PIR, chi si divide la torta?

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Emily Ziegelmeyer, Unsplash, Creative Commons Zero

Sono sulla bocca di tutti, ormai, professionisti e non. A pochi mesi dal loro debutto sul mercato domestico (avvenuto a gennaio di quest’anno), i Piani individuali di risparmio si sono già guadagnati un posto d’onore nell’arena del risparmio gestito italiano, varcando recentemente anche la soglia di Piazza Affari. In un Paese che non vanta ancora livelli di cultura finanziaria invidiabili, è notevole il successo riscosso dai PIR in così poco tempo tra investitori e risparmiatori, complici soprattutto il beneficio fiscale assicurato e il sostegno all’economia reale, con l’iniezione di liquidità nelle Pmi italiane. A consolidare il sentiment positivo, poi, ci pensano le stime di raccolta recentemente riviste dal governo a 10 miliardi per la fine del 2017.

Un successo indiscutibile, dunque, che si riflette nella corsa all’offerta alla quale sempre più entità si stanno unendo, lanciando nuovi prodotti o rendendo PIR compliant fondi pre-esistenti. Attualmente, sono 41 i Piani individuali di risparmio disponibili sul mercato italiano offerti da: AcomeA, Aletti Gestielle, Allianz GI, Arca Sgr, Amundi, Anima, Anthilia, Banca Finnat (New Millenium Sicav), Banca Mediolanum, Bcc Risparmio&Previdenza Sgr (Iccrea), Cnp Partners, Ersel, Eurizon Capital,Euromobiliare AM, Fidelity (Sicav), Fideuram Ispb, La Finançière de l’Echiquier, Société Générale (Lyxor), Mediobanca (Duemme SGR), PensPlan Invest, Pioneer Investments, Sella Gestioni, Symphonia, Ubi PramericaZenit

Un recente sondaggio condotto da PwC sullo stato di salute del risparmio gestito in Italia ha dedicato una sezione a quello che può essere definito senza esagerazione il prodotto d’investimento dell’anno, stilando i ranking delle società che nel primo trimestre del 2017 hanno raccolto di più e presentavano il patrimonio maggiore in fondi PIR a fine marzo. Le 3 entità che dominano i due podi sono le stesse, con una sola inversione di posizione. I principali afflussi nel periodo indicato confluiscono nei PIR di Société Générale (388 mln), Banca Mediolanum (296 mln) ed Eurizon Capital (222 mln), mentre, se si guarda al patrimonio, è l’entità fondata da Ennio Doris ad aggiudicarsi la medaglia d’oro, con 891 milioni di euro, seguita da Société Générale con 438 milioni ed Eurizon Capital con 225 milioni. Nel report diffuso dalla società di revisione e analisi viene specificato, tuttavia, che circa il 70% del patrimonio riguarda fondi pre-esistenti successivamente adattati alla normativa PIR (1.522 milioni contro i 401 milioni amministrati in prodotti di nuova creazione).

Ranking delle società che raccolgono di più in fondi PIR nel primo trimestre 2017

Società  Raccolta
(mln euro)
Société Générale 388
Banca Mediolanum 296
Eurizon Capital 222
Arca SGR 80
Pioneer Investments 80
Anima  11
Banca Sella 3
Zenit SGR 3
Ersel  13

Fonte: Pwc. "L'industria dell'Asset Management nel 2020".

Ranking delle società con maggiore patrimonio in fondi PIR nel primo trimestre 2017

Società  Patrimonio
(mln euro)
Banca Mediolanum 891
Société Générale 438
Eurizon Capital 225
Ersel 94
Pioneer Investments 81
Arca SGR 80
Zenit SGR 60
Banca Sella 43
Anima 11

Fonte: Pwc. "L'industria dell'Asset Management nel 2020".