Pioneer, la cordata italiana si allea ed entra con forza in gara

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Foto: autor Margot Le Nin, flickr, creative commons

Nella partita per acquisire Pioneer Investments, il braccio del risparmio gestito del gruppo UniCredit, Poste Italiane, già citato più volte come uno dei pretendenti in gara, entra con maggiore forza. Tant’è che, insieme a Cassa depositi e prestiti (Cdp) e Anima Holding, ha sottoscritto un accordo quadro di alleanza per concorrere all’acquisizione della società di asset management, con l’obiettivo di “costituire un primario operatore del settore della gestione del risparmio”. Nel dettaglio, le tre società, attraverso un veicolo costituito apposta per questa operazione finanziaria e industriale, all’interno del quale cui Poste detiene la maggioranza del capitale, hanno trasmesso a Unicredit un’offerta per l’acquisto delle attività di Pioneer. Inoltre, nel corso del 2017, Poste conferirà ad Anima la propria SGR, la BancoPosta Fondi, incrementando così la partecipazione in Anima, oggi pari al 10,32%, fino a un massimo del 24,9%. “Questa operazione consentirà di poter contare, fin da subito, su oltre 147 miliardi di masse in gestione”, fanno sapere gli analisti.

“Oggi, in coerenza con gli obiettivi di sviluppo del nostro piano industriale, compiamo un ulteriore importante passo nel settore del risparmio gestito, con l’ambizione di creare un player italiano che avvalendosi di nuove competenze anche internazionali rafforzi le sue prospettive di crescita in un settore strategico per il Paese” ha commentato Francesco Caio, amministratore delegato di Poste Italiane. “Siamo certi che questa alleanza, guidata da Poste, rafforzata dalle competenze di Anima, e dalla pluriennale esperienza con Cdp, possa diventare un polo di eccellenza e trasparenza per risparmiatori e investitori istituzionali e creare valore per i nostri azionisti”. Soddisfazione anche da parte di Marco Carreri, l’ad di Anima Holding: “siamo fieri di esser stati considerati in questi mesi un partner credibile, affidabile e innovativo, e siamo certi che questo nuovo percorso rappresenti un primo passo nel progetto di creazione di un operatore ancora più rilevante, che potrà generare ulteriori benefici per i nostri clienti e azionisti, valorizzando il risparmio delle famiglie italiane”.

Gli altri pretendenti

Accanto alla cordata italiana però UniCredit conferma di aver ricevuto  altre offerte per Pioneer Investments e di essere in trattativa con dei potenziali acquirenti. Ad avere le maggiori chance, insieme a Poste, ci sono infatti i francesi di Amundi, gli australiani di Macquarie e Ameriprise Financial, attraverso la controllata Threadneedle AM. Si vedrà nei prossimi giorni ma la data è stretta dato che sono già scaduti i termini per le offerte vincolanti su Pioneer, sebbene non perentorie. Intanto Jean Pierre Mustier, ad di UniCredit, parlando con gli analisti non ha voluto anticipare i prossimi punti del piano. E si starà a vedere quale realtà sarà più compatibile per acquisire Pioneer.

Intanto il manager ha fatto sapere che l'azienda comunicherà “il 13 dicembre quale pensiamo sia il livello adeguato di Common equity tier 1. Più in generale, l’idea è che dobbiamo avere un discreto cuscinetto sopra il minimo regolamentare contenuto nell’esito dello Srep”, il processo di valutazione della Bce. Cambiamenti anche sul fronte della governance, che vedrà un Consiglio d'Amministrazione a 15, più snello di quello attuale. “Gestisco la banca senza alcuna interferenza da parte di nessuno e con una buona relazione con il Cda”, ha concluso.