Rallentamento dell’economia giapponese

Juan Salmoral, Flickr, Creative Commons
Juan Salmoral, Flickr, Creative Commons

Il Giappone ha chiuso il 2016 facendo registrare una crescita per il quarto trimestre consecutivo, come non accadeva dal 2013. Il ritmo di crescita ha rallentato nel corso dell’anno e le prospettive per il 2017 saranno condizionate dalle politiche protezionistiche di Donald Trump. Da ottobre a dicembre 2016, nonostante il PIL sia aumentato dello 0.2% rispetto al terzo trimestre, i dati mostrano un rallentamento nella crescita dello stesso. Entrando più nel dettaglio, il PIL nel primo trimestre del 2016 era cresciuto dello 0.6%, nel secondo trimestre dello 0.4%, nel terzo trimestre dello 0.3%, mentre nell'ultimo trimestre dello 0.2%: questo trend evidenzia un rallentamento dell'economia giapponese nel corso del 2016.

La crescita è stata favorita principalmente dalla ripresa delle esportazioni, in particolare verso la fine del 2016. Le esportazioni sono cresciute del 2.6% e gli investimenti in conto capitale delle aziende sono saliti dello 0.9%.

I consumi delle famiglie sono rimasti stazionari, a conferma della riluttanza dei giapponesi a spendere a causa delle incertezze sul futuro. Se i consumi delle famiglie non dovessero riprendere, sarebbe difficile immaginare un’accelerazione della crescita economica. L’incontro tra il primo ministro giapponese Shinzo Abe e il presidente americano Donald Trump tenutosi il 10 febbraio a Washington ha allentato le preoccupazioni del mondo imprenditoriale giapponese, anche se restano le incertezze sulle relazioni commerciali tra i 2 Paesi.

Le prospettive per il 2017 restano incerte, anche se una crescita sostenuta sembra poco probabile. La strategia di rilancio dell’economia giapponese nota come Abenomics, che combina una politica monetaria ultra-accomodante e riforme strutturali, non ha sortito gli effetti sperati. La domanda interna continua a non decollare, il salario medio lordo è aumento dello 0.5% nel 2016, per la prima volta dal 2010, anche se il salario netto è diminuito a causa di un aumento delle imposte e dei costi connessi alla previdenza sociale. L’aumento dei salari e dei premi si è rivelato insufficiente in un mercato del lavoro a due facce, diviso tra impieghi precari e lavori a tempo pieno. Questo problema è stato costantemente sollevato dal Fondo Monetario Internazionale (FMI). 

Il calo dello yen, che porterà ad un aumento dei prezzi dei beni importati, e la ripresa del corso del petrolio potrebbero pesare sul potere di acquisto delle famiglie giapponesi. La crescita sarà sostenuta principalmente dagli investimenti statali che erano stati annunciati nell’estate del 2016, destinati principalmente a sostenere l’Abenomics.