Per derivati e alternativi occorrono strutture specializzate per la gestione

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Giorgio Fata

La gestione di derivati e prodotti alternativi rappresenta ancora un forte ostacolo operativo, nonostante i passi da gigante che sono stati fatti negli ultimi anni grazie alla tecnologia. Abbiamo discusso dei limiti ancora esistenti con quattro professionisti del panorama del risparmio gestito italiano, in occasione dell’ultima parte della tavola rotonda.

Michelangelo Gigante, responsabile Trading Desk di Eurizon Capital SGR, ha riscontrato dei miglioramenti rispetto al passato. “Da molti anni sono presenti sul mercato dei sistemi che consentono una gestione più consapevole ed efficiente di queste asset class particolarmente complesse in termini di difficoltà di stima dei parametri del pricing. Mi riferisco prevalentemente ai derivati complessi e agli strutturati di credito. Per tali prodotti, in passato c’era il problema di prezzarli in maniera adeguata ed indipendente. Questa tipologia di sistemi consente una valutazione autonoma sia nella fase iniziale di analisi delle scelte di investimento che nella parte terminale di esecuzione delle stesse”.

Francesco Betti, responsabile Operations di Anima SGR concorda nel sostenere che il tema cruciale è il pricing, sia per derivati che per gli asset alternativi. “Per i derivati OTC si aggiunge anche il tema della reportistica ai repository centralizzati nonché gli aspetti di collateral management”.

Per Maurizio Sansone, responsabile Fondi e Titoli di BCC Risparmio&Previdenza la priorità è la liquidità degli strumenti e il valore che proviene dall’asset allocation, non dallo strumento specifico. “Pertanto bisogna implementare la costruzione del portafoglio in maniera efficiente”.

L’esperienza di Carmelo Lauro, sales manager di SimCorp ha rilevato che gli asset manager si stanno attrezzando sempre più con desk operativi specializzati, soprattutto nel caso degli alternativi. “Quando si esce dal mondo delle asset class tradizionali, diviene fondamentale dotarsi di provider che abbiano le giuste expertise nella gestione di questa tipologia di prodotti, soprattutto per gli alternativi, nel caso di pricing e settlement. Inoltre nel caso di asset specifici, come real estate ed infrastrutture per esempio, le informazioni invece scarseggiano, ed è difficile recepirle, di conseguenza ne diventa difficile la gestione”.