Richard Ford (Morgan Stanley IM): “Fondamentali restano solidi, siamo compensati per il rischio di credito”

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Richard Ford, immagine concessa (Morgan Stanley IM)

Guardando al futuro, le valutazioni di mercato scontano un esito molto negativo con declassamenti e inadempienze finanziarie per il debito corporate. Ma Richard Ford, co-gestore insieme a Dipen Patel del Morgan Stanley Euro Corporate Bond, un fondo con Rating FundsPeople 2022, affermano di essere “compensati per il rischio di credito", poiché ritengono che "i fondamentali delle società siano solidi".

Secondo Ford e Patel le società hanno generato liquidità negli ultimi trimestri e implementato delle misure per raggiungere un’efficienza dei costi nell'era del Covid. Tuttavia, ritengono che i margini saranno sotto pressione e che sarà una sfida mantenere i ricavi lordi. Ciononostante, prevedono anche che le società saranno in grado di gestire una fase di flessione dell’economia senza declassamenti significativi del rating o default. "Lo scenario di base è quello di basse insolvenze e di una recessione moderata", spiegano i due esperti di Morgan Stanley IM a FundsPeople.

A loro avviso, i principali catalizzatori di una buona performance del credito saranno guidati da un cambiamento del sentiment di mercato, in cui le banche centrali si muoveranno verso un orientamento più equilibrato della propria politica monetaria, tenendo maggiormente in conto la crescita globale e al contempo sotto controllo l'inflazione.

Posizionamento e cambiamenti chiave del portafoglio

Nel complesso, i due gestori del fondo mantengono le principali aree del loro posizionamento strategico. "Con l'aumento dei tassi privi di rischio, abbiamo ridotto opportunisticamente la nostra posizione di sottopeso nella duration, in modo da essere ora sostanzialmente neutrali rispetto al nostro benchmark. Con l'ingresso in un periodo di maggiore rischio idiosincratico all'interno dell'universo investment grade, ci si concentra sempre di più sulla selezione dei titoli bottom-up", spiega Ford.

Attualmente, la società continua a sovrappesare il rischio di credito in generale. In particolare, sono sovrappesati nei titoli finanziari subordinati attraverso l'esposizione a banche e assicurazioni, in istituzioni di importanza sistemica. "Nel caso dei titoli non finanziari, preferiamo i rating ‘BBB’ a quelli ‘A’, poiché vediamo una transizione verso i rating ‘BBB’ come struttura di capitale ottimale", conclude il gestore.