Quali sono le variabili di rischio da tenere sotto controllo secondo i fund buyer?

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Elena Taranenko, Unsplash

Il contenimento del virus e il suo apparente calo di aggressività sono al centro dell’attenzione degli investitori. I timori di una seconda ondata in autunno e l’assenza di un vaccino per il prossimo inverno ancora trattengono molti investitori dall’aumentare la propensione al rischio dei portafogli.

“I mercati potrebbero inoltre interrogarsi sulla capacità delle grandi Banche centrali, che finora si sono dimostrate esemplari per la tempestività e la portata delle misure implementate, di essere in grado di sostenere la liquidità del sistema. L’esito incerto delle presidenziali USA e il possibile passaggio del senato ai democratici potrebbero riportare volatilità, e le frizioni USA-Cina, parte della strategia elettorale di Trump, potrebbero aggiungere preoccupazioni per la rapidità della ripresa globale”, spiega Massimiliano Schena, CIO di Symphonia SGR.

Per tutti i Paesi sarà importante monitorare la portata e l’efficacia delle azioni dei Governi, per le conseguenze sull’occupazione e la ripresa dei consumi. “In Europa in particolare, merita attenzione gli ulteriori passi verso l’unione fiscale, perché inciderebbero molto positivamente sul potenziale di crescita della regione nel lungo periodo, e la portata della svolta ambientale impressa dai prossimi budget dell’Unione Europea. La ripresa dell’attività economica e della dinamica occupazionale e dei consumi rappresentano infine la condizione necessaria per evitare un avvitamento a spirale del tasso di default del settore corporate”.

Gli interventi delle autorità sono stati finalizzati a fermare l’epidemia ed a trasferire il costo temporaneo del lockdown  dal settore privato a quello pubblico, per evitare fallimenti sistemici delle aziende. “Determinante, oltre all’evoluzione della questione sanitaria a seguito delle graduali riaperture, diviene pertanto il monitoraggio di tensioni sul fronte del credito e l’eventuale velocità di risposta delle autorità nel fornire nuovo supporto”, afferma Alessandro Bianchi, head of Advisory di Mediobanca SGR.

Per quanto riguarda le tensioni geopoltiche USA-Cina è ancora difficile prevedere gli sviluppi. “Questo punto è più complesso, sia per l’imprevedibilità del presidente Trump, sia peri primi malcontenti sulla gestioni del virus da parte della Cina provenienti anche da altri paesi (es. Germania)”, conclude Corrado Cominotto, responsabile delle Gestioni Attive di Banca Generali.

“Sarà poi da verificare quanto incisiva in termini di tempistica e di intensità sarà l'azione della politica fiscale dell'eurozona”, aggiunge Giorgio Castiglioni, responsabile Gestioni Patrimoniali di Banca Passadore. “Per i mercati azionari sarà fondamentale che si consolidino le attuali stime per gli earnings del 2021 su livelli non molto distanti da quelli di fine 2019. Il mercato sta infatti  ignorando i pessimi  andamenti attesi per il  2020  e confida in una ripresa dei profitti per l'anno prossimo. Se all'espansione dei multipli non seguirà  la percezione che i profitti aziendali sono davvero in recupero, le valutazioni appariranno elevate e le quotazioni  vulnerabili a nuove ricadute. Sui bond è probabile che i mercati permangano pilotati dall'azione delle Banche centrali”.