Paperoni italiani crescono

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foto: autor Images_of_Money, Flickr, creative commons

Osservatorio grandi portafogli
Paperoni italiani crescono
Secondo l’Aipb, cresce la ricchezza e cresce la soddisfazione della clientela. Le famiglie che utilizzano il private banking come istituto principale sono passate dal 30% nel 2012 al 41% nel 2014. E gli istituti puntano forte sul settore, a cominciare da Banca Euromobiliare

La ricchezza delle famiglie italiane aumenta e si avvicina sempre più a quota 1000 miliardi di euro. I paperoni sono oltre 600mila e si concentrano in particolar modo nelle regioni del nord: Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia Romagna. Dando uno sguardo agli associati dell’AIPB, l’associazione italiana del private banking, gestiscono oltre il 50% del mercato con una crescita negli ultimi anni che si attesta attorno all’8%. E questo è sintomo del fatto che viene premiata l’attenzione su misura dedicata alla clientela e la capacità di far rendere il patrimonio e non solo quindi, di conservarlo. Infatti, le famiglie che utilizzano il private banking come istituto principale sono passate dal 30% nel 2012 al 41% nel 2014. Se ci si sofferma sulla tipologia di servizi offerti, il wealth management, la consulenza a pagamento, la protezione, le tematiche successorie e il real estate la fanno da padrone. E sono proprio questi i comparti che l’AIPB considera in crescita nei prossimi anni.

Quanto alla tipologia, i ricchi italiani sono perlopiù liberi professionisti, imprenditori e commercianti che occupano un 70% del totale. Intanto le principali società italiane coinvolte nel settore stanno tutte investendo e quella delle nomine è una battaglia che occuperà tutto il 2015, con le reti che stanno mettendo in atto campagne piuttosto aggressive per attrarre verso di sé i professionisti che portano in dote interessante masse. Sta di fatto che il private in Italia è ormai un caposaldo e nei prossimi anni potrà solo crescere. Banca Euromobiliare, per esempio, intende svilupparsi sulle piazze ad alto potenziale per la clientela private “con un modello di servizio fortemente orientato a soluzioni di investimento personalizzate e alla consulenza finanziaria evoluta a pagamento. La società punta a crescere anche con l’inserimento di relationship manager senior con esperienza consolidata nella gestione dei clienti di elevato standing”, fanno sapere dal gruppo.

La private bank del gruppo Credem, guidata dal direttore generale Giuseppe Rovani, fondata nel 1973, con sede a Milano, conta attualmente circa 370 tra private banker e promotori finanziari. A fine settembre 2014 le masse della banca erano pari a 8,9 miliardi di euro. Aggiungono: “la società supporta i clienti nelle scelte di investimento e nella valorizzazione delle attività imprenditoriali grazie anche alle competenze della sua divisione di Finance Corporate Advisory, specializzata nel supporto alle aziende ed ai loro azionisti su strategie di sviluppo, fusioni, aggregazioni, leveraged (LBO) e management buy-out (MBO), fairness opinion, ricerca di capitali di debito e di rischio ed advisory pre-IPO”.