Bene i flussi verso i fondi azionari e obbligazionari. Il totale del patrimonio gestito restituisce un quadro invariato rispetto a gennaio, con masse totali per 2.242 miliardi.
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La raccolta del risparmio gestito segna il passo a febbraio con un segno meno per 1,94 miliardi di euro. A pesare sui numeri, secondo quanto emerge dalla mappa mensile di Assogestioni, i deflussi registrati dai mandati istituzionali nell’ordine di due miliardi, a cui si somma l’effetto mercato “stimato dall’Ufficio Studi di Assogestioni a -1%”. Il totale del patrimonio gestito, restituisce così un quadro invariato rispetto a gennaio, con masse totali per 2.242 miliardi (era pari a 2.267 miliardi il mese prima).
Fondi azionari e obbligazionari in testa nelle preferenze
Poche novità anche sul fronte delle tendenze dell’industria con i fondi azionari che continuano a mantenere alta l’attenzione dei risparmiatori con una raccolta di 1,32 miliardi nel mese. Bene anche gli obbligazionari che confermano il buon andamento di gennaio con flussi in entrata per 570 milioni. Le buone performance di azionari e obbligazionari, tuttavia, non bastano a contrastare l’effetto dei deflussi registrati da bilanciati (-719 milioni) e flessibili (-1,4 miliardi) tanto che i fondi aperti chiudono il mese in negativo per 356 milioni.
Sulle gestioni di portafoglio, come anticipato, pesa l’emorragia degli istituzionali (-2 miliardi), mentre il retail mantiene una raccolta quasi invariata rispetto al mese precedente a quota 282 milioni.
L’ammontare del patrimonio delle gestioni collettive si attesta così a 1.187 miliardi, equivalenti al 52,4% del totale, mentre quello delle gestioni di portafoglio ammonta a 1.079 miliardi, pari al 47,6% del totale.
Chi sale e chi scende
Sul fronte della raccolta dei singoli Gruppi, a febbraio Anima Holding si posiziona sul primo gradino del podio con una raccolta netta positiva che sfiora 327 milioni. Segue Arca con 277 milioni di flussi, e JP Morgan con 225 milioni prende la terza posizione.
Fonte: Assogestioni. Elaborazione propria (dati in milioni di euro).
A guidare la classifica "negativa" del trimestre è Gruppo Generali con -1,28 miliardi di deflussi, motivati dalla società in una nota che sottolinea come “il risultato di raccolta registrato dal Gruppo Generali è dovuto principalmente a flussi sui fondi monetari e mandati di gestione su portafogli assicurativi del Gruppo”. Segue Poste Italiane in negativo per 484 milioni di raccolta e, in terza posizione Amundi che vede una raccolta netta negativa per 420 milioni.