T. Rowe Price, dinamiche di mercato in evoluzione richiedono un approccio flessibile

Husain Arif. immagine concessa (T. Rowe Price)
Husain Arif. immagine concessa (T. Rowe Price)

Contributo a cura di Arif Husain, CFA, CIO, head of International Fixed Income, gestore della strategia Dynamic Global Bond di T. Rowe Price. Contenuto sponsorizzato.

Nei periodi caratterizzati da ampia volatilità, quando gli asset rischiosi come le azioni cedono, un’ancora di salvezza è rappresentata dall’investire un’ampia porzione del portafoglio nei mercati dei titoli di Stato di alta qualità, dove la liquidità è generalmente migliore. Ma non si tratta solo di adottare una posizione lunga sulla duration dei titoli sovrani, perché questo non funziona quando i tassi d’interesse aumentano, come nella prima metà di quest’anno.

Per questo motivo, gestire la duration in modo attivo e con un ampio margine di manovra rappresenta un approccio che consente di adattarsi alle mutevoli condizioni di mercato. Un fattore che si è rivelato fondamentale nel 2022 e che crediamo continuerà ad esserlo, data la probabilità che la volatilità persista e con i mercati obbligazionari che stanno entrando in un nuovo regime di mercato senza il supporto di liquidità delle banche centrali.

Flessibilità nella gestione della duration

Gestiamo la duration in modo dinamico e con un ampio margine di manovra, implementando posizioni di duration sia lunghe sia corte. Questo ci dà la flessibilità di adattarci a diversi cicli e contesti di mercato, anche in caso di rialzo dei tassi. Ad esempio, in questo caso, possiamo ridurre rapidamente la duration complessiva del portafoglio (fino a meno un anno) per minimizzare le perdite potenziali. Al contrario, quando i tassi sono in calo, possiamo aumentare la duration complessiva fino a sei anni per massimizzare i possibili guadagni.

Questo approccio dinamico alla gestione della duration è stato applicato con successo alla strategia  Dynamic Global Bond, in occasione di molti cambiamenti nelle tendenze e nei regimi di mercato.

Nel 2020, caratterizzato dalle preoccupazioni per la pandemia e altri rischi per l’economia globale, ad esempio, abbiamo iniziato l’anno con la duration complessiva del portafoglio in territorio negativo. A febbraio, quando i nostri analisti ed economisti del settore sanitario hanno segnalato le preoccupazioni per la diffusione del coronavirus e i rischi per l’economia globale, abbiamo rapidamente invertito la rotta e aumentato significativamente la duration. I cambiamenti, in particolare il passaggio da una posizione corta a una lunga nella duration degli Stati Uniti, hanno rafforzato la performance in un momento di grande volatilità e di forte sell-off dei mercati del rischio.

Nel 2022 con le pressioni inflazionistiche in aumento, abbiamo mantenuto la duration complessiva della strategia Dynamic Global Bond vicina allo zero, prevedendo che le principali banche centrali sarebbero diventate più aggressive per contrastare le crescenti pressioni inflazionistiche. In particolare, abbiamo intravisto un potenziale ritiro del sostegno alla liquidità, che potrebbe segnare la fine del quantitative easing e l’inizio di un nuovo regime nei mercati del Reddito fisso. Per questo motivo, ci siamo sentiti a nostro agio nel detenere posizioni corte in alcuni Paesi dei mercati sviluppati, come gli Stati Uniti e il Regno Unito, che hanno funzionato bene quando i rendimenti obbligazionari globali sono aumentati in modo significativo nella prima metà di quest’anno, quando le banche centrali hanno reagito all’inflazione inasprendo la politica monetaria.

Opportunità tattiche vs investimenti a lungo termine

Fin dall’inizio, gli investimenti della strategia Dynamic Global Bond hanno spaziato dai principali titoli di Stato alle obbligazioni di Paesi in via di sviluppo meno noti con rating inferiore a investment grade.

Per ottenere una visione olistica di un Paese, gli analisti conducono ricerche approfondite sui fondamentali, sulle valutazioni e sui dati tecnici. In momenti diversi, ognuno di questi fattori può prendere il sopravvento. Ad esempio, valutazioni convincenti possono indurci ad assumere una posizione lunga mentre, in un altro momento, potremmo aprire una posizione corta a causa dei timori per il deterioramento dei fondamentali. È essenziale individuare il momento giusto per capire quale caratteristica possa influenzare maggiormente i prezzi delle obbligazioni. L’Italia è un esempio di un Paese in cui siamo andati tatticamente corti e lunghi in momenti diversi.

È importante anche adottare una view d’investimento a lungo termine. Nei Paesi più piccoli e meno sviluppati, la conoscenza approfondita e la ricerca possono essere molto utili. Prendersi il tempo necessario per comprendere a fondo le prospettive economiche e politiche di un Paese può aprire potenziali e interessanti opportunità di investimento a lungo termine che altri non colgono o evitano perché non hanno le risorse necessarie per analizzare adeguatamente il mercato. Ad esempio, da marzo 2015, investiamo in titoli di Stato locali serbi nell’ambito della strategia. Sin dall’inizio, le nostre opinioni sulla duration, la selezione dei Paesi e il posizionamento della curva dei rendimenti sono stati i principali fattori di alpha positivo.

