del mondo. I fondi pubblici indicheranno la strada, ma non saranno sufficienti per soddisfare tutto il fabbisogno di capitale azionario. Saranno inoltre necessari investimenti privati e risparmi a lungo termine sotto forma di fondi tematici che investono in aziende quotate o fondi di private equity o di private debt che allineino gli obiettivi di governi, aziende e investitori.

Messaggio pubblicitario
Investire comporta dei rischi. Prima di qualunque investimento, prendere attenta visione della documentazione relativa allo strumento finanziario oggetto dell'operazione, la cui sussistenza è disposta dalla applicabile normativa di legge e regolamentare tempo per tempo vigente. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il presente documento non è diretto alle “US Person” così come definite nel U.S. «Regulation S» della Securities and Exchange Commission.

Note

1 “Il successo dell'Unione Europea nella trasformazione e nell'ammodernamento della sua economia dipende da un approvvigionamento sostenibile di materie prime primarie e secondarie necessarie per sviluppare tecnologie pulite e digitali in tutti gli ecosistemi industriali dell'Unione Europea". Dichiarazione della Commissione del Parlamento e del Consiglio Europeo, settembre 2020.
2 General Data Protection Regulation.
3 Regolamento (UE) 2015/478 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'11 marzo 2015 relativo al regime comune applicabile alle importazioni.
4 Direttiva dell’Unione Europea sui diritti dei consumatori, 25 ottobre 2011.
5 Dichiarazione sulla soluzione a due pilastri per affrontare le sfide fiscali derivanti dalla digitalizzazione dell'economia, 8 ottobre 2021.
6 Unione dei mercati dei capitali e Unione bancaria.