Petri (Banca Aletti): “Per investire sui tematici, bisogna anticipare i trend di lungo periodo”

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Team Asset Allocation e Selection di Banca Aletti

Il team di Banca Aletti (Gruppo Banco BPM) è composto da undici persone con a capo Matteo Petri, responsabile della Consulenza e Active Advisory.

Di queste, cinque si occupano dell’asset allocation, fund picking e fund selection e cinque di portolio construction. La Banca lavora con 34 case prodotto e offre soluzioni d’investimento in open architecture con un catalogo di circa 6.000 prodotti tra i quali vengono selezionati 100 prodotti consigliati dal team. 

Il processo di selezione dei fondi si basa su uno scoring qualitativo e qualitativo: “Il nostro modello deriva da un’esperienza di 7 anni e ci permette di selezionare i migliori prodotti presenti sul mercato italiano. Cataloghiamo i fondi secondo 18 peer group in modo da poterli analizzare, anche se ci sono alcune strategie alternative che rimangono complicate da confrontare” spiega Petri. “Con l’avvento di MiFID II, abbiamo affinato il nostro modello, integrando anche un’analisi di costo del prodotto. Questo ci permette di avere non solo un ranking di prodotti valutati secondo principi qualiquantitavi per asset class, ma anche in termini di efficienza dei costi”. 

Anche l’evoluzione dei mercati ha cambiato il modo di fare selection. Con l’appiattimento dei rendimenti obbligazionari si sono sviluppate diverse soluzioni non direzionali. “L’avvento delle soluzioni flessibili e multi asset danno la possibilità all’investitore finale di aumentare la diversificazione di portafoglio per area geografica e settore”, spiega Petri. “Non bisogna dimenticare però che la clientela italiana fa ancora fatica a comprendere il funzionamento di questi prodotti. Gli italiani preferiscono ancora prodotti difensivi che offrono una cedola o soluzioni a target di crescita.

Anticipare i trend di lungo periodo attraverso investimenti tematici

“Noi siamo molto favorevoli agli investimenti tematici. Pensiamo che per investire su questi prodotti, bisogna riuscire ad anticipare i trend di lungo periodo”, spiega il manager. “Con l’esperienza ci siamo resi conto che ci sono due fasi molto importanti che caratterizzano l’investimento tematico a partire da una fase inziale del trend, in cui il prodotto ha una crescita esponenziale delle performance. Successivamente, come è accaduto con la robotica, c’è un principio di bolla sui prezzi e si ritorna a una fase di stabilizzazione. Da lì in avanti si consolida l‘investimento. Bisogna quindi saper catturare il giusto timing e avere ben chiare le potenzialità del trend nel lungo periodo