L’opinione di Dieter Küffer (Robeco): investire in soluzioni sostenibili per risolvere la crisi idrica mondiale

Dieter Kuffer Robeco
Dieter Kuffer Robeco

CONTRIBUTO a cura di Dieter Küffer, Senior Portfolio Manager, RobecoSAM Sustainable water Strategies di Robeco. Contenuto sponsorizzato.

Il cambiamento climatico, la crescita demografica e i rapidi processi di industrializzazione e urbanizzazione sono tutti megatrend globali che intensificano il consumo d’acqua e aggravano lo stress idrico e la scarsità d’acqua in tutto il mondo. I mercati emergenti sono particolarmente vulnerabili, ma anche i mercati sviluppati sono a rischio, avendo trascurato gli investimenti necessari per migliorare ed espandere le infrastrutture idriche. 

Inoltre, la crisi del Covid ha dimostrato come i problemi in regioni distanti possono causare velocemente severe limitazioni nelle catene di produzione globali. Le imprese stanno già identificando i rischi aziendali legati alle risorse idriche che potrebbero avere gravi ripercussioni sulle operazioni e sui ricavi. Le sfide da affrontare sono impegnative e di ampia portata, ma le soluzioni non mancano. Dalle infrastrutture su grande scala alle tecnologie di filtrazione a livello microscopico, dagli approcci di tipo naturale all’intelligenza artificiale e ai dispositivi digitali, esistono già diverse soluzioni efficaci in tutta la catena del valore dell’acqua.  

La strategia RobecoSAM Sustainable Water Equities aiuta gli investitori a connettersi con fornitori di soluzioni che contribuiscono a ridurre la scarsità d’acqua e a rendere i flussi idrici puliti, sicuri e accessibili per le persone, le imprese e l’ecosistema. 

Liquidità limitata: l’acqua non è una risorsa infinita

Vista l’onnipresenza di flussi di acqua dolce, nelle nazioni industrializzate molti si illudono che l’acqua, come l’energia solare o eolica, sia una risorsa illimitata e rinnovabile. Rinnovabile, sì; illimitata, no. Sebbene l’acqua copra il 70% della superficie terrestre, solo una piccola parte di essa (3%) è acqua dolce; il resto è acqua di mare o acqua salmastra semi-salata, ospitale per alcuni organismi ma ostile per milioni di altri, compresi gli esseri umani. Se escludiamo l’acqua dolce congelata nelle calotte polari, nei ghiacciai e negli iceberg, l’acqua dolce disponibile per il consumo ammonta allo 0,75% del totale, ovvero a meno dell’1% delle risorse idriche globali. 

Questa già esigua frazione si assottiglierà ulteriormente con l’aumento dei prelievi d’acqua dovuti alla crescita demografica, all’urbanizzazione, all’industrializzazione e all’inquinamento. Le forniture limitate e l’aumento della domanda stanno esaurendo le risorse idriche regionali, causando problemi di scarsità d’acqua. Mezzo miliardo di persone vive in uno stato di costante scarsità d’acqua e metà della popolazione mondiale (3,9 miliardi di persone) riscontra problemi di scarsità d’acqua almeno una volta all’anno. 

La scarsità d’acqua: una sfida di portata globale

Le popolazioni più duramente colpite si troveranno nelle regioni in via di sviluppo e nei mercati emergenti, ovvero proprio nelle aree in cui si prevede un’accelerazione della crescita demografica ed economica. L’Asia ospita il 60% della popolazione mondiale, ma la disponibilità d’acqua pro capite in Asia e nella regione del Pacifico è la più bassa del mondo. India e Cina hanno il maggior numero di persone alle prese con problemi di approvvigionamento idrico. In Medio Oriente e Nord Africa lo stress idrico ha intensificato i flussi migratori, poiché le persone fuggono dalle zone colpite dalla siccità verso i centri urbani nel tentativo di trovare cibo, lavoro e servizi igienico-sanitari.

L’impatto della scarsità d’acqua dovuta alla carenza di risorse e infrastrutture è più visibilmente pronunciato ed economicamente devastante nelle regioni in via di sviluppo. Lo stress idrico e la scarsità d’acqua, tuttavia, rappresentano una sfida di portata globale. A causa delle interconnessioni globali delle catene di produzione, una crisi in una regione lontana può propagarsi rapidamente alle economie di tutto il mondo. 

Neppure l’Europa è immune allo stress idrico. La Spagna, il Portogallo e le regioni meridionali del continente si confrontano con carenze d’acqua soprattutto nelle stagioni più calde, ma le aree che patiscono lo stress idrico per almeno un mese all’anno si estendono sempre più verso nord. Comunità affette da questo fenomeno sono presenti in tutti i paesi dell’Europa settentrionale, tra cui Francia, Germania e Regno Unito.  

