L’impennata dei rendimenti obbligazionari rappresenta un’opportunità per gli investitori a reddito fisso di realizzare plusvalenze e diversificare i portafogli. A dirlo un'analisi di Tiffany Wilding, economist, e Mike Cudzil, portfolio manager della società.
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Aumentano i rendimenti obbligazionari e le motivazioni sono molteplici così come, si pensa, le occasioni per gli investitori. "Riteniamo che l'impennata dei rendimenti non sia dovuta principalmente alle preoccupazioni per l'inflazione o a potenziali rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve. Il motivo è piuttosto la riduzione delle aspettative di recessione, che contro intuitivamente potrebbe portare a un aumento dell'offerta di titoli di Stato in futuro", spiegano Tiffany Wilding, economist, e Mike Cudzil, portfolio manager di PIMCO. Di conseguenza, a detta dei due esperti, gli investitori chiedono un premio più elevato per detenere obbligazioni a più lunga scadenza.
"L’irripidimento della curva dei rendimenti crea, a nostro avviso, un'opportunità convincente per gli investitori dei mercati monetari di considerare l'aggiunta di asset a più lunga duration. I rendimenti iniziali sono elevati rispetto ai livelli storici e ad altre asset class su una base corretta per il rischio", commentano i due. Inoltre, il fenomeno spiegato prima può creare un "cuscinetto di rendimento" in un contesto di prospettive ancora molto incerte. Come noto, le obbligazioni hanno il potenziale per realizzare plusvalenze e diversificare i portafogli.
L'impennata dei tassi sta inoltre contribuendo a inasprire le condizioni finanziarie, rendendo molto più costoso il nuovo debito. "L'aumento dei rendimenti ha già contribuito alla stagnazione dei flussi di nuovi prestiti quest'anno. Riteniamo che questo possa rallentare l'attività economica e moderare l'inflazione in modo tale da indurre le banche centrali all’allentamento", ammettono Wilding e Cudzil.
Richiesta di rendimenti più elevati per acquistare obbligazioni
C'è però un paradosso. I rendimenti sono aumentati nonostante le banche centrali dei mercati sviluppati si siano avvicinate alla fine dei rispettivi cicli di rialzo e i tassi di inflazione complessiva si siano moderati in modo significativo. "Ciò ha sollevato interrogativi sui fattori alla base del recente riprezzamento del mercato. Si consideri che i rendimenti dei Treasury statunitensi sono aumentati e la curva dei rendimenti si è irripidita, con i tassi reali - indicati dai rendimenti dei Treasury Inflation-Protected Securities (TIPS) - che hanno fatto salire i rendimenti delle obbligazioni nominali", dicono da PIMCO. Per contro, il differenziale tra i tassi reali e quelli nominali, o breakeven inflation spread, non è cambiato di molto. A detta degli esperti, ciò suggerisce che gli investitori non sono preoccupati per i rischi di inflazione, ma chiedono comunque un premio a termine reale più elevato per detenere titoli di Stato a più lunga scadenza.
Dunque, perché gli investitori dovrebbero improvvisamente richiedere un maggiore premio a termine reale? Secondo i due esperti di PIMCO che ciò è dovuto a una combinazione di fattori che hanno recentemente modificato le prospettive degli investitori privati in merito alla futura offerta di titoli di Stato. Si tratta di tre fattori.
- Economie più resistenti e minori rischi di recessione. Ciò suggerisce che le banche centrali possono continuare più a lungo a ridurre le proprie disponibilità di titoli di Stato. Questo processo, noto come "quantitative tightening" (QT), tende ad aumentare l'offerta di obbligazioni sul mercato e a inasprire le condizioni finanziarie. All'inizio dell'anno, la crisi delle banche regionali negli Stati Uniti ha portato a un forte calo delle aspettative sui tassi e a una riduzione dei premi a termine incorporati nelle obbligazioni a più lunga scadenza. I mercati stavano valutando la prospettiva di una recessione e di un allentamento delle politiche, compresa la cessazione del QT.
- La tenuta delle economie sviluppate al di fuori degli Stati Uniti ha riacceso le pressioni inflazionistiche in Giappone, tanto da indurre la banca centrale ad abbandonare la politica di controllo della curva dei rendimenti. Nell'ultimo decennio, la Bank of Japan (BOJ) è stata un'importante fonte di domanda di titoli di Stato giapponesi (JGB). Ciò ha escluso gli investitori nazionali giapponesi dai loro mercati obbligazionari locali, aumentando la domanda di obbligazioni globali. Ora che la BOJ sta abbandonando queste politiche, il settore privato dovrebbe acquistare più JGB per finanziare i disavanzi pubblici giapponesi, riducendo così la domanda di Treasury.
- Anche le prospettive sul deficit statunitense sono state innalzate. In particolare, sono aumentate le preoccupazioni per il costo futuro dei crediti d'imposta e dei sussidi governativi legati agli investimenti nell'energia verde. A maggio, il Congressional Budget Office (CBO) ha rivisto al rialzo le sue previsioni a 10 anni per i costi derivanti dall'Inflation Reduction Act dello scorso anno, il più grande investimento di sempre per affrontare il cambiamento climatico. Secondo ricerche private, dal momento che questi nuovi incentivi governativi non hanno un tetto, anche le ultime stime del CBO potrebbero sottovalutare i costi a lungo termine. Ciò potrebbe richiedere una maggiore emissione di Treasury.
Implicazioni per gli investimenti
A uno sguardo più accurato si noterà che i tassi più elevati hanno ulteriormente inasprito le condizioni finanziarie, il che dovrebbe pesare sugli investimenti, sulla crescita del PIL reale e infine sull'inflazione. In altre parole, secondo gli esperti, l'aumento dei rendimenti che inasprisce le condizioni finanziarie è proprio ciò di cui l'economia ha bisogno per far scendere i rendimenti. "Pertanto, a nostro avviso, gli elevati rendimenti di partenza e il potenziale di rivalutazione del capitale e di diversificazione del portafoglio possono creare interessanti opportunità nei mercati del reddito fisso. In effetti, gli investitori possono cercare di costruire portafogli resilienti, con rendimenti solidi e flussi prevedibili, con un rischio moderato", concludono.