“Nonostante una quota di mercato già molto significativa in termini di AuM, stiamo lavorando a nuovi fondi che potrebbero vedere la luce nel primo semestre dell’anno”, rivela Paolo Proli, head of Retail Distribution di Amundi SGR.
Come tutti sapranno ormai, il Decreto Fiscale 2020 ha confermato la disciplina generale dei PIR introdotta dalla legge di bilancio 2017, introducendo nuovi criteri per gli investimenti destinati ai PIR costituiti a decorrere dal 1° gennaio 2020: il portafoglio di questi prodotti dovrà essere investito per almeno il 70% in strumenti finanziari emessi da imprese con sede in Italia e per almeno il 30% in titoli diversi dall’Ftse Mib. A sua volta, la quota del 70% del portafoglio del PIR deve essere investita:
- per almeno il 25% (rispetto al 30% precedente), e quindi per un totale del 17,5% del portafoglio (dal 21% precedente), in strumenti finanziari di imprese diverse da quelle inserite nell’indice Ftse Mib o in indici equivalenti di altri mercati regolamentati
- per almeno un ulteriore 5%, vale a dire il 3,5% del portafoglio complessivo, in strumenti finanziari di imprese diverse da quelle inserite negli indici Ftse Mib e Ftse Mid Cap o in indici equivalenti di altri mercati regolamentati.
L’emendamento, inoltre, prevede che le Casse Previdenziali e i fondi d’investimento possano detenere più di un PIR nel limite del 10% del patrimonio.
L’offerta di Amundi
Amundi è stata tra le prime società di gestione a proporre i PIR sul mercato italiano: nell’aprile del 2017, infatti, l’asset manager lanciava l’Amundi Dividendo Italia e l’Amundi Valore Italia PIR. L’offerta si è poi andata allargando nei mesi successivi con l’Amundi Risparmio Italia e l’Amundi Sviluppo Italia. Stando ai dati Assogestioni pubblicati nella mappa del risparmio gestito relativa al III trimestre 2019, il patrimonio promosso del Gruppo in PIR era di circa 3 miliardi di euro.
“Con riferimento ai fondi PIR compliant istituiti da Amundi SGR, i regolamenti di gestione sono stati messi in conformità alla nuova normativa già a partire da inizio 2020 e risultano pertanto commercializzabili sia a clienti che aprano per la prima volta un PIR dopo il 1° gennaio 2020, sia clienti che l’avessero già aperto nel periodo dal 1° gennaio 2017 – 31 dicembre 2018 (va notato che nessun PIR è stato costituito nel 2019). Sul fronte commerciale, di conseguenza, i distributori si stanno attrezzando per riattivare le procedure di sottoscrizione a nuovi clienti”, commenta Paolo Proli, head of Retail Distribution della SGR.
“Con riferimento all’eventuale lancio di nuovi fondi PIR, la quota di mercato di Amundi SGR è già molto significativa in termini di AuM. Ciononostante stiamo lavorando a nuovi fondi che potrebbero vedere la luce nel primo semestre del 2020”, conclude.