USA, separare il segnale dal rumore di fondo

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Commento a cura di Brad Tank, Chief Investment Officer fixed income di Neuberger Berman.

Con l’insediamento alle spalle, è un buon momento per riflettere su come gli investitori possano farsi strada nel panorama frenetico che viviamo. Un’espressione particolarmente appropriata che viene in mente è il “rapporto segnale/rumore”. Secondo Wikipedia è una misura usata nelle scienze ed in ingegneria che mette in relazione la potenza del segnale utile a quella del rumore di fondo. È definito come il rapporto di potenza del segnale rispetto alla potenza del rumore. Abbiamo agito e continueremo ad agire in un contesto in cui il segnale è estremamente debole. Per questo è molto difficile capire quale sia davvero.

Non molto tempo fa una frase che ricorreva spesso e con cui ero d’accordo era “non vedo l’ora che le elezioni finiscano”. L’idea era che tutte le cose folli che stavamo vedendo sarebbero finite e saremmo tornati alla normalità. A questo punto penso sia chiaro che non torneremo a qualunque cosa fosse la norma. Al contrario, il livello di rancore di parte che riguarda i temi del giorno resta molto alto. Inoltre, durante le elezioni, abbiamo visto moltissime notizie deboli sul piano dei fatti e forti su quello delle opinioni, cosa che perdura. Mettiamoci anche un neo presidente che pensa ad alta voce in tempo reale e la realtà di doversi muovere in un mondo con un segnale/rumore molto debole per il futuro più prossimo è qualcosa con cui un investitore deve fare i conti. È la realtà del nuovo contesto.

Cosa può fare un investitore? Per prima cosa, concentrarsi sui fatti importanti ed adottare un metodo per ignorare il rumore.

Parte della sfida è rappresentata dal fatto che le proposte della nuova amministrazione sono molto ambiziose e riguardano riforme sostanziali, al codice fiscale, al ruolo dello Stato nella sanità e all’immigrazione tra l’altro. Sono argomenti molto complessi. Questo è evidente in tutti i servizi, nella retorica sul codice fiscale, in particolare la proposta di modifica fiscale di confine. È stata quella predominante tra le notizie finanziarie per gran parte della scorsa settimana ed è molto difficile da spiegare in breve, così i commentatori si sono aggrappati a titoli allarmanti e spesso fuorvianti. Separare i fatti dal rumore richiederà molta concentrazione nel prossimo futuro.

Di tutti gli obiettivi nell’agenda della nuova amministrazione, quello che avrà un effetto maggiore sui mercati e sulla valutazione dei singoli titoli azionari ed obbligazionari è la riforma del codice fiscale. Prestiamo quindi attenzione al processo di cambiamento che sta modificando la legislazione ed a chi ci sta lavorando. Richiede la comprensione del punto di vista degli autori e di coloro che potrebbero avere un’influenza significativa ed il tempo necessario all’approvazione e all’attuazione. Non è chiaro quanto questo processo sarà trasparente ma penso che un punto di partenza per le analisi debba essere un documento che circola da sette mesi: la proposta di budget della camera dei rappresentanti. La domanda è quanto ne rimarrà fino al momento in cui si arriverà in dirittura d’arrivo.

In secondo luogo, è necessario esaminare tutte le news e le informazioni nello stesso modo in cui un ottimo analista azionario o obbligazionario analizza una società. Ho la fortuna di lavorare con molti di loro in Neuberger Berman e condividono un medesimo approccio. I dati, i fatti e l’esperienza prevalgono tutti sulle opinioni. Ma naturalmente sui mercati l’opinione conta. Quando si valuta il punto di vista di un CEO o CFO o di un analista del ramo vendite, è fondamentale capire i precedenti di chi porta il messaggio, la sua credibilità ed i suoi preconcetti. La conclusione è semplice: se non si possono controllare queste categorie relative al mittente, è da rifiutare il messaggio. Questo non significa affatto cercare solo punti di vista affini ai propri, piuttosto il contrario. Sono un lettore abituale della rubrica di Paul Krugman proprio perché offre uno sguardo sulle questioni economiche e politiche molto diverso rispetto al mio. Esprime le sue opinioni in un modo articolato e coerente nel tempo; ne conosco l’origine.

Da ultimo, i grandi temi del giorno sono di solito solo un punto nello scorrere del tempo che è impossibile capire senza avere il senso della storia.

Nel periodo immediatamente successivo alla crisi finanziaria, Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff hanno scritto un libro con perfetto tempismo e ricco di idee dal titolo “Questa volta è diverso: otto secoli di follia finanziaria” che chiarisce e valuta il significato degli eventi appena vissuti che hanno cambiato il mondo che tutti in questo settore hanno letto o avrebbero dovuto leggere. Analogamente, le tensioni con la Cina sul commercio non sono venute a galla soltanto negli ultimi due anni. Diciannove anni fa, “Alba bugiarda. Il mito del capitalismo e il suo fallimento” di John Gray prevedeva che la forma di capitalismo cinese sarebbe entrata in conflitto con quella dell’Occidente.

Per quanto riguarda la Russia, le avventure di Putin in Ucraina ed in Crimea sono il culmine di più di cent’anni di lotta con l’Occidente. Consiglio vivamente “Il grande gioco. I servizi segreti in Asia Centrale” di Peter Hopkirk, scritto nel 1992, per capire le dinamiche in gioco. Cercare un punto di vista su qualsiasi sviluppo emerga potrebbe aiutare gli investitori a trovare i segnali salienti ed evitare di restare invischiati nel rumore che sicuramente echeggerà nel corso del 2017.