Una gamma crescente di soluzioni 

Le soluzioni per il risparmio idrico possono essere più o meno convenzionali e sofisticate. Le innovazioni nei nanomateriali e nelle membrane di filtrazione ad alta tecnologia permettono di bonificare e trattare le acque reflue con livelli di purificazione senza precedenti. Di conseguenza, è possibile riciclare una maggiore quantità d’acqua e riutilizzarla nell’agricoltura, nell’industria, nelle aree municipali e in ambito domestico. 

Inoltre, i progressi nei sistemi di pompaggio, nelle membrane di filtrazione e nei dispositivi di recupero dell’energia hanno accresciuto l’efficienza dei costi ed energetica degli impianti di desalinizzazione che trasformano l’acqua di mare in acqua dolce per incrementare le forniture idriche regionali. 

La rivoluzione digitale sta trasformando i mercati dell’acqua. Le utility e i consumatori industriali di acqua utilizzano sempre più spesso sensori, valvole e analisi intelligenti per rilevare cambiamenti di pressione, perdite e contaminanti dannosi, oltre che per analizzare l’andamento dei flussi e dei consumi. Di conseguenza, è possibile individuare tempestivamente o evitare del tutto rotture, fuoriuscite, perdite e altri eventi dannosi. Inoltre, per monitorare e controllare i consumi degli utenti finali si ricorre sempre più spesso a contatori intelligenti, che permettono di fatturare ai clienti i prelievi in eccesso.

Anche le soluzioni di tipo naturale si stanno dimostrando efficaci per la gestione delle acque urbane. Tra queste figurano sistemi di copertura vegetativa che catturano l’acqua piovana e superfici permeabili per la copertura di strade, parcheggi e marciapiedi. Inoltre, i parchi, le zone umide e gli spazi naturali dentro e intorno ai centri urbani possono essere progettati come grandi “spugne” di dimensioni cittadine per aiutare a controllare i flussi d’acqua. 

Robeco Sustainable Water Equities: leadership duratura, performance interessanti 

Lanciata nel 2001, la strategia RobecoSAM Sustainable Water Equities è stata una delle prime a vedere nelle risorse idriche un’importante sfida di sostenibilità e un tema concreto nel quale gli investitori mainstream avrebbero potuto investire. Il patrimonio della strategia è cresciuto fino a raggiungere i 3,1 miliardi di euro, offrendo una performance interessante dal lancio.

La strategia è gestita attivamente e focalizza gli investimenti sulle imprese che forniscono soluzioni sostenibili alle sfide globali connesse alla gestione delle risorse idriche. Queste aziende sono ben posizionate per beneficiare dei trend a lungo termine che determinano la domanda di prodotti e servizi lungo la catena del valore dell’acqua a livello globale. 

La costruzione dell’universo inizia con uno screening rigoroso delle imprese che forniscono servizi idrici in base alle dimensioni dell’azienda, alle caratteristiche di sostenibilità e ai criteri di esclusione. Non è sufficiente che le imprese forniscano servizi legati all’acqua. Le società in portafoglio devono fornire soluzioni credibili, praticabili e sostenibili alle sfide dell’approvvigionamento idrico. 

Le aziende che generano la parte preponderante dei propri ricavi da prodotti discutibili, controversi o incompatibili con i principi sostenibili della strategia sono escluse dall’universo. Ad esempio, il portafoglio non include acqua in bottiglia, produttori di energia idroelettrica o aziende che gestiscono diritti sulle acque, poiché nessuna di queste costituisce una soluzione alle sfide dell’approvvigionamento idrico.

Mitigare i rischi, ottimizzare i rendimenti

Un ulteriore screening viene poi effettuato alla luce di una combinazione di analisi e ricerche che considerano input macroeconomici, dinamiche dei segmenti di mercato, fondamentali aziendali, dati ESG, valutazioni relative e caratteristiche di rischio-rendimento dei singoli titoli. 

Le attività e i segmenti di mercato delle aziende idriche sono raggruppati in aree d’investimento per cogliere, concentrare e massimizzare il valore nei diversi segmenti di mercato che compongono la catena del valore dell’acqua. 

Il team d’investimento cerca di identificare le migliori opportunità d’investimento tra le imprese operanti lungo la catena del valore dell’acqua, che beneficiano di elevate barriere all’entrata nei rispettivi segmenti e la cui esposizione ai megatrend legati allo sviluppo sostenibile è poco studiata e apprezzata dai mercati nel loro insieme.