Quale cambiamento normativo avrà un impatto maggiore sul mercato retail europeo?

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Dice il detto che dopo la tempesta viene la quiete. Infatti dopo lo tsunami normativo a cui è stato sottoposto il settore finanziario negli ultimi anni, con il duplice scopo di tutelare gli investitori e di evitare una nuova crisi, sembra che il  2015 si presenti più tranquillo, almeno per quanto riguarda l'introduzione di nuovi regolamenti. Ma qual'è impatto reale di queste normative sul mercato retail europeo? 

Secondo un recente sondaggio condotto da Cerulli Associates, i cui risultati appaiono nel numero di dicembre di The Cerulli Edge-Global Edition, le istituzioni finanziarie indicano MiFID II come il regolamento con un maggiore impatto in termini di costi, seguito da FACTA, AIFMD, UCITS V, Solvency II, RDR e PRIIP. Tuttavia, per quanto riguarda il potenziale di generazione di reddito, UCITS V è percepita come la direttiva più importante, seguita da MiFID II, AIFMD, RDR, PRIIP, FATCA e Solvency II.

Dopo aver valutato l'aumento dei costi connessi con l'attuazione di tali misure e il potenziale di generazione di reddito che comporta, poco più della metà degli intervistati (53%) crede che i margini di profitto si manterranno immutati nel 2015-16, una cifra che scende al 30% quando si pensa al periodo 2016-17. Allo stesso modo, mentre la percentuale di imprese che credono che la diminuzione dei loro margini di profitto sarà del 25% nel 2015-16, la percentuale aumenta al 40% nel 2016-17. Ciononostante, un terzo degli intervistati è ottimista e ritiene che sarà in grado di aumentare i propri margini di profitto in entrambi i periodi.

MiFID II e la gestione passiva

Mentre le imprese intervistate da Cerulli si dimostrano divise circa l'impatto della MiFID II sulla distribuzione indipendente - un 52% ritiene che la direttiva europea ridurrà la distribuzione indipendente di fondi - sembra che vi sia un maggiore grado di consenso su come questa norma influenzerà la crescita di prodotti a gestione passiva. Quasi tre quarti degli intervistati (73%) assumono che l'aumento dei costi connessi con gli obblighi di comunicazione imposti dalla MiFID II causerà una rotazione moderata verso i fondi a gestione passiva.