Il motore di questo risultato è stata la nostra capacità di analisi su una serie di Paesi diversi e di gestire la duration in modo tattico per cogliere i cambiamenti di tendenza e di assetto. Ecco perché è così importante continuare a seguire questo approccio, soprattutto nel contesto attuale, in cui la volatilità è destinata a rimanere elevata a causa dell’inasprimento della politica monetaria da parte delle banche centrali in un momento di rallentamento della crescita.

Per saperne di più

Note

Rischi -  i seguenti rischi sono materialmente rilevanti per la strategia (per ulteriori dettagli si rimanda  al prospetto informativo): ABS and MBS – ​I titoli garantiti da attività (ABS) e i titoli garantiti da ipoteca (MBS) possono essere soggetti a maggiori rischi di liquidità, credito, insolvenza e tasso di interesse rispetto ad altre obbligazioni. Sono spesso esposti al rischio di dilazioni e pagamenti anticipati. Obbligazioni convertibili contingenti – le obbligazioni convertibili contingenti hanno caratteristiche simili alle obbligazioni convertibili con l'eccezione principale che la loro conversione è soggetta a condizioni predeterminate denominate eventi trigger solitamente fissati sul coefficiente patrimoniale e che variano da un'emissione all'altra. Credito: un'obbligazione o un titolo del mercato monetario potrebbe perdere valore se la situazione finanziaria dell'emittente peggiora. Insolvenza: gli emittenti di determinate obbligazioni potrebbero non essere in grado di effettuare pagamenti sulle proprie obbligazioni. Derivati – ​I derivati possono essere utilizzati per creare una leva che potrebbe esporre il portafoglio a una maggiore volatilità e/o perdite significativamente maggiori del costo del derivato. Valutario – le variazioni dei tassi di cambio potrebbero ridurre i guadagni o aumentare le perdite degli investimenti. Mercati emergenti – i mercati emergenti sono meno consolidati di quelli sviluppati e quindi comportano rischi maggiori. Obbligazioni ad alto rendimento - un'obbligazione o un titolo di debito con rating inferiore a BBB- da Standard & Poor's o un rating equivalente, definito anche "inferiore a investment grade", è generalmente soggetto a rendimenti più elevati ma anche a rischi maggiori. Tasso di interesse - quando i tassi di interesse aumentano, i valori delle obbligazioni generalmente diminuiscono. Questo rischio è generalmente maggiore quanto più lunga è la scadenza di un investimento obbligazionario e maggiore è la sua qualità creditizia.Concentrazione degli emittenti - nella misura in cui un portafoglio investe gran parte del proprio patrimonio in titoli di un numero relativamente ristretto di emittenti, la sua performance sarà maggiormente influenzata dagli eventi che interessano tali emittenti. Liquidità - qualsiasi titolo potrebbe diventare difficile da valutare o vendere al momento e al prezzo desiderati. Pagamento anticipato ed estensione - i titoli garantiti da ipoteca e da attività potrebbero aumentare la sensibilità del portafoglio a variazioni impreviste dei tassi di interesse. Concentrazione settoriale - il rischio di concentrazione settoriale può far sì che la performance sia maggiormente influenzata da qualsiasi condizione commerciale, industriale, economica, finanziaria o di mercato che influisca su un particolare settore in cui sono concentrate le attività del portafoglio. Total Return Swap - i contratti possono esporre il portafoglio a rischi aggiuntivi, inclusi rischi di mercato, di controparte e operativi, nonché rischi legati all'utilizzo di accordi di garanzia.

Rischi Generali

Controparte – ​Il rischio di controparte può materializzarsi se un'entità con cui il portafoglio intrattiene rapporti commerciali diventa riluttante o incapace di adempiere ai propri obblighi nei confronti del portafoglio. ESG e di sostenibilità – può avere un impatto negativo sul valore dell'investimento e sulla performance del portafoglio. Concentrazione geografica – nella misura in cui un fondo investe un'ampia porzione del suo patrimonio in una particolare area  geografica, la sua performance sarà maggiormente influenzata dagli eventi di quell'area. Hedging – i tentativi di un portafoglio di ridurre o eliminare determinati rischi attraverso la copertura potrebbero non funzionare come previsto. Investimenti – l'investimentcomporta rischi che un investitore non affronterebbe se investisse direttamente nei mercati. Gestione – il gestore o i suoi incaricati possono talvolta trovarsi in conflitto con i loro obblighi nei confronti di altri portafogli di  investimento che gestiscono (anche se in questi casi tutti i portafogli saranno trattati in modo equo). Mercato – può esporre il portafoglio a perdite causate da variazioni inattese di un'ampia gamma di fattori. Operativo – le carenze operative potrebbero causare interruzioni delle operazioni del portafoglio o perdite finanziarie.

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