Il 2025 secondo Federated Hermes tra sfide globali e opportunità: mercati sviluppati più solidi, emergenti sotto pressione e USA pronti a dominare con politiche pro-crescita. L'analisi di Martin Schulz e Steve Auth. Contenuto sponsorizzato da Federated Hermes.
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CONTRIBUTO a cura di Martin Schulz, head of International Equity Group, e Steve Auth, CIO for Global Equities, Federated Hermes. Contenuto sponsorizzato da Federated Hermes.
Outlook azionario internazionale 2025
Guardando al 2025, emerge molta incertezza tra gli investitori internazionali. I timori derivano da fattori come lo stallo politico in Germania, Francia e Giappone, le guerre in Ucraina e Medio Oriente e l’impatto dei dazi proposti da Trump sulla crescita economica. Questo clima di preoccupazione riguarda sia i mercati sviluppati che quelli emergenti.
Nei mercati sviluppati, prevediamo che l’inflazione torni ai livelli target, consentendo alle banche centrali in Europa e nel Regno Unito di ridurre i tassi d’interesse per stimolare l’economia. La Cina continuerà a combattere la deflazione, con il governo centrale che cercherà di stimolare la domanda interna per compensare il rallentamento delle esportazioni dovuto all’aumento delle tariffe statunitensi. Negli Stati Uniti, tassi d’interesse più alti continueranno a rafforzare il dollaro, un fattore negativo per i mercati azionari internazionali, specialmente quelli emergenti.
L’economia europea dovrebbe migliorare, partendo da una base bassa. La crescita sarà trainata soprattutto dal settore dei servizi, perché i consumatori sono ancora forti grazie a bassi livelli di disoccupazione ed elevati tassi di risparmio. La produzione manifatturiera mostrerà segnali di ripresa, sebbene limitati, ma con la minaccia di gravi tensioni commerciali con gli Stati Uniti e del rallentamento della crescita in Cina, il recupero sarà circoscritto alla produzione legata alla difesa nazionale e all’elettrificazione.
Nel Regno Unito, la situazione appare più promettente: il governo è stabile, l’inflazione è moderata e la Banca d’Inghilterra ha margine per abbassare i tassi e stimolare la crescita. I titoli azionari del Regno Unito grazie alla loro ampia esposizione internazionale, beneficeranno di una sterlina più debole che agirà da catalizzatore per la crescita degli utili. Prevediamo che la Banca del Giappone aumenti i tassi per contrastare la nuova inflazione nel Paese, ma con l’aumento dei salari non ci aspettiamo impatti concreti sui consumatori.
In Cina, la crescita sarà inferiore alle attese, ma il governo centrale introdurrà ulteriori stimoli fiscali per alimentare la domanda interna. Non prevediamo un conflitto commerciale su larga scala, ma il commercio rimarrà al centro dell’attenzione globale.
Outlook azionario USA 2025
Abbiamo introdotto un target a due anni sull’S&P 500 di 7.500 punti entro fine 2026, e rivisto il nostro obiettivo per il 2025 aumentandolo da 6.000 a 7.000 punti. Ci aspettiamo che il mercato azionario continui a performare bene nel 2025, mantenendo una posizione sovrappesata sulle azioni rispetto alle obbligazioni, con una preferenza per i titoli large-cap value e small cap nei portafogli bilanciati.
Le nostre motivazioni sono diverse. In primo luogo, l’economia statunitense è solida: l’inflazione è in calo, la Federal Reserve sta tagliando i tassi e la curva dei rendimenti si sta nuovamente invertendo. Prevediamo che il tasso sui fed funds si assesterà intorno al 3% nel 2026 e che il rendimento a 10 anni si stabilizzerà intorno al 4%. Nonostante il percorso per arrivarci sarà probabilmente volatile, in un’ottica biennale questa tendenza è favorevole al mercato azionario e alle valutazioni.
In secondo luogo, a seguito del risultato delle elezioni del 2024, ci aspettiamo una rapida attuazione dell’agenda pro-crescita del presidente Trump, che include una riduzione delle tasse societarie e il mantenimento invariato delle aliquote fiscali personali, comprese quelle più alte che riguardano molte piccole imprese. Inoltre, prevediamo una minore regolamentazione governativa, con un effetto positivo sulla produttività e sulla crescita economica. La politica commerciale potrebbe favorire un aumento degli investimenti esterni negli Stati Uniti e migliorare le esportazioni delle aziende americane. Tutti e tre questi programmi dovrebbero migliorare non solo la crescita economica, ma ci aspettiamo anche che portino gli utili aziendali nominali a 350$ nel 2027.
Infine, una volta stabilizzati i tassi d’interesse a livelli più bassi, riteniamo che il rapporto prezzo/utili dell’S&P 500 possa espandersi fino a 21,5 volte gli utili attesi. Sebbene storicamente alto, questo multiplo riflette una media tra un livello più normale di 18 volte per il mercato generale e un premio significativamente maggiore per le maga-cap USA, che meritano una valutazione superiore grazie ai loro fondamentali solidi e ai modelli di business leggeri in termini di asset.
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