Una riflessione sul 2024 come un anno “complesso, se lo guardiamo dal punto di vista degli eventi geopolitici ed economici”, arriva da Massimo Siletti, senior portfolio manager di Alicanto Capital SGR che sottolinea, tuttavia, come per i mercati finanziari si sia chiuso “in maniera ampiamente positiva praticamente per tutti gli asset”. Non solo: “Le prospettive sembrano essere incoraggianti anche per i prossimi mesi”. Siletti richiama a questo proposito le previsioni di crescita dell’economia americana “sufficientemente buone da scacciare i timori di recessione”. E, nonostante l’incertezza, legata all’agenda politica radicale di Trump, “anche l'Europa ha potenzialità di crescita”. In termini di asset allocation, il portafoglio azionario del primo semestre nella view di Alicanto dovrebbe “prevedere titoli statunitensi (anche se le valutazioni rispetto all’Europa sono mediamente alte) del settore petrolifero (a discapito delle energie rinnovabili) e tecnologico, considerato che l’intelligenza artificiale è ormai una realtà assodata”. Siletti richiama la possibilità che la nuova amministrazione Trump si indirizzi per un incremento dei parametri NATO, “quindi non potranno mancare aziende che si occupano di difesa a cui si aggiungerà, in vista delle deregolamentazioni annunciate, il settore finanza”. Le possibili agevolazioni fiscali e i tassi bassi, poi, “potrebbero favorire le aziende di dimensioni minori, possiamo quindi prevedere una posizione lunga sull’indice Russell”.
Il paniere europeo, che ha teoricamente prospettive di crescita inferiori ma prezzi più convenienti, dovrebbe essere composto da titoli del settore industriale e dei beni di consumo. “Guarderemo con occhio di riguardo la Cina che potrebbe trarre beneficio dalle nuove misure di incentivazione economica che il governo si dice pronto a varare”. Sul fronte credito, “gli alti rendimenti hanno attirato nel 2024 forti afflussi”, con la progressiva riduzione dei tassi d’interesse, dunque, “l’obbligazionario subirà certamente un calo, ma occorre considerare che, con l’inflazione scesa più dei tassi, i rendimenti reali sono ancora positivi”.
L’esperto indica che entreranno in portafoglio “bond corporate e high yield, mentre meno spazio avranno i governativi”, la società si concentrerà maggiormente su obbligazioni con duration più breve. Non manca un accenno alle commodities: “Sembra in assestamento il valore dell'oro. Difficilmente il ‘re dei metalli’ supererà i massimi raggiunti nel 2024; improbabile però anche un arretramento sotto i 2.400 dollari l'oncia”. Anche il settore energetico rimane attrattivo “grazie a un livello medio dei prezzi del greggio che dovrebbe mantenersi sopra i 70 dollari al barile.
In Europa, potrebbe preoccupare invece il prezzo del gas, influenzato dal mancato rinnovo dell'accordo di transito del gas tra Russia e Ucraina e su cui pesa sempre anche una forte componente speculativa”. Per quanto riguarda le valute, continua Siletti, “è probabile che l’amministrazione Trump, che non desidera un biglietto verde troppo forte, metterà in atto accorgimenti per frenare la corsa del dollaro verso la parità. La Banca Nazionale Svizzera potrebbe portare i tassi a zero per interrompere l’eccessivo rialzo del franco”. Le sfide, come anticipato, restano legate al contesto geopolitico, “che negli ultimi tempi, ha rappresentato un elemento di forte rischio potenziale”. Rispetto al passato, tuttavia, “l’influenza degli eventi pare più circoscritta e i mercati hanno evidenziato un buon livello di dinamicità che permette loro di mettere in atto prontamente azioni e reazioni”.
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