Più TLTRO e un Draghi più cauto: cosa si aspettano le case di gestione dalla prossima riunione della BCE

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Il cambiamento nel tono della Fed verso una politica più accomodante ha fatto tirare un respiro di sollievo ai mercati internazionali. Ora gli investitori si aspettano dalla Banca Centrale Europea un tono altrettanto accomodante, in linea con un'economia globale che sta rallentando. Sembra che le principali case di gestione concordino sul fatto che, per questo prossimo incontro, Mario Draghi dovrebbe estendere il ciclo di liquidità sotto forma di TLTRO.

François Rimeu, senior strategist di La Française AM, sostiene che dopo l'ultima riunione di politica monetaria della BCE, i dati sono rimasti deboli (anche se ultimamente i dati di PMI si sono leggermente irrobustiti) e i rischi politici persistono. Quindi, secondo l’esperto, un primo passo è quello di tagliare le prospettive di crescita europea, che attualmente per il 2019 e il 2020 è prevista dell’1,7%. 

In aggiunta, il mercato sta cercando una risposta della BCE, che deve essere pronta ad agire velocemente e con misure concrete. Secondo il consensus, l’opzione ideale è una nuova iniezione di TLTRO. "Un nuovo TLTRO contribuirebbe ad evitare un forte aumento dei costi di finanziamento e permetterebbe alle banche di mantenere liquidità sul mercato del credito. Questo nuovo ciclo di ‘open bar’ per le banche dovrebbe essere più modesto, consentendo così di ridurre la loro dipendenza dai finanziamenti a buon mercato. I Paesi che potrebbero beneficiarne maggiormente sono Italia e Spagna, e questo permetterebbe loro di abbassare i premi al rischio", dice Juan Ramon Casanovas, responsabile di Private Portfolio Management Private di Bank Degroof Petercam.

Ci sono asset manager più ottimisti di altri. Addirittura c'è chi non vede un'altra alternativa. "L'attuale pacchetto di 719 miliardi di euro di operazioni di rifinanziamento a lungo termine denominate TLTRO, che mantengono le condizioni di rifinanziamento a basso costo per le banche commerciali nella zona euro, scade tra metà 2020 e l'inizio del 2021. Se non ci fosse un’altra iniezione di liquidità, ci sarebbe una stretta sul credito, soprattutto sui Paesi del Sud Europa. Pertanto, considerando le condizione economiche attuali, la BCE non ha altra scelta che estendere il TLTRO", sostiene Agnieszka Gehringer, senior analyst di Flossbach von Storch.

Franck Dixmier, responsabile Obbligazionario Globale di Allianz Global Investors, concorda: "Senza un nuovo programma di liquidità, i rimborsi del TLTRO nel 2020 avrebbero un impatto negativo sulla situazione patrimoniale della BCE e porterebbero ad un inasprimento significativo delle condizioni monetarie. Ciò non sarebbe sostenibile nel contesto attuale di un rallentamento economico. Pertanto, riteniamo che la BCE annuncerà il lancio di un nuovo programma. Tuttavia, il primo aumento dei tassi non potrà arrivare prima del 2020: già dalla riunione di gennaio si poteva intendere che la BCE volesse seguire questa linea", afferma Dixmier.

Ma anche all'interno del consensus ci sono alcune voci contrarian: il team di gestione di Ethenea sostiene che anche se la crescita economica è rallentata, i recenti indicatori economici mostrano una forte attività del settore dei servizi nella zona euro. "Pertanto, la BCE potrebbe astenersi dall'adottare azioni immediate e attendere di ricevere dati più significativi".

Persino gli esperti più scettici, però, temono il rischio che la Banca centrale possa dare un segnale negativo ai mercati. "Una tale misura non cambierebbe esattamente il corso del destino dell'Europa. Ma sorprenderebbe il mercato e invierebbe un segnale negativo", afferma Paul Diggle, senior economist di Aberdeen Standard Investments. Ma, a suo parere, Mario Draghi non farà nulla per paura di mettere in difficoltà il suo successore, che entrerebbe in carica nel corso dell'anno. "L'Europa è un insieme di protocolli, ma bisogna dare priorità al pragmatismo", conclude.