Raccolta in calo per gli ETF europei nel mese di maggio

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Dalle analisi mensili sui flussi europei a cura di Marlene Hassine Konqui, head of ETF Research di Lyxor ETF si evince che la raccolta netta nel mercato degli ETF europei è rallentata nuovamente a maggio a 1,8 miliardi di Euro rispetto ai 3,7 miliardi di Euro di aprile. Ciò è in gran parte dovuto al calo significativo degli investimenti verso gli ETF a reddito fisso (0,5 miliardi di Euro da 4,1 miliardi di Euro), dovuto soprattutto a un mese particolarmente negativo per i titoli sovrani emergenti e ai deflussi dal comparto High Yield, sulla scia del posizionamento degli investitori su titoli più sicuri.

Gli ETF azionari hanno subito complessivamente disinvestimenti molto modesti (-15 milioni di Euro). A maggio, gli ETF azionari dei mercati sviluppati sono tornati in auge. Gli Stati Uniti e i mercati sviluppati della regione Asia-Pacifico hanno registrato l'andamento migliore, mentre l'Europa ha ancora rappresentato un’eccezione. Anche gli ETF azionari dei mercati emergenti hanno sofferto.

Gli afflussi verso gli ETF su materie prime hanno registrato un saldo moderatamente positivo (+49 milioni di Euro), molto simile a quello osservato ad aprile. Gli ETF Smart Beta hanno raccolto 0,4 miliardi di Euro, soprattutto grazie al contributo degli approcci in grado di ridurre il rischio.

I migliori risultati per il mese di maggio sono giunti dagli ETF ESG, con nuovi investimenti pari a 0,9 miliardi di Euro (quasi la metà di tutti gli afflussi netti), grazie soprattutto alle strategie con esposizione ampia e Low Carbon. Da inizio anno, gli investimenti nei prodotti ESG con esposizione ampia costituiscono circa il 12% di tutti i flussi nel mercato europeo, nonostante rappresentino solo il 2% delle masse in gestione totali.

A maggio 2019 più di 897 milioni di Euro (poco meno della metà di tutti gli afflussi netti mensili del mercato) sono confluiti negli ETF ESG, permettendo a questi ultimi di mettere a segno il loro secondo mese migliore di sempre. Gli afflussi da inizio anno si stanno già avvicinando agli afflussi totali registrati nel 2018 per questa categoria (3,6 miliardi di Euro rispetto a 4,0 miliardi). Gli ETF ESG con esposizione ampia hanno registrato la quasi totalità degli afflussi; questi, a fine mese, costituivano circa il 12% di tutti i flussi legati al mercato europeo da inizio anno, pur rappresentando solo il 2% di tutte le masse in gestione. “A nostro avviso, gli investitori stanno integrando sempre più i fattori ambientali, sociali e di governance nei loro processi d'investimento e, oltre a generare performance finanziarie, mirano a produrre un impatto misurabile e sostenibile. Per un numero sempre maggiore di investitori, questi due aspetti sono inscindibili.

Al momento l'integrazione avviene su base volontaria, ma in futuro potrebbe diventare più sistematica. Crediamo che gli ETF ESG saranno sostenuti da una maggiore consapevolezza generale circa le sfide ambientali che riguardano tutti noi e dalle normative che verranno sempre più implementate per farvi fronte. Alcuni piccoli passi in avanti sono già stati compiuti; si pensi, ad esempio, all’action plan ‘Financing Sustainable Growth’ dell'Unione Europea che incoraggia gli azionisti a integrare gli aspetti attinenti alla sostenibilità nel loro processo decisionale relativo agli investimenti”, sottolinea Marlene Hassine Konqui.

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Fonte: Lyxor ETF.