C’è un punto su cui i professionisti degli investimenti di PIMCO si sono immediatamente trovati d’accordo: l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, le conseguenti sanzioni e le rotazioni sui mercati delle materie prime gettano una coltre ancor più pesante d’incertezza su quello che già prima di questo terribile conflitto si presentava come uno scenario incerto per l’economia e i mercati finanziari.
A differenza del rischio, che può essere quantificato assegnando delle probabilità agli esiti sulla base dell’esperienza o dell’analisi statistica, l’incertezza è essenzialmente non misurabile e rappresenta le incognite inconoscibili. In un contesto di incertezza radicale, le previsioni puntuali non sono dunque particolarmente utili nel formulare strategie d’investimento. Pertanto, PIMCO nelle sue prospettive macroeconomiche si è mantenuta su un livello più generale del solito, essendo consapevole dell’ampio ventaglio di scenari possibili e del potenziale di non linearità e di repentini cambi di regime nell’economia e sui mercati finanziari.
"Le prospettive sono offuscate da notevole incertezza in un frangente in cui l’economia globale è alle prese con uno shock che è negativo per la crescita e che probabilmente alimenterà ulteriore inflazione. Il nostro scenario di base prevede che la crescita resti sorretta dalla domanda sostenuta dal risparmio accumulato e dalla ripresa delle attività economiche dopo la pandemia e che l’inflazione possa raggiungere il picco nei prossimi mesi per poi moderarsi gradualmente. Tuttavia, vi sono evidenti rischi rispetto a questo scenario, soprattutto in caso di ulteriore escalation del conflitto fra Russia e Ucraina, compreso il rischio di una recessione nell’orizzonte ciclico”, ha detto Joachim Fels, Global Economic Advisor di PIMCO.
La guerra in Ucraina e le sanzioni probabilmente condurranno a una maggiore dispersione degli esiti di crescita e inflazione fra i vari paesi e le diverse regioni. La maggior parte delle banche centrali appare determinata a dare priorità al contrasto all’inflazione rispetto al sostegno alla crescita, PIMCO si attende inoltre un supporto relativamente modesto dalle politiche di bilancio dei governi nell’orizzonte ciclico.
Fels ha aggiunto: “In questo contesto d’incertezza, le nostre strategie d’investimento tendono a puntare sulla flessibilità e sulla liquidità nei portafogli per rispondere agli eventi e trarre benefici dalle opportunità che si presentano. Prevediamo di mirare a modesti sottopesi di duration e di ridurre enfasi sulle posizioni sulla curva".
"Non prevediamo di detenere ampie posizioni in attivi rischiosi viste le vulnerabilità dei mercati ma potremmo incrementare il rischio di spread in chiave opportunistica con investimenti selezionati che reputiamo a rischio remoto di default. Continuiamo a ritenere i TIPS americani (obbligazioni del Tesoro indicizzate all’inflazione) uno strumento di prezzo ragionevole per mitigare i rischi al rialzo dell’inflazione statunitense. Potremmo osservare decisi aumenti dei prezzi delle materie prime a fronte delle iniziative volte a ridurre la dipendenza dalle importazioni dalla Russia. Le materie prime possono anch’esse fungere da componente di mitigazione dei rischi al rialzo dell’inflazione. Sui mercati azionari, il contesto attuale favorisce le società di alta qualità e meno cicliche, a nostro giudizio. Tendiamo a porre enfasi sul mantenere liquidità da impiegare per trarre benefici dalle dislocazioni che si presenteranno sui mercati azionari”, ha concluso Fels.