Le tensioni internazionali fanno ormai parte dello scenario di investimento. A una grande attenzione da parte degli analisti non sempre corrispondono effetti reali sui mercati finanziari. Come orientarsi in vista del 2020.
L’outlook per il 2020 di HSBC Global Asset Management definisce i dodici mesi che ci attendono come l’anno dell’incertezza. A concorrere a questa scelta tanto fattori economici che politici, con i secondi in particolare evidenza nelle canoniche rilevazioni che stimano i possibili effetti sui mercati finanziari.
Nonostante i livelli costantemente elevati registrati nell’ultimo anno, i mercati finanziari hanno fatto registrare importanti performance in tutte le asset class con la sola guerra commerciale tra USA e Cina a impattare, seppur con ricadute globali, ampia parte dei settori economici.
“Il nostro indicatore di rischio geopolitico per le tensioni commerciali”, rivelano gli esperti del BlackRock Investment Institute, “mostra come l'attenzione del mercato alla spinta protezionistica sia cresciuta nel corso dell'anno. Il livello di attenzione rimane elevato, anche dopo l’aumento della probabilità di una tregua tra Stati Uniti e la Cina nel corso del 2020. I tuttavia rischi rimangono: le sabbie mobili della politica interna che potrebbero materializzarsi in entrambi i Paesi, compresa la situazione a Hong Kong, potrebbero portare ad una smentita dell’attuale sentiment di mercato e determinare un nuovo aumento delle tensioni”.
Al lupo, al lupo!
“Ad agosto gli investitori prezzavano un forte rallentamento economico, con un'alta probabilità di Brexit e di escalation della guerra commerciale. Tre mesi dopo, il VIX è tornato ai livelli osservati nei periodi migliori dell'era dei Goldilocks e la volatilità realizzata rimane storicamente bassa per la maggior parte degli asset e dei dati macro”. L’analisi del team Cross Asset Solutions di Unigestion mette in luce una situazione ambigua in cui da un lato sono riconosciuti rischi con impatti potenziali elevati e dall’altro la persistenza sulla scena delle medesime tensioni per un periodo prolungato porta a considerarle come connaturate allo scenario di investimento. Questa dinamica, viene sottolineato nella view di HSBC Global Asset Management a firma di Joseph Little, global chief investment strategist dell’asset manager, per effetto di un forte scarto, tipico della politica contemporanea, tra ciò che è annunciato e quanto effettivamente realizzato.
“I rischi politici di coda”, argomentano su questo punto gli esperti di Unigestion, “sembrano essere scomparsi, come dimostrato dalla forza della sterlina e dal declino della sua volatilità implicita a un anno, 8,3% contro l'11% in agosto. Anche se non completamente deprezzato, il rischio di guerra commerciale si è fortemente ridotto. La muta reazione degli azionari mondiali alle notizie negative provenienti dall'Asia conferma che la tolleranza per gli errori politici è ora elevata. Questo errato pricing del rischio politico comporta un chiaro cambiamento nella nostra view e limiterà il nostro sovrappeso verso asset orientati alla crescita”.