Ripresa economica: ecco cosa prevedono i CEO delle grandi aziende globali

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Nick Seliverstov, immagine concessa (Unsplash)

Nelle ultime settimane le società di consulenza come KPMG e PwC hanno diffuso i loro sondaggi annuali effettuati tra i CEO, che possono essere considerati un buon termometro per misurare la fiducia del mondo imprenditoriale nella ripresa economica e nelle imprese da loro gestite.

Anche se ognuno dei due sondaggi poggia su di una metodologia diversa e le domande indirizzate ai dirigenti sono altrettanto diverse, si possono evidenziare tre conclusioni che coincidono. La prima è che, sebbene il sentiment economico economico sia migliorato rispetto al 2020, è ancora troppo presto per parlare di normalità, ossia un ritorno al mondo (e ai numeri) precedenti allo scoppio della pandemia nel marzo 2020.

Per esempio, secondo il CEO Survey di KPMG (un sondaggio su 500 CEO in 11 mercati) solo il 31% degli intervistati crede che ci sarà un ritorno alla normalità entro il 2021. Il 45% si aspetta di tornare alla normalità entro il 2022 e il restante 24% crede che il loro business sia cambiato per sempre.

ECONOMIA IN MIGLIORAMENTO, MENO BENE IL BUSINESS

Ma una cosa è non essere tornati ancora alla normalità, un'altra è non essere ottimisti sulla performance economica che ci si può aspettare nei prossimi dodici mesi. Infatti, il CEO Survey 2021 di PWC, condotto su oltre 5.000 inchieste, evidenzia che il 76% dei CEO crede che l'economia migliorerà nei prossimi dodici mesi, ma solo il 36% è fiducioso di assistere anche ad una crescita delle entrate nello stesso periodo. Leggermente più alta, del 47%, è la percentuale che si aspetta ciò, se il lasso di tempo è esteso ai prossimi tre anni.

Fonte: 24TH CEO Survey PwC

I PRINCIPALI RISCHI

Un'altra delle conclusioni su cui entrambi i sondaggi concordano è quando si tratta di indicare i rischi che i CEO devono affrontare a breve termine. Ad eccezione della pandemia, che è sempre il grande rischio da prendere in considerazione, il primo rischio è il crimine di cybersecurity. Tanto più in seguito alla digitalizzazione forzata che il COVID-19 ha imposto e le restrizioni che ha portato con sé.

Per esempio, secondo lo studio di KPMG, il rischio di cybersecurity è passato dall'agosto 2020 dal quinto al primo posto, mentre il rischio normativo e fiscale sono in parità al secondo posto.

Fonte: CEO Survey 2021 di KPMG

Il rischio di cybersecurity è secondo solo al rischio pandemico nel sondaggio di PWC. Il secondo e il terzo posto vanno rispettivamente al rischio normativo e politico. Forse questi timori di un attacco informatico e della digitalizzazione del lavoro portata dalla pandemia sono due delle ragioni per cui i CEO hanno aumentato i loro investimenti in tecnologia e continueranno a farlo in futuro. Dopo tutto, secondo i dati di KPMG, il 61% delle aziende aspetterà che la vaccinazione abbia successo nei loro Paesi di riferimento prima di chiedere ai lavoratori di tornare in ufficio.

Ma quanto sarà importante l'investimento tecnologico nei piani delle aziende? Secondo i dati di PWC circa la metà dei CEO prevede di investire il 10% in più in tecnologia o, più a lungo termine, nella trasformazione digitale della loro azienda.

Fonte: 24TH CEO Survey PwC