Il passaggio verso le energie rinnovabili è ormai inarrestabile ma è necessario garantire che le economie continuino a funzionare correttamente. L'analisi di Samar Khanna. Contenuto sponsorizzato da Schroders.
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CONTRIBUTO a cura di Samar Khanna, environmental economist di Schroders. Contenuto sponsorizzato da Schroders.
Come ha concluso l’Agenzia Internazionale dell'Energia il passaggio verso le energie rinnovabili è ormai "inarrestabile” e sta avvenendo in tutto il mondo. Non possiamo più aspettare, anzi, dobbiamo velocizzare il più possibile questa transizione, coinvolgendo e chiedendo il sostegno di governi, aziende e investitori. Tuttavia, la transizione dai combustibili fossili è un'impresa complessa e impegnativa. Richiede non solo di trasformare il modo in cui produciamo, trasmettiamo e usiamo l'energia, ma anche di realizzare questo cambiamento in modo da garantire che le economie continuino a funzionare correttamente.
Questo cambiamento offre vantaggi enormi. Pensiamo solo alle nuove opportunità industriali e di lavoro, alla maggiore sicurezza energetica, e all’accesso universale all’energia, oltre alla possibilità di avere un clima più stabile. Da un’analisi che Schroders ha condotto sul lato dell’offerta della transizione energetica è emerso che ciò che è buono per il pianeta può essere buono anche per i profitti.
Negli ultimi decenni la decarbonizzazione dei sistemi energetici è stata descritta come costosa, inaccessibile e irrealizzabile. Cosa è cambiato adesso?
L’attuazione di un sistema energetico a basse emissioni di carbonio comporta sicuramente costi iniziali significativi per le economie. Il fatto che questi costi debbano essere sostenuti in un breve lasso di tempo rende la transizione ancora più difficile da implementare. Tuttavia, l'evoluzione del panorama energetico, in particolare per quanto riguarda il miglioramento della competitività delle energie rinnovabili e i rischi geopolitici e di sicurezza nazionale derivanti dalla dipendenza dai combustibili fossili, ci spinge a rivedere la narrazione finora sostenuta, incentrata sull'inaccessibilità e sulla non attuabilità di una transizione energetica sostenibile. L'energia rinnovabile non solo sta dominando la nuova generazione di energia, ma sta anche sostituendo sempre più le centrali a combustibili fossili, dato che i suoi costi continuano a diminuire in modo esponenziale.
Cosa significa questo per gli investitori?
Sottovalutare l'aumento esponenziale delle energie rinnovabili aumenta il rischio di una cattiva allocazione del capitale. Infatti, non cogliendo adesso le opportunità di investimento nella rivoluzione tecnologica delle energie rinnovabili si potrebbero perdere potenziali rendimenti interessanti. Inoltre, investendo in aziende o progetti con un’alta emissione di carbonio si è esposti al rischio che queste attività possano avere in futuro dei beni incagliati.
Gli investitori dovrebbero quindi essere preparati a questa transizione?
La crescente riduzione dei costi di implementazione delle energie rinnovabili implica che questi continueranno a essere inferiori ai costi di produzione di energia da combustibili fossili. Infatti l'innovazione continua sostituisce il "vecchio" e costoso con il "nuovo" ed efficiente. Si pensi all'esempio del passaggio dalle cassette, ai CD e infine allo streaming digitale. Gli investitori dovrebbero riflettere se scegliere di conservare le cassette quando il mondo si sta spostando verso lo streaming digitale. Inoltre, poiché le infrastrutture a combustibili fossili si deprezzano nel corso della loro vita, possono essere sostituite con energie rinnovabili più economiche e più efficienti.
La decarbonizzazione della domanda di energia rappresenta un'enorme opportunità: dall'aumento esponenziale delle vendite di veicoli elettrici ai progressi tecnologici nel campo dell'efficienza energetica e dei nuovi combustibili, il modo in cui consumiamo energia sta subendo un cambiamento fondamentale. Costruire strategie di investimento allineate alla nuova economia a zero emissioni non solo consentirà agli investitori di gestire meglio i rischi della transizione, ma permetterà loro di essere meglio posizionati per trarre vantaggio dai punti di svolta "positivi" delle rivoluzioni tecnologiche.