Un risultato positivo sul trimestre che, anche se conferma la fiducia riposta dai risparmiatori italiani nell’industria del risparmio gestito, segna il passo rispetto ai numeri record del 2021. I dati diffusi da Assogestioni su gennaio-marzo 2022 indicano una raccolta netta per quasi 11 miliardi di euro (10,9 miliardi nello specifico), dato che si confronta immancabilmente con quello del 4° trimestre dello scorso anno quando i flussi segnavano 23,2 miliardi.
Tuttavia i fondi aperti continuano ad assolvere, anche in questo caso, alla loro funzione di traino con un contributo pari a 12,8 miliardi di euro (il 49,1% del totale) che, come specifica l’associazione, consente di “controbilanciare alcune operazioni infragruppo nell’ambito dei mandati istituzionali, avvenute nel periodo”. Nel dato definitivo, il patrimonio gestito a fine marzo sconta gli aggiustamenti sui primi mesi e si attesta a 2.486 miliardi (nella rilevazione precedente segnava 2.502 miliardi) con la quota delle masse investite nelle gestioni collettive che pesa per il 52,4% del totale, mentre le gestioni di portafoglio raccolgono il 47,9 per cento.
Gli azionari ancora al top delle preferenze
Nel dettaglio delle categorie (e come evidenziato anche nei mesi scorsi) i risparmiatori confermano la preferenza per i prodotti azionari che raccolgono nel trimestre 9,24 miliardi (il 29,8%), seguiti dai bilanciati (5,25 miliardi, pari al 13,1%). Crolla la raccolta degli obbligazionari con deflussi per 5,4 miliardi.
Nel dato sui primi tre mesi dell’anno, Assogestioni fa il punto sull’andamento dei Piani individuali di risparmio (PIR) indicando sottoscrizioni nette per 160 milioni per i fondi PIR ordinari e un patrimonio pari a 19,8 miliardi suddiviso su 70 prodotti. Al 31 marzo l’associazione censisce 16 prodotti PIR alternativi per una dotazione patrimoniale di 1,82 miliardi.
Chi sale e chi scende nel trimestre
Nel trimestre il Gruppo Intesa Sanpaolo riguadagna la vetta della classifica per la maggiore raccolta con flussi superiori ai 3 miliardi a cui Eurizon ha contribuito con 1,79 miliardi e Fideuram AM con 1,14 miliardi. Seguono Amundi Group (2,7 miliardi) e Gruppo Generali (2,3 miliardi circa).
Nome Gruppo | Raccolta netta | Patrimonio |
Gruppo Intesa Sanpaolo | 3.028 | 431.755 |
Amundi Group | 2.690 | 207.779 |
Gruppo Generali | 2.289 | 438.089 |
Gruppo Deutsche Bank | 1.894 | 29.866 |
BlackRock | 1.709 | 9.5712 |
JP Morgan AM | 1.008 | 47.631 |
Gruppo Mediolanum | 844 | 59.638 |
Gruppo Mediobanca | 828 | 10.828 |
Anima Holding | 592 | 180.028 |
Pictet AM | 580 | 45.415 |
A segnare i maggiori deflussi nel trimestre è invece il Poste Italiane, in negativo per 5,35 miliardi circa, seguono in classifica il Gruppo BNP Paribas (-665 milioni) e Credit Suisse (-557,40 milioni).
Nome Gruppo | Raccolta netta | Patrimonio |
Poste Italiane | -5.346 | 103.632 |
Gruppo BNP Paribas | -665 | 29.408 |
Credit Suisse | -557 | 15.239 |
Invesco | -557 | 32.169 |
Schroders | -487 | 26.232 |
Allianz | -475 | 53.076 |
Gruppo Azimut | -227 | 39.644 |
AcomeA | -218 | 2.319 |
Groupama AM | -208 | 9.087 |
Kairos Partners | -188 | 4.465 |