Tempi migliori in vista per le azioni cinesi?

Nicholas Yeo
Nicholas Yeo, abrdn

CONTRIBUTO a cura di Nicholas Yeo, director and head of Equities, Asian Equities, abrdn. Contenuto sponsorizzato.

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La Cina è forse l’unico Paese che, in questa fase fortemente turbolenta, si appresta a vivere un periodo di crescita. Le banche centrali globali stanno inasprendo le politiche monetarie per contrastare l'inflazione, che in Cina è relativamente benigna rispetto al resto del mondo.

Nonostante il potenziale di ripresa, le azioni cinesi sono scambiate a sconto rispetto ai loro valori storici e ad altri mercati globali, in particolare gli Stati Uniti. I titoli azionari cinesi hanno sottoperformato per qualche tempo, a seguito dell'iniziativa "Prosperità comune", tuttavia, alcuni venti contrari si stanno ora dissipando, mentre il governo cerca altri modi per stabilizzare e sostenere l'economia.

Ora, la domanda cruciale per gli investitori è: possiamo aspettarci tempi migliori per i titoli azionari cinesi?

Un contesto economico difficile ha pesato sulle azioni cinesi dalla fine del 2021. I nostri economisti prevedono un rallentamento della crescita cinese a riflettere la crisi immobiliare in atto nel Paese e la "politica Zero Covid" ancora in corso. Gli investitori azionari con focus sulla Cina hanno inoltre dovuto fare i conti con l'aumento delle turbolenze geopolitiche regionali e con condizioni normative poco incoraggianti, sia in patria che all'estero. Guardando al futuro, riteniamo tuttavia che questi venti contrari possano attenuarsi.

Un fattore che ha contribuito al miglioramento delle prospettive è stato il contesto monetario e fiscale relativamente più favorevole della Cina. A differenza di quasi tutte le altre principali banche centrali, la Bank of China non ha sentito il bisogno di seguire il trend globale di forte aumento dei tassi di interesse. Al contrario, dall'inizio del 2022, ha allentato la politica monetaria in diverse occasioni attraverso una combinazione di tagli ai tassi di interesse e alle riserve obbligatorie. Questo orientamento monetario nettamente diverso è stato favorito da un'inflazione bassa in Cina, che ad agosto era di appena il 2,5% annuo.

Valutazioni non eccessive

La valutazione delle azioni cinesi rimane più interessante rispetto a molti mercati azionari globali. Ad esempio, il rapporto prezzo-utili (PE) a termine dell'MSCI China Index, pari a 10,8x, suggerisce una notevole convenienza rispetto all'MSCI US Index e all'MSCI All Countries World Index, che presentano rapporti PE a termine rispettivamente di 17,1 e 14,6.

Tuttavia, l'ottimismo sulle prospettive delle azioni cinesi deve essere mitigato tenendo conto di alcuni fattori di rischio piuttosto importanti.

  • In primo luogo, sebbene le restrizioni siano diminuite, la politica dello zero-Covid non è stata ancora abbandonata. Ciononostante, continuiamo a pensare che la tendenza generale sia destinata a migliorare, con lockdown sempre più rapidi, mirati e adattivi rispetto al passato.
  • In secondo luogo, il settore immobiliare che, secondo alcune stime, rappresenta circa il 25-30% del PIL cinese, rimane un ostacolo. Finché non sarà completata l'ulteriore riduzione della leva finanziaria, il settore rimarrà probabilmente vulnerabile al flusso di notizie negative.

In conclusione

Tirando le somme, riteniamo che ci siano motivi sufficienti per essere relativamente ottimisti sulle prospettive delle azioni cinesi. In particolare, la combinazione di restrizioni Covid più selettive, l'allentamento delle pressioni normative, la politica monetaria e fiscale accomodante, nonché le valutazioni relativamente poco costose, suggeriscono la possibilità di continuare a sovraperformare. Tuttavia, l'ottimismo dovrebbe essere mitigato da un'adeguata valutazione dei rischi, in particolare per quanto riguarda la politica sul Covid e le tensioni irrisolte nel settore immobiliare.

Nel complesso, riteniamo che l'attuale contesto sottolinei la necessità di un approccio di investimento selettivo che favorisca le società cinesi con fondamentali interessanti, una bassa esposizione ai fattori di rischio macro e valutazioni più convenienti.

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