Puntare sul debito pubblico, il confronto tra le due sponde dell’Atlantico

euro dollaro
Ibrahim Boran, Unsplash

C’è un elemento che contraddistingue i Treasury americani: tendono a offrire rendimenti competitivi e beneficiano della stabilità economica degli Stati Uniti. Tanto che, in periodi di incertezza, gli investitori spesso si rifugiano in questo tipo di debito. D'altra parte, il debito europeo può offrire opportunità di diversificazione, ma i tassi di interesse storicamente più bassi possono tradursi in rendimenti inferiori e l’attuale situazione geopolitica in Europa, inoltre, può influenzare la stabilità degli investimenti.

Il recente rapporto del Fondo Monetario Internazionale ha evidenziato l'importanza cruciale della sostenibilità del debito pubblico, in un contesto economico europeo caratterizzato da una disinflazione moderata e da un ciclo di riduzioni dei tassi d'interesse che sembra ancora poter durare. La Francia è tra i Paesi dell'Eurozona che destano maggiori preoccupazioni, che dalle elezioni europee ha iniziato a mostrare qualche vulnerabilità. “Infatti, analizzando la Francia in termini fiscali e confrontandola con l’Italia, notiamo un trend negativo del debito francese, che lo vede crescere del 10,6% nel 2029 (124,1% del Pil) rispetto ai livelli odierni (112,2%), mentre per l’Italia si stima una crescita del debito del 3,94% rispetto al livello odierno, attestandosi al 142,3% del Pil”, fa notare Giacomo Calef, country head Italia di NS Partners. Questo trend rialzista del debito francese segnala un percorso incerto, tanto che si inizia a parlare di una possibile inclusione della Francia nei PIGS, acronimo che designa i Paesi europei con maggiore rischio di sostenibilità del debito pubblico: Portogallo, Italia, Grecia e Spagna.

Confronto debito pubblico in % del Pil dei PIGS e della Francia, Bloomberg L.P.

Fonte: NS Partners.

In USA invece si guarda alle elezioni. Mentre l’esito della corsa si è spostato in direzione di Trump, i rendimenti statunitensi hanno continuato a spingersi al rialzo, con la curva dei rendimenti più ripida e i breakeven dell'inflazione più ampi.

Curva statunitense

Alla luce di ciò, gli analisti ritengono che la parte a breve della curva statunitense sia ora vicina a essere valutata in modo equo. “Tuttavia - spiega Mark Dowding, Fixed Income CIO, RBC BlueBay AM, continuiamo a cercare rendimenti più elevati per quanto riguarda le obbligazioni a più lunga scadenza, poiché riteniamo che la curva dei rendimenti dovrà irripidirsi, visto che gli investitori richiedono una maggiore compensazione del premio a termine per la detenzione di debito a più lunga scadenza, in un momento in cui l'offerta di titoli di Stato è abbondante e la politica fiscale continua a essere gestita in modo dissoluto. Ciò indipendentemente dall'esito delle elezioni”.

Non esiste un'analogia storica perfetta per il contesto attuale. Le istituzioni fiscali e monetarie sono cambiate, così come la tecnologia, la geopolitica e il comportamento dei mercati finanziari. Inoltre, l'economia si sta ancora normalizzando a seguito degli effetti di misure di stimolo senza precedenti post-pandemia. “Tuttavia, abbiamo riscontrato dei punti in comune tra i vari cicli di tagli, che potrebbero fornire degli spunti per le attuali decisioni in materia di asset allocation”, spiega Sébastien Page, CIO e Head of Global Multi-Asset, T. Rowe Price.

Le obbligazioni battono la liquidità

Secondo l’analisi fatta dall’esperto, le obbligazioni battono la liquidità in tutti i cicli dei tagli
“Abbiamo studiato 12 cicli di tagli della Fed nell'arco di 70 anni. Il dato più evidente è che le obbligazioni hanno sovraperformato la liquidità in tutti i 12 cicli di taglio, in media dell'8,1% su base annua”. Inoltre, hanno sovraperformato quando la curva dei rendimenti ha registrato un’inversione, all'inizio di cinque dei 12 cicli. Nei periodi in cui la curva dei rendimenti si è invertita quando sono stati avviati i tagli della Fed, le obbligazioni hanno sovraperformato la liquidità mediamente del 7,8 per cento.

Secondo il gestore, quindi, bisogna guardare alle obbligazioni, che potrebbero tornare ad avere il ruolo di fattori di diversificazione rispetto alle azioni. Prevediamo che ciò avverrà quando i mercati inizieranno a reagire più ai timori sulla crescita che ai rischi legati all’inflazione.

Fonte: Federal Reserve Board.

Categorie Fondi obbligazionari

Categoria MorningstarYTD%Rend. 1Y %Rend. 3Y %Rend. 5Y %
Monetari USD6,313,055,842,64
Obbligazionari Flessibili USD6,318,722,982,24
Obbligazionari High Yield EUR6,3212,491,732,24
Monetari EUR3,2142,041,04
Obbligazionari Brevissimo Termine EUR3,384,551,81,03
Monetari a Breve Termine EUR2,893,681,970,95
Obbligazionari Governativi Breve Termine EUR1,784,071,4-0,08
Obbligazionari Governativi USD3,516,92-0,29-0,36
Obbligazionari Globali EUR2,348,41-1,36-0,9
Obbligazionari Europa2,879,64-2,75-1,42
Obbligazionari Lungo Termine EUR-2,2713,9-11,19-6,98
Fonte: Morningstar Direct, dati a ottobre 2024