Paesi emergenti ed investimenti socialmente responsabili

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foto flickr: Simon Cunningham, creative commons

Negli ultimi anni sia gli investimenti nei Paesi emergenti che quelli socialmente responsabili hanno riscosso particolare successo tra i risparmiatori, avendo l’obiettivo di diversificare il loro portafoglio. Ma i due universi possono coesistere?

Secondo Masja Zandbergen, responsabile dell’integrazione ESG di Robeco, “gli investimenti sostenibili sono ormai consolidati nel mondo occidentale, meno nei mercati emergenti, che sono alle prese con problematiche più gravi. Tuttavia, l’esperienza dimostra che i mercati emergenti sono una grande opportunità di investimento se si è in grado di gestire gli specifici rischi e problematiche ambientali, sociali e di governance (ESG) che li caratterizzano. Il Global Sustainable Investments Alliance ha dimostrato che la sostenibilità è ben poco perseguita in Asia: su 22.900 miliardi di dollari investiti dai suoi membri a fine 2016, appena 52 miliardi (lo 0,2%) erano investiti in Paesi asiatici (escluso il Giappone)", aggiunge l’esperta.

Dunque, ha senso effettuare investimenti sostenibili in questi territori? “Sono proprio questi aspetti a rendere ancora più importante l’uso dei fattori ESG nel costruire portafogli sui mercati emergenti, soprattutto per sapere dove cercare esperienze positive”, spiega Zandbergen. Inoltre, “stando alle ricerche, se l’uso dei fattori ESG nei mercati industrializzati influisce positivamente sulla performance finanziaria delle aziende nel 38% dei casi, nei mercati emergenti tale effetto positivo si ha nel 65% dei casi. L’influenza maggiore risulta essere quella del fattore governance”, commenta.

Masja Zandbergen ritiene che “un modo per creare più fondi sostenibili nei mercati emergenti è quello di seguire un approccio quantitativo con il factor investing, costruendo un portafoglio che sia più sostenibile rispetto al benchmark. Si utilizza sia un approccio fondamentale, analizzando i fattori ESG tradizionali, sia un approccio quantitativo alla ricerca di fattori come la bassa volatilità, dove alcuni mercati offrono gli stessi risultati ad un rischio inferiore”, spiega. “Per le valutazioni top-down, il team utilizza il Country Sustainability Ranking (CSR), un rapporto semestrale che tiene conto di fattori particolarmente incisivi per il successo economico dei mercati emergenti, come la suscettibilità alla corruzione, il livello di dissenso interno, la libertà di stampa relativa e la vulnerabilità ai prezzi delle materie prime”, conclude.

A tal proposito, Degroof Petercam AM effettua un’importante analisi di sostenibilità su 87 nazioni emergenti dal 2012, che viene aggiornata semestralmente. “Tale analisi viene realizzata analizzando oltre 50 indicatori per i Paesi emergenti e di frontiera, che vengono raggruppati in cinque pilastri: trasparenza delle istituzioni e valori democratici; tutela dell’ambiente; popolazione, salute e distribuzione della ricchezza; istruzione, ricerca e sviluppo; economia.

“Nel primo semestre 2018, la Corea del Sud si posiziona sul gradino più alto di un podio occupato anche da Hong Kong e dalla Repubblica Ceca, quest’ultima già al primo posto nella classifica stilata lo scorso semestre. L’ottima performance registrata da Seul è legata principalmente al miglioramento dell’indicatore di tendenza, che tiene conto non solo dei risultati assoluti ma anche dei progressi compiuti nel tempo. Particolarmente negative le performance del Brasile, alla luce anche delle turbolenze politiche interne, e della Turchia, a causa soprattutto del generale deterioramento del rispetto dei valori democratici nella sfera domestica. Ankara è infatti scivolata nell’ultimo quartile, gruppo di Paesi in cui sono presenti, tra gli altri, anche la Nigeria, il Pakistan (dove recentemente si sono svolte delle elezioni successivamente contestate) e l’Iraq”. Il Venezuela invece è stato escluso dai Paesi democratici".

Ophélie Mortier, responsabile degli investimenti responsabili di Degroof Petercam AM, ritiene che “in un contesto di mercato sempre più incerto, soprattutto relativamente ai paesi emergenti, la classifica di sostenibilità realizzata da Degroof Petercam AM rappresenta una bussola fondamentale, che ci consente di indirizzare i nostri investimenti verso quei Paesi che dimostrano di avere raggiunto i migliori risultati, o di aver realizzato maggiori progressi nell’ambito della sostenibilità, dimensione che si rivela un’ottima cartina tornasole per la riduzione dei rischi e l’ottenimento di buoni risultati in termini di rendimento”.