Strategie alternative azionarie

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Jack Hamilton, Unsplash, Creative Commons Zero

Le strategie alternative azionarie rappresentano lo stile più ampio, in termini di asset in gestione, nell’universo degli alternativi. Ciò è dovuto alla gamma di opportunità di profitto disponibili a seguito delle divergenze tra le performance di titoli e settori sia nei mercati sviluppati sia in quelli emergenti di tutto il mondo. Inoltre, la liquidità degli asset sottostanti, così come la facile implementazione di tali strategie, anche con bassi livelli di asset, ne fanno la categoria più popolare tra i gestori.

FONDI MARCHIO FUNDS PEOPLE
Anima Star Europa Alto Potenziale SFP_2018_B
Anima Star Italia Alto Potenziale SFP_2018_B
Anima Star High Potential Europe Prestig SFP_2018_B
Artemis Pan-European Absolute Return Fund SFP_2018_C
Esperia Fds SICAV Alkimis Absolute SFP_2018_C
BNY Mellon Absolute Return Equity SFP_2018_B
Finlabo Inv Dynamic Equity SFP_2018_C
Fonditalia Flexible Italy SFP_2018_BC
Jupiter Europa SFP_2018_C
Kairos International Italia SFP_2018_B
Neuberger Berman US Long Short Equity SFP_2018_C
Pictet TR - Corto Europe SFP_2018_C
Soprarno Relative Value SFP_2018_C

 

Il driver comune di performance nelle strategie long e short è la dispersione/correlazione tra i titoli e i mercati, e la sua persistenza. Maggiore è la dispersione tra titoli azionari/settori e minori sono le correlazioni, maggiori sono le opportunità offerte per il fund manager. Nelle strategie non-market neutral, l'orientamento di mercato/settore ha anche un impatto sul comportamento del fondo. La maggior parte dei portfolio manager sono stock picker che si basano sull’analisi fondamentale, con bias regionali o geografici provenienti dalle loro aree di competenza. Tuttavia, esistono mercati con restrizioni commerciali: lo ‘shorting’ dei dazi in alcuni mercati emergenti, ad esempio, rende questo stile inappropriato per determinate regioni.

DISTRIBUZIONE PER SETTORE
Fonte: Morningstar Direct. Portafoglio di fondi appartenenti alla categoria Morningstar Long/Short Equity con marchio Funds People, esclusi AZ Fund 1 Core Brands, BNY Mellon Absolute Return Equity, Controfilda Delta Defensive UCITS, Kairos International Pegasus UCITS, Janus Henderson United Kingdom Absolute Return, Lazard European Alternative Fund, Morgan Stanley Dalton Asia Pacific UCITS, DNCA Invest Velador, Pictet TR - Corto Europe, Pictet TR - Mandarin, Polar UK Absolute Equity e Schroder GAIA Egerton Equity per mancanza di dati.

FONDI DICEMBRE 2017 SETTEMBRE 2017 GIUGNO 2017 MARZO 2017
Energetico 7,63 7,57 7,38 7,96
Finanziario 26,69 27,96 26,91 26,47
Sanitario 4,98 4,45 5,14 5,22
Industriale 13,99 13,78 14,11 14,09
Real Estate 3,04 2,7 2,61 2,37
Tecnologico 4,46 4,46 5,4 5,65
Utilities 5,01 4,93 4,89 4,59
Materiali Base 7,97 7,79 7,29 7,78
Comunicazione 5,15 4,96 4,46 4,06
Ciclico 16,32 17,16 17,15 16,44
Difensivo 4,75 4,23 4,65 5,37

 

Per quanto riguarda la costruzione dei portafogli, esistono diversi modi per crearli:

• Pair trades. All'interno di questa categoria, vale la pena di capire se si stanno sviluppando i pair trades nello stesso settore o combinando segmenti diversi. In quest’ultimo caso, si tratta normalmente di una strategia puramente market neutral e, quindi, più dipendente dalla correlazione tra le diverse società e la loro dispersione, mentre i pair trades in diversi settori possono mostrare alcuni beta residuali (previsti o non voluti) da ciascun settore. Inoltre, uno dei risultati nascosti delle strategie pair è che all'interno degli stessi settori queste tendono a comportarsi come una scommessa large-small cap, mentre attuando long/short in settori diversi tenderebbero, invece, a comportarsi con uno stile più di arbitraggio.

