Focus sugli ESG anche nel 2023. Sono cinque gli aspetti che sottolinea Ophélie Mortier: il primo è il tema regolamentare che ha visto uno sviluppo, negli ultimi anni, di norme volte a una maggiore trasparenza al fine di evitare pratiche di greenwashing. Il secondo aspetto è legato alla sicurezza energetica, diventata negli anni sempre più centrale.
Come noto, la strada verso la transizione energetica è irta di ostacoli. "Nel panorama ESG mondiale non può non essere presente il colosso cinese. Attualmente il Paese è leader nella produzione di componentistica delle “Clean Tech” in particolare per pannelli solari. Tuttavia, la sua leadership comporta una serie di sfide, tra cui questioni discutibili relative ai diritti umani", prosegue l'esperta di DPAM. Inoltre, le attività di engagement degli investitori a livello globale giocheranno un ruolo chiave per lo sviluppo anche della componente sociale “S”, spesso trascurata ma altrettanto importante. "L’aspetto sociale è direttamente collegato alle questioni ambientali, si pensi ad esempio alle conseguenze del cambiamento climatico sui prezzi di cibo ed energia e, a cascata, sulle condizioni di vita dei lavoratori", commenta.
Infine, è evidente che la transizione verso il Net Zero comporta un costo per alcuni settori e attività. Ciononostante, gli investimenti responsabili continuano a crescere. "Infatti, anche la percezione della sottoperformance dei titoli ESG da un anno a questa parte, tema caldo al momento, è piuttosto attribuibile a una questione di allocazione settoriale in combinazione con un premio ESG e l’aumento del rendimento reale che una caratteristica propria del mercato ESG", conclude.
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