L’epoca del quantitative easing, dei tassi prossimi allo zero e della soppressione della volatilità da parte delle banche centrali sembra essere giunta al capolinea, è la view presentata da Andrew Balls, Global CIO Fixed Income di PIMCO nell’ultimo Secular Outlook sulle prospettive a tre-cinque anni per l’economia globale e i mercati. “Pertanto privilegiamo gli investimenti di alta qualità più liquidi nel nostro orizzonte secolare e restiamo cauti rispetto alle aree più sensibili al ciclo economico. Crediamo che i rendimenti delle varie classi di attivo verosimilmente saranno più differenziati in questa nuova epoca di economia in assestamento.”
Sulla base degli attuali livelli di partenza degli interessi, storicamente fortemente correlati ai rendimenti futuri, le obbligazioni di alta qualità possono offrire potenziali rendimenti di lungo termine analoghi a quelli azionari con volatilità significativamente minore e maggiore protezione dai ribassi rispetto all’azionario. “Inoltre, poiché ci aspettiamo che le banche centrali manterranno la loro credibilità rispetto alla stabilità dei prezzi, riteniamo che le obbligazioni offrano copertura rispetto al rischio azionario in un portafoglio diversificato”, spiega Balls.Con il debito pubblico degli Stati Uniti oltre il 100% del PIL e il possibile ritorno di un premio per il rischio di inflazione, il premio a termine per le obbligazioni del Tesoro americano verosimilmente aumenterà e potrebbe essere una forza secolare che irripidisce la curva dei rendimenti. “La curva dei rendimenti al momento è invertita ma ci aspettiamo che gli investitori alla fine esigeranno rendimenti più alti per le obbligazioni a media e lunga scadenza a fronte della maggiore incertezza riguardo all’inflazione. Questo incrementerebbe ulteriormente l’appetibilità delle obbligazioni”, sottolinea.Nel frattempo, l’Eurozona ha superato relativamente bene una serie di tensioni e scosse a giudicare dalla stabilità dei mercati del debito sovrano rispetto alle ondate di crisi dello scorso decennio. “Ciò si deve in parte al ruolo della Banca centrale europea e all’insieme più omogeneo di strumenti fiscali per affrontare shock macroeconomici”, spiega Balls. “Sarà tuttavia importante mantenere l’attenzione per individuare i vincitori e i perdenti anche a fronte della perdurante incertezza che interessa il settore bancario.”Le sfide che i mercati del credito societario e dell’immobiliare commerciale si trovano ad affrontare verosimilmente creeranno opportunità di investimento per i capitali privati flessibili che possono investire lungo la struttura del capitale. “Bisogna essere pazienti, ma ci aspettiamo di vedere opportunità di lungo termine convincenti nel passaggio da un contesto di robusta formazione del capitale e di adagiamento a uno di maggiori sfide in termini di disponibilità di capitale e di fondamentali in indebolimento”, conclude.
PIMCO continua a credere che il Dollaro americano conserverà il suo status di valuta dominante a livello globale nonostante l’allargarsi del fiscal gap e il crescente indebitamento degli Stati Uniti, anche se ci sono opportunità di investimento anche in altre aree. L’uso del Dollaro negli scambi internazionali potrebbe continuare a erodersi, ancorché lentamente, con l’ulteriore frammentarsi del commercio mondiale in blocchi regionali in competizione tra loro. Questo potrebbe segnalare un declino dell’eccezionalismo americano e potenzialmente un periodo prolungato di risultati superiori per gli investimenti in aree diverse dagli Stati Uniti.
La quota di economia mondiale dei mercati emergenti è attesa crescere più velocemente nei prossimi cinque anni in uno scenario più multipolare, secondo gli analisti di PIMCO. Le principali tendenze che alimentano tale crescita sono già in corso e comprendono la globalizzazione dei servizi, il ricollocamento delle produzioni in paesi più vicini e amici, la competizione per materie prime fondamentali come il litio, il cobalto e le terre rare e la transizione verde. Questo creerà un universo emergente più vario che può fungere da elemento di diversificazione del rischio nei portafogli globali.