• Indici long equity/short. Questo è uno dei modi più tipici per creare un portafoglio da parte di ex gestori long-only che vorrebbero gestire l'esposizione di mercato del portafoglio. Sfortunatamente, questo portafoglio potrebbe non comportarsi come un tipico market neutral poiché presenta alcuni rischi idiosincratici e di correlazione associati alla gestione dell'overlay, anche se è uno dei modi più economici per costruire un portafoglio long/short (in generale, ‘shortare’ gli indici è più economico rispetto ad assumere posizioni short sui singoli nomi).

• Long e short individuali. Il fund manager cerca idee individuali all'interno dell’universo long/short. Il portafoglio finale può mostrare una certa sensibilità al mercato che può essere coperta o meno. Le idee short sono, in genere, alla ricerca di catalizzatori a breve termine poiché il carry negativo può avere un impatto avverso sulla performance.

DISTRIBUZIONE PER REGIONI
Fonte: Morningstar Direct. Portafoglio di fondi appartenenti alla categoria Morningstar Long/Short Equity con marchio Funds People, esclusi AZ Fund 1 Core Brands, Controfilda Delta Defensive UCITS, Kairos International Pegasus UCITS, Janus Henderson United Kingdom Absolute Return, Lazard European Alternative Fund, Morgan Stanley Dalton Asia Pacific UCITS, DNCA Invest Velador, Pictet TR - Mandarin, Polar UK Absolute Equity e Schroder GAIA Egerton Equity per mancanza di dati.

FONDI DICEMBRE 2017 SETTEMBRE 2017 GIUGNO 2017 mar-17
Africa/Medio Oriente
Asia sviluppata 0,06 0,07 0,07 0,08
Asia emergente 0,2 0,22 0,24 0,25
Australasia 0,16 0,17 0,18 0,2
Europa occidentale 68,66 68,16 66,41 65,75
Europa dell'est 0,34 0,3 0,32 0,28
Giappone 0,08 0,09 0,09 0,1
America Latina 0,1 0,07 0,08 0,04
Nord America 15,19 15,89 16,51 17,32
Regno Unito 15,2 15,03 16,09 15,98
Difensivo 4,65 5,37

 

Condotta strategica

Nel 2017, l’equity long/short ha attraversato un fantastico periodo di performance dato dal fatto che i mercati avevano una tendenza rialzista mentre al contempo aumentava la dispersione, ma in generale si trattava di un contesto a bassa volatilità che vedeva delle opportunità da cogliere ma poche vere occasioni di investimento. Negli Stati Uniti, in dicembre, le posizioni long nei settori retail sono state sostenute da forti vendite al dettaglio. Sul versante negativo, gli stock associati ai semiconduttori e alla memoria erano molto deboli verso la fine dell'anno. In Europa, i settori difensivi (telecomunicazioni, farmaceutico e infrastrutture) sono sembrati più interessanti per un certo numero di manager, essendo entrati nel 2018 riflettendo una visione più cauta. I mercati asiatici sono rimasti forti fino alla fine dell'anno ma con qualche preoccupazione circa la troppa dipendenza da pochi titoli tecnologici che guidano il mercato.

Guardando all’avvio del nuovo anno, gennaio è stato un mese forte per lo S&P 500 e i gestori statunitensi hanno generalmente beneficiato di qualsiasi posizionamento rialzista assunto e, pertanto, la performance è stata principalmente una funzione di esposizione netta con guadagni concentrati nei settori tecnologico, energetico e finanziario. Una forte inversione di tendenza del mercato azionario alla fine del mese e a febbraio ha causato notevoli perdite ed elevata volatilità in un breve periodo di tempo. La volatilità a 30 giorni dell’MSCI World è salita a livelli record agli inizi di febbraio e ha chiuso il mese al 17,3%, quasi il triplo rispetto alla fine di gennaio. In generale, i gestori hanno archiviato il mese di febbraio in negativo a causa dell’ampia caduta dei mercati azionari, con il declino settoriale guidato principalmente dal segmento delle biotecnologie, energetico e sanitario, mentre quello regionale da Cina, Giappone, Germania e Spagna. Anche i gestori azionari market neutral hanno subito delle perdite, ma con alcune eccezioni. A febbraio si sono registrate perdite nei fattori value, growth e momentum negli Stati Uniti e in Europa. A marzo, i fund manager statunitensi hanno recuperato parte delle loro perdite, performando meglio delle loro controparti europee poiché i fattori growth e momentum si sono invertiti negli USA, ma hanno continuato a perdere denaro in Europa e nel Regno Unito. L'esposizione lorda tra i gestori è stata approssimativamente stabile nel mese con un qualche aumento nell'esposizione netta.